Dabi

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Ho sempre odiato mio padre, anzi, Endeavor, così tanto che ho voluto scappare da lui all'età di quindi anni.

Non mi pento di questa mia decisione, anzi.

Sin da quando avevo sviluppato il mio quirck, quell'uomo sembrava disprezzarmi, odiarmi.

Fece su di me esperimenti di cui non auguro a nessuno; erano esperimenti folli, senza un senso logico.

Più che esperimenti erano torture.

Usava il suo quirck del fuoco convinto che così facendo avrebbe trasformato magicamente il mio fuoco blu in fuoco rosso; esatto, lui voleva un figlio con il suo stesso quirck in modo tale da diventare il suo erede.

Purtoppo per lui che non fu così.

Io nacqui con il potere del fuoco blu, e nulla riuscì a cambiarlo.

Mia madre aveva paura di quell'uomo, ma come darle torto?
Più volte mi aveva aiutato, proteggendomi e nascondendomi da quel bastardo, ma sembrava come se avessi occhi e orecchie ovunque.

La maltrattava, la picchiava, le faceva di tutto, ed io lo odiavo sempre di più.

La picchiava anche quando l'aveva messa nuovamente incinta avendo perso le speranze con me.

Lo odiavo con tutto me stesso, aveva rovinato le nostre vite.

Non appena scappai di casa, promisi a me stesso di salvare sia mia madre che il figlio che portava in grembo, che poi successivamente venni a scoprire che era una bambina.

Mia madre mi mandava spesso lettere, parlandomi appunto di lei; si chiamava Dalia, ed aveva occhi chiari e turchesi proprio come i miei.

Avrei voluto tanto abbracciarla e conoscerla, ma non volevo creare problemi.

Da quando me n'ero andato, mio padre aveva smesso di maltrattare mia madre; non so se lo avesse fatto per la mia assenza oppure perché stesse arrivando una nuova speranza.

Quella speranza però, svanì non appena realizzò che neanche Dalia possedeva le fiamme rosse, ma bensì nere.

Strinsi la lettera tra le mani leggendo le parole di mia madre; raccontava che anche Dalia era costretta in quei folli esperimenti, soffriva ogni giorno.

Non potevo più starmene con le mani in mano, dovevo fare assolutamente qualcosa.

In questi cinque anni, Endeavor non mi ha mai trovato, ma mia madre mi aveva detto che mi stava comunque cercando, sin da quando me n'ero andato.

Dopo un lungo viaggio, tornai a casa, nell'isola di Nabu.

Non appena arrivai, nella mia testa vidi diverse immagini; qualcuno mi stava mandando un messaggio, che fosse grazie ad un quirck di qualcuno?!

Mi tamburava la testa, il dolore era immenso, ma riuscì comunque a capire le parole del messaggio.

-Hey figliolo, quanto tempo è passato non è vero? Perdonami il brusco messaggio, ma è l'unico modo che ho per comunicare con te...In questi anni ti ho cercato sai? Alla fine ho ingaggiato uno per farti ascoltare questo messaggio non appena fossi tornato a casa...Sai cosa ti sei perso? La loro morte! Ebbene si, non appena tu hai fatto ritorno qui, loro due sono morte per mano mia, quindi, se vuoi vendicarle, vieni subito a casa e combattimi come si deve-

Che cosa?
Mia madre e Dalia erano morte?
No, non è vero, è un falso giusto?

Corsi subito verso casa, sperando che fosse solo uno scherzo.

Purtroppo però, la figura di loro due morte si formò nella mia mente, ma all'epoca non sapevo che si trattasse solo di un'allucinazione dovuta al quirck di qualcuno.

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