𝐯𝐢𝐢𝐢. 𝐅𝐢𝐫𝐞

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CHAPTER EIGHT

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CHAPTER EIGHT


Le ultime parole che aveva detto Zete continuavano a ripetersi nella mente di Crystal, quasi come un monito, alla stregua della profezia che Rachel aveva dato loro.

C'è qualcos'altro, aveva detto, non appena la figlia di Ares ed i suoi compagni furono scampati alla morte per mano di Aquilone, qualcosa di peggio.

Chiedete a Eolo, lui lo sa. Buona fortuna, aveva concluso - pareva che gli importasse veramente del loro destino, tanto che guardò Crystal come se sperasse che anche lei uscisse viva da quell'Impresa.

Non è come lei, l'aveva sentito sussurrare a Chione, ha ancora una possibilità, al contrario di chi è venuto prima.

Persino Cal aveva sperato buona fortuna ai ragazzi, dando una sonora pacca sulla spalla a Leo e dicendogli "Spero che non ti spacchi.", probabilmente la frase più lunga che avesse mai pronunciato in tutta la sua vita millenaria.

Crystal riuscì a calmarsi solo quando il Québec era diventato soltanto una piccola macchietta di luce, lasciando il silenzio a regnare tra lei ed i suoi compagni.

Aveva la schiena contro quella di Jason, i gomiti appoggiati alle ginocchia e le spalle curve, mentre scrutava apatica il paesaggio sotto di loro.

Jason e Piper iniziarono a parlare, ma la figlia di Ares praticamente non li sentí, troppo occupata a stare attenta che nessuno e niente riprendesse a parlare nella sua mente.

Come aveva detto a Clarisse, È come se non riuscissi a sentirmi al sicuro nemmeno nella mia stessa testa.

Era piena di domande a cui non poteva dare una risposta - perché Borea aveva cambiato forma, ed aveva chiamato Jason "figlio di Giove"? Chi era Calene? Glithos? Perché Jason aveva lo stesso tatuaggio di suo fratello, e perché sentiva voci simili a quelle che sentiva Crystal?

Aveva rifiutato il panino che le aveva offerto Leo, guadagnandosi occhiate preoccupate dai suoi compagni.

«Chi era Michael?»

Crystal, dopo questa domanda da parte di Jason, fu sicura di star per scoppiare a piangere, ma si trattenne.

«Era... era un figlio di Apollo,» mormorò, tremante «eravamo fidanzati.»

La sua morte, per qualche motivo, aveva buttato giù Crystal più di quanto non l'avesse fatta quella di Blake.

Forse perché più volte avevano parlato di un futuro insieme, forse perché era stato lui la roccia su cui la figlia di Ares si era appoggiata per non cadere non appena Blake venne a mancare, forse perché proprio lui aveva provato ed era riuscito a colmare il vuoto che aveva provato Crystal alla morte del suo povero fratello.

«Oh.» mormorarono i tre semidei con cui era finita assieme, tristi per lei.

«Odio quello sguardo. E riconosco la pena, quindi smettetela.»

𝐁𝐋𝐎𝐎𝐃 ▸ 𝐣𝐚𝐬𝐨𝐧 𝐠𝐫𝐚𝐜𝐞 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora