𝐢𝐱. 𝐏𝐫𝐨𝐦𝐢𝐬𝐞

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CHAPTER NINE

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CHAPTER NINE


Crystal sapeva che nella sua vita, ogni buona cosa che le era capitata era destinata a fare una fine non degna.

Esempi? Sua madre. Uccisa davanti ai suoi occhi. Blake. Morto durante un'Impresa. Beckendorf. Esploso. Silena. Morta facendo il Patroclo della situazione. Michael. Schiacciato da dei venti bastardi. Percy. Scomparso da giorni.

In pratica, Annabeth e quelli della Cabina di Ares dovrebbero iniziare a tremare e pregare. Forse tutto il Campo, visto che Crystal era quasi l'equivalente di un supervisore.

Poi si ricordò che Annabeth era già stata pugnalata durante la Battaglia di Manhattan, che Clarisse era diventata un cubo di ghiaccio e che grazie alla morte di Beckendorf la Cabina di Beckendorf era stata odiata da tutto il Campo per Festus.

Il fatto più terribile era che c'era sempre qualcosa a peggiorare la situazione.

Blake? Avevano litigato prima che lui partisse. I suoi compagni avevano detto che sembrava in pensiero per sua sorella. Probabilmente non era abbastanza concentrato sulla missione.

Silena? Se Crystal fosse riuscita a convincere Clarisse e il resto dei suoi fratelli a scendere sul campo da guerra forse sarebbe ancora stata viva.

Michael? Crystal aveva aiutato Chirone ed Annabeth a sistemare i battaglione di semidei. Era lei che lo aveva stanziato lì.

Percy? Non era riuscita a trovarlo, e aveva il presentimento che non l'avrebbe visto per un bel po'.

Sua madre? Beh, Paige era rimasta uno dei più grandi se della figlia di Ares. E se fossi riuscita a salvarla? A chiamare un'ambulanza? A chiamare aiuto anche solo per cercare di medicare la ferita di sua madre prima che che morisse per emorragia e collasso di organi vitali?

Crystal sapeva che sua madre non avrebbe voluto che lei si incolpasse per tutto, d'altronde aveva solo sei anni allora, ed era scioccata da quello che stava succedendo, ma faceva male.

A sei anni lei non aveva ancora capito che cosa significasse la morte.

Aveva visto una sua compagna triste per la morte della sua bisnonna, un suo amico triste per quella del suo gatto, ma non poteva sapere quanto facesse male vedere una vita spegnersi di fronte - sentire ogni briciolo della sua anima spirare dal corpo e sentirsi impotenti per non essere riusciti a fare nulla.

Quindi, il primo pensiero che le venne in mente quando vide il lambda fu quello di chiedersi quale cazzo di maledizione le avessero afflitto e che aveva fatto per meritarselo.

Conosceva bene il lambda.

Suo nonno Ian, che era un archeologo, per anni aveva lavorato ad un progetto, in Grecia, su Sparta, e nella Cabina 5 quel simbolo era spiattellato dappertutto.

𝐁𝐋𝐎𝐎𝐃 ▸ 𝐣𝐚𝐬𝐨𝐧 𝐠𝐫𝐚𝐜𝐞 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora