Capitolo 5;

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"Un bacio che ha aspettato millenni
per essere dato.
Un ragazzo che ha aspettato
millenni per essere di nuovo amato."

Strinsi le labbra e lo guardai minacciosa "Mollami."

"Senti ragazzina presuntuosa, è la terza volta in una giornata che ti salvo il culo, quindi, anzichè mandarmi a fanculo, potresti fare altro." disse Justin avvicinando minacciosamente il volto al mio.

Potevo vedere chiaramente ciò che provava in quel momento.
Rabbia, era incazzato.

Lo potevo dedurre dai suoi occhi minacciosi. Ma non capivo il motivo di tanta rabbia.

Andiamo, non può essersela presa solamente perchè l'avevo mandato a fanculo!

Presi un lungo respiro prima di rispondergli. Non volevo poter scatenare ulteriore ira in lui e, purtroppo, questa sera avevo capito cosa era in grado di fare questo misterioso ed enigmatico ragazzo.

"Okay" dissi semplicemente.
"Dovrei ucciderti, ma ti risparmio. Cerca di non farti più vedere, chiaro?!" disse inarcando le narici e fissandomi con rabbia.

Annuì velocemente.

Justin mi mollò e io mi allontanai da lui, facendogli un cenno col capo come saluto.

Speravo davvero di non rivederlo mai più.

Justin ignorò quel mio gesto e si girò, sparendo tra la folla.

Scossi la testa infastidita e mi guardai intorno alla ricerca di Khya, ma non era da nessuna parte.
C'era gente ovunque, la musica era assordante e la puzza di vomito mi stava facendo venire il mal di testa.

Ma chi me l'aveva fatto fare di venire qui?

Decisi di uscire fuori a cercarla.
Mi feci largo tra la gente tra i vari spintoni ed insulti.

Riuscii ad arrivare alla porta principale che era spalancata e mi precipitai fuori.
Ormai non c'era più gente come all'inizio, nemmeno sapevo che ore erano.

Mi guardai intorno alla ricerca del familiare volto di Khya, ma niente.

Diamine, ma dove cazzo sei? Pensai tirando fuori con rabbia il mio cellulare e componendo il suo numero.
Dopo vari tentativi in cui mi rispondeva solo la sua segreteria mi arresi.

Okay, ora mi stavo preoccupando seriamente, in più le scarpe mi stavano facendo male ai piedi. Me le tolsi e le tenni in mano, sentendo coi palmi dei piedi l'asfalto freddo. E faceva freddo veramente, e io non avevo nè un passaggio, nè Khya, nè qualcosa da mettermi sopra.

Mi guardai intorno per l'ennesima volta, stavo per dirigermi verso il grande cancello che portava all'uscita della villa quando la mia attenzione venne catturata da un gruppetto di persone seminascoste da un albero vicino ad una specie di magazzino/casetta degli attrezzi situata in mezzo al giardino.
Mi avviai verso di loro, scavalcando varie bottiglie vuote e bicchieri di plastica.

L'erba era umida, chissà cosa l'aveva bagnata.. pensai con disgusto.

"Levati" dissi spostando con un gomito un idiota che si trovava li. Non faticai nemmeno a spostarlo, era talmente ubriaco o qualsiasi cosa che fosse che cadde come un salame per terra.
Non mi presi nemmeno la briga di aiutarlo ad alzarsi, tanto domani mattina non si sarebbe nemmeno ricordato tutto ciò.
Continuai ad avvicinarmi al centro di tutto ciò e, una volta spinta l'ultima persona, mi portai una mano inorridita alla bocca.

"Che cazzo state facendo!" sbraitai "Mio dio, Khya, che cazzo ti è preso?"

Khya era sdraiata per terra, il suo vestito blu era totalemente abbassato, lasciandole il petto scoperto e coprendole solo i fianchi, come se fosse una gonna.
Un ragazzo che non avevo mai visto le stava leccando qualcosa da sopra la sua pancia, e stava andando sempre più giù.
Khya non stava facendo niente per respingerlo, anzi, rideva come una bambina.

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