"Direi di farci una bevuta per festeggiare la fine di questa pesante settimana di lezioni" propone Giovanni alla fine della cena, si alza dal tavolo e si avvicina alla dispensa per afferrare una bottiglia di vetro contenente della tequila. O almeno credo che lo sia, strizzo leggermente gli occhi riducendoli a due fessure per cercare di leggere quanto scritto sull'etichetta della fiasca che il ragazzo tiene fra le mani.
Stasera abbiamo deciso di ordinare un po' di pizza al taglio da una pizzeria che si trova qui nei dintorni perché nessuno di noi aveva particolarmente voglia di cucinare, devo ammettere però che durante la settimana ci siamo arrangiati alla grande nel preparare dei pasti quasi degni di questo nome. Quando è stato il mio turno di cucinare, mi sono limitata a scolare un po' di pasta e a scaldare della passata di pomodoro in una pentola perché è una delle pochissime cose che so fare.
La mia incapacità nello svolgere le faccende di casa però non è del tutto colpa mia, devo ammettere che mia mamma e mio papà mi hanno sempre viziata un po' facendo sì che io non dovessi svolgere le faccende di casa praticamente mai.
"Gaia non beve, o forse ricordo male io?" se ne esce Lorenzo ridacchiando, sta chiaramente facendo riferimento a quanto successo il primo giorno che sono arrivata qui a Roma.
Questa sera il biondo sembra particolarmente di buonumore, ma è come se nei suoi occhi di ghiaccio si riuscisse a leggere sempre un velo di malinconia.
Si volge nella mia direzione soffermando il suo sguardo freddo sul mio viso, mentre io, di tutta risposta, mi limito a scuotere la testa portandomi una mano sulla fronte per esprimere il mio disappunto.
"Ah, ti sei addirittura ricordato il mio nome? Vedo che stiamo facendo passi avanti, ma vorrei anche sapere a che cosa devo questo enorme piacere" replico sarcastica, sollevo poi gli occhi al cielo cercando di mascherare il sorrisetto divertito che minaccia di far capolino sulle mie labbra.
"Te l'ho detto che io ricordo soltanto ciò che ho voglia di ricordare, probabilmente ti ho rivalutata e mi sei quasi simpatica" risponde lui in modo pacato mentre scrolla le spalle.
"Quasi" sottolinea poi.
"Addirittura?" ridacchio portandomi una mano all'altezza del mio petto.
"Comunque va bene, aggiudicato un giro di tequila anche per me" mi volto verso il ragazzo dai riccioli castani e gli faccio l'occhiolino, i suoi occhi verdognoli guizzano sul mio volto in segno di approvazione.
"Bene biondina, si festeggia allora" Giovanni appoggia la bottiglia sul tavolo producendo un rumore secco, si volta poi per recuperare quattro bicchierini in vetro dalla credenza.
"Prendo il sale e il limone, aspettate" anche Anna si alza dalla tavola per recuperare quanto elencato e in aggiunta prende da un cassetto anche un coltello. Credo che le serva per ridurre in fettine il limone, infatti, subito dopo, la vedo afferrare al volo anche un tagliere di cui ignoravo l'esistenza fino ad ora.
Non che io abbia esplorato molto la cucina nell'arco della settimana, diciamo che ho passato la maggior parte del mio tempo nella mia stanza da letto o nel salotto.
Sposto involontariamente i miei occhi su Lorenzo, mi rendo conto che è intento a smanettare in modo quasi compulsivo sullo schermo del suo telefono.
Un piccolo sorriso fa capolino sulle sue labbra e mi fa quasi strano vederlo con quest'aria così felice e apparentemente spensierata, ciò mi porta a chiedermi con chi stia parlando. Non che mi importi davvero, è solo colpa della mia innata curiosità che non se ne sta mai al suo posto."Notizia bomba" il biondo solleva lo sguardo dal cellulare con un'aria soddisfatta, mi chiedo subito che cosa gli abbia migliorato così tanto l'umore in maniera quasi istantanea.
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Prima di lui
RomanceGaia, una ragazza italiana di diciotto anni, si trasferisce a Roma per frequentare l'università dei suoi sogni e per sganciarsi finalmente da tutti quei pregiudizi che l'hanno condizionata fin dagli inizi della sua adolescenza. Il suo ragazzo da or...