Capitolo 5

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Esco dalla cabina doccia e allungo un braccio per afferrare l'asciugamano in spugna bianco che ho lasciato appoggiato sul mobiletto accanto al lavandino.
Questa mattina mi sono alzata molto presto per riuscire a prepararmi in tempo, ci tengo ad arrivare in perfetto orario almeno per il primo giorno di lezione. Poi, da domani, di sicuro tornerò ad essere la solita Gaia che é famosa per essere una ritardataria cronica.

Alzo gli occhi al cielo non appena mi rendo conto di non essermi portata il cambio in bagno, questo significa che dovrò tornare nella mia stanza con soltanto l'asciugamano addosso. Non vorrei rischiare di incontrare Lorenzo o Giovanni perché sarebbe davvero imbarazzante, ma mi rendo subito conto che ancora è presto perciò credo proprio che stiano ancora dormendo entrambi: il problema non dovrebbe sussistere.

Cerco di spannare lo specchio, che è diventato completamente opaco a causa della condensa che si è formata per via dell'acqua bollente che ho lasciato scorrere almeno dieci minuti, con l'aiuto di un canovaccio pulito.
Inizio poi a districare i miei capelli con un pettine a denti larghi, cerco infine di asciugarli nel minor tempo possibile per non fare troppo baccano con l'asciugacapelli.

Ora devo far ritorno nella mia camera per andare a recuperare i miei vestiti, sistemo per bene l'asciugamano che ho avvolto ben stretto attorno al mio corpo prima di uscire. Abbasso la maniglia della porta del bagno cercando di non far rumore mentre spero proprio, fra me e me, che tutti siano immersi ancora in un sonno profondo.

"Menomale" sospiro non appena esco in corridoio, la casa sembra essere immersa in un silenzio totale che risulta quasi inquietante.

Giro la testa nella direzione opposta per controllare di nuovo che il corridoio sia completamente libero, ma vado sbattere contro qualcosa. O meglio, contro qualcuno.

"Sei così imbranata da non saper guardare nemmeno dove metti i piedi?" riconosco all'istante la voce di Lorenzo, sollevo il viso e incontro i suoi occhi di ghiaccio che sono costantemente imperturbabili.

"Che cosa fai sveglio a quest'ora?" chiedo ignorando totalmente la sua provocazione, non ho intenzione di dargli ancora la soddisfazione di vedermi innervosita per le sue frecciatine che reputo piuttosto stupide e infantili.

Possibile che si sia mosso in modo tanto silenzioso da non permettermi neanche di rendermi conto della sua presenza?

"Hai acceso l'asciugacapelli di prima mattina, ho il sonno leggero biondina. Cerca di tenerlo a mente la prossima volta" borbotta quasi stizzito mentre si stiracchia leggermente. Stende le braccia verso l'alto facendo sì che la sua maglia si sollevi appena lasciando scoperta la parte inferiore del suo addome.

"Chiudi la bocca, stai sbavando" il biondo si prende gioco di me ancora una volta, questa mattina sta mettendo a dura prova il mio sistema nervoso.

"Ma che dici? Credo proprio che tu debba dare una notevole ridimensionata al tuo ego smisurato" borbotto sollevando un sopracciglio mentre incrocio le braccia al petto, non cesso di sostenere il suo sguardo fermo.

"Non sono della tua stessa idea, ti ho semplicemente fatto notare che hai allungato troppo l'occhio. Non sei fidanzata Gaia? Magari mi sbaglio eh, ma mi pare di avertelo sentito dire ieri sera" si limita a rispondere lui, il suo sguardo scivola fugacemente lungo il mio corpo per poi tornare a soffermarsi sul mio volto in modo quasi disinteressato.

Mi ricordo d'improvviso di star indossando soltanto l'asciugamano, lo stringo meglio addosso a me per paura che possa cadere e lasciarmi scoperta da un momento all'altro.

"Sì e infatti non ho guardato nulla in più del dovuto Lorenzo. Poi, se vuoi convincerti del contrario per non ferire il tuo amato ego, fai pure" replico stizzita mentre lo supero per dirigermi finalmente nella mia camera. Forse sono risultata troppo scorbutica e mi rendo conto di essere caduta nella sua trappola, credo proprio che il suo intento fosse quello di farmi innervosire.

Non sono mai stata una persona mattiniera, anzi, ho sempre odiato profondamente chi inizia a parlarmi mentre il mio cervello non è ancora completamente sveglio.

