Tieniti Forte

222 13 5
                                    


Tutto quello che vidi fu il nero più assoluto; non capivo quello che vi era attorno a me, sentivo varie voci, come se fossi sott'acqua.

Cercai di aprire gli occhi, intravidi della luce leggermente sfocata. Cercai di muovermi, ma qualcosa me lo impediva, delle corde.

Capì che ero seduta su una sedia, legata per bene, e fu solo in quel momento che realizzai cosa mi fosse successo.

<<Dalia! Svegliati!>> Mi urlò Bakugo, anch'esso legato di fronte a me.

Finalmente mi risvegliai completamente, sentendo e vedendo normalmente.

Ci trovavamo in una stanza, più precisamente in un piccolo bar semi abbandonato.

Attorno a noi vi erano due villain, a noi familiari; erano quelli che ci avevano attaccato durante la "gita scolastica" lontana dalla scuola.

C'era Tomura e un villain con una tuta nera aderente.

<<Dove siamo?>> Domandai io con voce confusa.

<<Ma ben svegliata anche a te>> Tomura avanzò verso di me con uno sguardo sadico.

<<Lo sai che il tuo fratellino ha voluto tanto averti qui?>> Digrignai i denti alla sua affermazione; sapevo che Dabi centrava qualcosa.

<<Fratello? Di che cosa sta parlando?>>
Bakugo era palesemente confuso, d'altronde lui non ha mai saputo di questa cosa.

E quale buon momento se non questo per scoprirlo? Grazie villains.

<<Oh Tomura, e io che volevo farle una sorpresa.>> Esclamò Dabi entrando all'improvviso, sorridendomi come per darmi ulteriore fastidio.

In quel momento, Tomura e l'altro villain uscirono da quel sottospecie di bar, lasciando Dabi solo con me e Bakugo, il quale era ancora confuso.

<<Che cosa ci fa Bakugo qui?! Non è me che vuoi?!>> Domandai io furiosa.

<<Mh? Va bene che sono forte, ma non decido io qui dentro...Tomura è il capo, e lo ha voluto lui per un motivo>> Affermò lui sogghignando all'inizio per poi essere più serio.

<<Ma si può sapere che legami avreste voi due?!>> Era ovvio che Kacchan non sarebbe stato zitto ancora per molto.

<<Eh? Ma come, Dalia non ti ha detto niente? Tranquillo, chiarirò ogni tuo dubbio.>>

Alla sua affermazione, abbassai lo sguardo.

<<Devi sapere che io e lei siamo fratello e sorella, con entrambi i genitori uguali>> Esclamò con tono divertito.

<<Nostro padre ci manipolava a suo piacimento, ha sempre detestato i nostri quirck, voleva un successore con il suo stesso quirck, ovvero delle fiamme rosse...Il problema era che sia io che Dalia, avevamo le fiamme diverse, blu e nere..>> Continuò lui usando questa volta un tono serio e freddo.

<<Io l'ho abbandonato quasi subito, odiavo il fatto di essere un suo esperimento, e odiavo mia madre per non avermi mai difeso alle sue torture.>>

<<E meritava di essere uccisa per quello?>> Urlai io in modo furioso, agitandomi sulla sedia.

<<...Dalia, lo sai che, che quel tuo compagno, Todoroki, è nostro fratellastro?>> Chiese lui guardandomi, cambiando improvvisamente discorso.

<<..L'ho capito qualche settimana fa..>>

<<Ma dai...E dire che siete anche compagni di classe>> Esclamò lui divertito.

My Hero AcademiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora