Il viso sconvolto e confuso di Midoriya fece fare un leggero sorriso imbarazzato alla ragazza, la quale si portò una ciocca di capelli dietro l'orecchio spostando lo sguardo per terra, notando successivamente un telefono nero, probabilmente era caduto a lui poco fa.<<Oh..>> Si chinò raccogliendolo senza pensarci troppo, controllando se ci fosse qualche ammaccatura.
<<Tutto intatto non ti preoccupare!>>
Avvisò lei sorridendo porgendogli il telefono; Midoriya non si era minimammo scomodato nel cambiare la sua faccia confusa e sorpresa allo stesso tempo.
<<D-Dalia...Ma cosa ci fai qui?>> Dopo qualche secondo, prese coraggio per rivolgergli quella domanda, riprendendo il suo telefono in modo titubante.
<<Non sei cambiato per niente sai? Hai ancora quei capelli arruffati, per di più adesso hai anche più lentiggini!>>
Inclinò leggermente il viso sorridendogli leggermente, non rispondendo alla domanda del ragazzo posta poco fa.
Passarono all'incirca dieci lunghissimi ed interminabili secondi di silenzio tombale tra i due, così, sentendo un po' di disagio, la ragazza si fece più seria davanti a lui, pronta a parlare.
<<Deku..>>Sorrise alla sua stessa parola, lei e Bakugo erano soliti chiamarlo in quel modo, e nonostante fosse un nome per definire le poche persone senza quirck, lui stesso lo trovava divertente, anzi, voleva addirittura usare quel nome come alias da eroe essendosene oramai affezionato.
<<Io...Scusami se ero sparita, lo so che non tornerà tutto come prima, e che non baster->>
La ragazza, la quale stava parlando con tono sinceramente dispiaciuto, fu interrotta da Midoriya, il quale la abbracciò inaspettatamente.
<<Oh Arashi, non sai quanto tu mi sia mancata, ma cosa ti salta in mente, sparire così senza più farti vedere, insomma, lo sai quanto mi hai fatto preoccupare?!>>
Il cuore della ragazza perse qualche battito sentendo il nome "Arashi". Era l'alias da eroe che lei stessa si era scelta, e si poteva dire che le rispecchiasse perfettamente, dal momento che "Arashi" in giapponese significa proprio tempesta.
Il quirck di Dalia consisteva appunto nel far scatenare una gigante tempesta con venti forti e poca pioggia (o nulla), questo dipendeva a seconda di quanta rabbia e forza ci metteva.
Le parole di Midoriya suonavano tremanti, tristi e sollevati allo stesso tempo.
<<Mi dispiace così tanto..>> Sussurrò lei con occhi lucidi, ricambiando l'abbraccio del ragazzo, il quale stava ormai piangendo per il sollievo di riavere tra le braccia la sua cara vecchia amica delle elementari.
Fu un attimo che i due sciolsero l'abbraccio sentendosi una bella strigliata di prima mattina da un probabile professore.
<<Voi due, entrate prima che io vi espelli.>>
<<S-si, subito!>> Esclamò con tono agitato Midoriya, il quale era diventato pallido alla vista di un uomo dagli occhi stanchi e arrossati, con tanto di occhiaie.
Andarono a passo svelto dentro la scuola, dove poi si misero a cercare la loro classe, ovvero la 1A.
<<Eccola, dev'essere questa giusto?>>
Chiese il ragazzo leggendo la loro classe su un cartello posto al fianco di una porta.
Dalia annuì in modo sicuro per poi avvicinarsi e aspettare che Midoriya aprisse la porta, ritrovandosi successivamente con una classe abbastanza vivace e anche rumorosa.
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My Hero Academia
FanfictionDalia, Bakugo e Midoriya passavano ogni estate sull'isola di Nabu, avendo conosciuto la ragazza in quel posto, ma persero i rapporti non appena in un'estate come le altre, Dalia non si trovava più in quell'isola. Tre anni dopo, i due ragazzi, nonost...