"Che idiota" borbotto lanciando il mio cellulare sul materasso, il dispositivo rimbalza appena per poi depositarsi fra le pieghe delle lenzuola ancora stropicciate.
Ho provato a contattare Brando almeno sette volte, ma evidentemente è troppo occupato per notare le mie chiamate perse. È un po' che non ci sentiamo e avrei voluto augurargli buona fortuna per la partita di calcio che dovrà giocare proprio oggi.
Appare sempre più chiaro che io debba mettere un punto definitivo a questa relazione, che poi non credo che possa essere ancora definita tale.
"Io e te dobbiamo parlare" Anna precipita nella mia stanza come un uragano. Dal suo aspetto deduco che si sia appena svegliata: i suoi capelli rossi sono leggermente arruffati e ha ancora dei residui di mascara che circondano i suoi occhi verdi.
"Di cosa esattamente Anna?" ridacchio incuriosita mentre mi stiracchio.
"Perché Lorenzo è uscito in mutande dalla tua stanza? Ha dormito qui? Cosa hai combinato ieri notte da quando ti ho persa di vista?" Anna mi riempie di domande con il suo solito tono di voce acceso e squillante, si sistema in modo più comodo sul mio letto.
"Rallenta" scuoto la testa divertita.
"Non è successo assolutamente nulla, puoi stare tranquilla. Quando mi hai letteralmente abbandonata, ho incontrato un tipo piuttosto carino che mi ha portata da Lorenzo" scrollo le spalle in risposta cercando di ricapitolare in maniera breve ciò che mi è capitato.
"Perché ha dormito qui? È successo qualcosa fra di voi?" Anna continua a travolgermi con la sua tempesta di quesiti. Per caso le mie risposte non le sono state sufficienti?
"Non è successo niente Anna" ribadisco ancora una volta mentre appoggio la testa sul cuscino.
"Piuttosto tu dovresti avere qualcosa da dirmi" ridacchio alludendo alla scenata di gelosia che ha fatto a Giovanni.
"Posso dirti soltanto quello che mi ricordo" un sorrisetto fa capolino sulle labbra della ragazza.
"Sentiamo" mi metto in ascolto mentre mi porto le mani sul retro della testa, intreccio le mie dita all'altezza della nuca.
"L'ho trascinato via da quella tipa senza dire nulla, mi ricordo che a un certo punto ci siamo ritrovati in un corridoio buio" Anna inizia ad arrotolare nervosamente una ciocca dei suoi capelli attorno alle dita.
"Ho paura di sentire il resto" ammetto con un'evidente aria divertita.
"Giovanni mi ha chiesto il perché del mio gesto e, grazie a quel minuscolo briciolo di lucidità che ho conservato nel mio corpo, non ho ammesso niente di compromettente. Gli ho semplicemente detto che stavo male per colpa di tutto l'alcool che ho ingerito e avevo bisogno di lui per riprendermi" fa spallucce lei mentre un sonoro sospiro lascia la sua bocca.
"Tutto qui?" domando.
"Siamo rimasti a parlare del più e del meno seduti a terra, in realtà non ricordo neanche il contenuto della conversazione, finché tu e Lorenzo non siete arrivati a chiamarci" mi spiega lei gesticolando.
"Non me lo ricordo, non riesco a ricordare nulla dopo che sono stata in giardino con Lorenzo" mi porto una mano alla fronte.
"Posso dirti che in macchina ti sei seduta sul sedile posteriore e Lorenzo ti ha tenuto la mano sulla gamba durante tutto il tragitto, non so neanche perché io abbia notato questo particolare" mi confessa la ragazza dai capelli rossi scuotendo la testa.
Resto interdetta di fronte a queste sue parole, avverto le mie guance avvampare al solo pensiero delle sue dita strette attorno alla mia coscia.
Ma che problemi ho? Come posso essere soltanto lontanamente attratta da un tale narcisista? Si tratta soltanto di attrazione fisica per via del suo innegabile fascino, lo ripeto a me stessa come per tranquillizzarmi.
"Ti piace" la voce di Anna interviene ad interrompere i miei pensieri.
"Chi?" chiedo in risposta.
"Lorenzo" sentenzia lei.
"Sono fidanzata" le ricordo. Il mio pensiero va di nuovo a Brando, mi rendo conto che le mie parole non sono poi così convinte.