"Proprio come dici tu biondina" lo sento borbottare alle mie spalle, il suo tono di voce sembra quasi divertito questa volta.

A quanto pare trova divertente far saltare i nervi alle persone, fantastico, devo dire che è un passatempo molto particolare.

"Stronzo" borbotto fra me e me mentre varco la soglia della mia stanza, richiudo la porta alle mie spalle producendo un rumore secco.

Mi accosto all'armadio e ne spalanco entrambe le ante per mettermi in cerca di qualcosa che sia consono per il mio primo giorno di lezione all'ECM. Si tratta pur sempre di un'università che coniuga gli studi di economia a quelli incentrati sulla moda, proprio non posso permettermi di presentarmi con un aspetto poco curato.

Passo in rassegna i vari capi che ho piegato ieri pomeriggio con molta poca cura, penso subito che avrei potuto sistemare il tutto in maniera più ordinata.

Decido di optare per un paio di jeans neri dal taglio dritto e piuttosto aderente, ci abbino un maglioncino stretto a collo alto bianco e un semplice chiodo in similpelle nero. Afferro poi un paio di sneakers bianche e mi piego con il busto per allacciarle, cerco infine di dare una sistemata al mio viso con l'aiuto di un po' di trucco.

"Gaia, sei sveglia?" avverto la voce di Anna al di là della mia porta mentre sbatte le sue nocche non troppo delicatamente contro di essa.

"Sì" rispondo mentre abbasso la maniglia per farla entrare, la serratura scatta non appena tiro verso di me la pesante anta in legno.

"Ah sei già pronta, pensavo che stessi ancora dormendo. Vieni a fare colazione?" domanda lei, incontro gli occhi verdi della ragazza dai capelli rossi che ha raccolto in due trecce piuttosto morbide che le ricadono lungo le spalle.

"Sì, andiamo" annuisco prima di seguirla in direzione della cucina dove Giovanni e Lorenzo hanno già preso posto attorno al tavolo.

"Buongiorno bionda" mi saluta Giovanni rivolgendomi un fugace cenno del capo, ricambio subito accennando un piccolo sorriso nella sua direzione.

"È risaputo che le occhiaie conferiscano un aspetto sexy trasandato ai ragazzi, ma così mi sembra un po' troppo" Anna si prende gioco di Lorenzo che, di tutta risposta, si limita a alzare gli occhi al cielo.

"Colpito e affondato" commenta Giovanni mentre riempie di latte la ciotola che si trova di fronte a lui.

Il ragazzo dai capelli ricci inizia poi a ridacchiare sotto i baffi senza farsi notare più di tanto dal suo amico, mentre io, di contro, non posso fare a meno di seguirlo a ruota non appena noto l'espressione scocciata che si va dipingendo sul volto di Lorenzo.

"Io non riderei visto che è colpa tua biondina" il biondo si rivolge a me assottigliando gli occhi tanto da ridirli a due fessure.

"La tua amica ha ben pensato di accendere quel coso infernale per asciugarsi i capelli di prima mattina" si lamenta poi rivolgendosi a Anna, io mi limito a fare spallucce in risposta mentre osservo i tratti perfetti del suo viso.

È tanto bello quanto stronzo.

"I capelli puliti e in ordine hanno la precedenza assoluta sul tuo sonno, devo ricordarti che due notti fa non ho dormito per via degli urletti che provenivano dalla tua camera da letto? Non è bello sentire ogni dettaglio dei tuoi incontri notturni" interviene la ragazza dai capelli rossi, un sorrisetto beffardo si fa spazio sulle labbra di Lorenzo.

"Per non parlare del cigolio continuo del tuo letto che si è protratto per ore, almeno ti sei divertito anche per me" ride Giovanni scuotendo la testa e fingendosi contrariato.

"Touché" Lorenzo si porta una mano all'altezza del suo petto fasciato da una polo azzurrina piuttosto aderente.

La colazione prosegue tranquillamente mentre io e Anna cominciamo a chiacchierare sulle lezioni che ci aspettano questa mattina, i ragazzi invece si limitano a terminare le loro ciotole colme di cereali intervenendo nella conversazione di tanto in tanto.

Ecco il nuovo capitolo e spero tanto che questa storia vi sia piacendo, mi farebbe tanto piacere sentire un po' le vostre opinioni sia sul capitolo che sulla storia in generale

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