"Secondo me ancora per poco" lei mi rivolge un occhiolino con un'espressione furba dipinta in volto, dopodiché si alza dal mio letto e si dirige verso l'uscita della mia stanza.
"Ho fame, vieni anche tu a fare colazione?" si appoggia allo stipite della porta mentre volta il capo nella mia direzione.
"Mi sistemo e arrivo" annuisco mentre mi rimetto in piedi e mi incammino in direzione del bagno.
Mi lavo il viso facendo scorrere sulla mia pelle il getto d'acqua fredda, tento di rimuovere velocemente ogni traccia di trucco rimasta sulla mia faccia con l'aiuto di un dischetto di cotone. Forse dovrei anche cambiarmi e mettermi una tuta, ma non ho voglia di tornare in camera perché sto letteralmente morendo di fame. In fin dei conti posso anche restare con questa maglietta, mi arriva all'altezza della metà coscia perciò sono abbastanza coperta.
"Eccomi" piombo in cucina annunciando il mio arrivo, gli altri sono già seduti al tavolo.
"Belle occhiaie" Giovanni si appresta a commentare il mio aspetto, mi viene naturale lanciargli un'occhiataccia in risposta.
"Grazie, molto gentile come sempre tu" sbuffo mentre prendo posto sulla sedia rimasta vuota proprio accanto a quella di Lorenzo, sembra proprio uno scherzo del destino.
Mi allungo per afferrare il pacco di fette biscottate che è stato posizionato al centro del tavolo, recupero anche il barattolo del burro di arachidi e ne spalmo un po' sul pane biscottato con l'aiuto di un coltello. Lorenzo mi urta leggermente con il suo gomito nel tentativo di afferrare la panna spray, ma sembra non farci nemmeno caso.
"Metti la panna sul pane tostato?" Anna commenta disgustata il pasto di Lorenzo, anche i miei occhi finiscono inevitabilmente sul piatto bianco adagiato di fronte a lui.
"Perché è una cosa strana? Secondo me tu non hai gusto" domanda lui confuso di tutta risposta mentre inizia a spruzzare la panna sulla superficie del pane. Afferra poi la scatola azzurra dei biscotti e ne sbriciola un paio sulla montagna di spuma bianca che ha creato.
"Sì" rispondiamo praticamente all'unisono io e la ragazza dai capelli rossi mentre Giovanni, di contro, non sembra star prestando particolare attenzione alla nostra ilare conversazione.
"Zitta tu bionda, nessuno ti ha interpellata o ha richiesto il tuo parere" ridacchia Lorenzo che, questa mattina, pare essersi alzato parecchio di buonumore ed é un evento alquanto raro.
"Hey" mi lamento fingendo di mettere il broncio mentre incrocio le braccia al petto.
Prima che i miei riflessi possano attivarsi e rendersi conto di ciò che sta succedendo, le dita di Lorenzo sporche di panna si appoggiano sulla mia guancia.
"Ma dai" sbuffo mentre afferro un tovagliolo per ripulirmi, ma Lorenzo, ancora non contento, decide di sporcare di panna anche la punta del mio naso.
"Smettila" mi lamento ridendo mentre afferro a mia volta il tubetto spray, spruzzo un po' di panna sul suo viso giusto per essere alla pari.
"Colpo basso Gaia" commenta lui mentre si ripulisce con l'aiuto delle dita, le avvicina poi alla sua bocca per leccare via tutti i residui della spuma.
"Te lo sei meritato" lo punzecchio divertita.
"Non vorrei interrompere i vostri giochi, ma che ne pensate di fare un giro in centro oggi?" propone Giovanni ad un certo punto.
"Andata" annuisce Lorenzo, anche io e Anna ci accodiamo al suo assenso.
Ecco qui il nuovo capitolo che spero che vi piaccia, come al solito, se ne avete voglia, lasciate qualche commento con le vostre opinioni e magari anche una stellina⭐️
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Prima di lui
RomanceGaia, una ragazza italiana di diciotto anni, si trasferisce a Roma per frequentare l'università dei suoi sogni e per sganciarsi finalmente da tutti quei pregiudizi che l'hanno condizionata fin dagli inizi della sua adolescenza. Il suo ragazzo da or...