21 giugno 1842
Harry era alquanto triste quel giorno, come Louis, d'altronde. Quest'ultimo ormai stava meglio, i medici avevano detto che poteva tornare a palazzo dalla madre, senza preoccupazioni.
Bhe, una preoccupazione l'aveva: non aveva chiarito con Harry. Voleva raccontargli di cosa provava quando era con lui, di come gli bruciava il petto, di come era felice e diventava triste quando non era con lui.
Ma.
C'era sempre un Ma. Non aveva motivo di trattenersi a palazzo, sicuramente se avesse chiesto alla madre, gli avrebbe trovare qualcosa da fare lì, pur di farlo chiarire col ragazzo, ma non voleva di certo metterla in mezzo.
Con questo pensiero per la mente, si diresse alle stalle, per chiedere al ragazzo che si occupava del suo cavallo, in questo tempo sarebbe stato pronto per ripartire.
Harry varie volte lo avverte pregato di tornare con una carrozza, in modo che non rischiasse ancora e a Louis si era riscaldato i cuore ogni volta, ma non voleva essere un ulteriore peso per il giovane Re, così sempre aveva rifiutato l'offerta, sorridendogli.
Arrivato nella stalla del palazzo, il ragazzo gli disse che ci volevano ancora un paio d'ore. Cosi decise di tornare in stanza e riposarsi un poco.
Era avvolto dai suoi pensieri, quando sentì dei passi veloci alle sue spalle e una voce, fin troppo familiare, chimare il suo nome.
" Louis! Louis, aspettami! " urlava affannato.
" Hey Harry " lo salutò allora, accorgendosi di non averlo sentito arrivare.
" Ehm...ti- ti va di fare... ecco si ehm... merenda con me...? " Dire che era arrostito era un eufemismo. Inprovvisamente torvava le punte dei suoi stivali molto più interessanti di quella conversazione.
Il liscio rimase spiazzato da quella proposta. Subito non rispose, nonostante il suo cuore sapeva benissimo cosa voleva dire. Galoppava nel suo petto e quasi faceva male. La convinzione che Harry, il piccolo ragazzo insicuro e bellissimo, volve passare del tempo con lui, stava rendendo Louis felice come non mai.
Il riccio però, per sua sfortuna, non era nella testa del maggiore, che ancora aggiunse
" Se- se ti va ovvio... " quelle parole cariche di tristezza e convinzione di non essere abbastanza, risvegliarono l'altro dalla condizione di trance in cui si trovava e lo portarono a rispondere velocemente, fin troppo." Certo! Certo che mi va, Haz... "
Voleva davvero risultare indifferente, come se la cosa non lo toccasse, ma con quel tono, non si era convinto nemmeno da solo che gli fosse indifferente quella proposta.
Il volto del riccio di illuminò con un sorriso a trentadue denti, contornato da delle magnifiche fossette, in cui Louis volava solamente infilare le dita. Scacciò questo pensiero dalla mente con un gesto veloce del capo.
" Allora... andiamo? "
" Si " gli sorrise gioioso.Harry portò Louis in una piccola saletta all'aperto, affacciata su uno degli splendidi giardinetti del palazzo.
Era circondato da fiori di tutti i colori. C'erano statue di angeli, animali e vecchi re. Alberi che facevano abbastanza ombra per l'estate. Era invece abbastanza riparato per l'inverno.
Si sedettero su una delle panchine in pietra e si guardarono. Per un tempo che parve infinito. Esistevano solo loro. Non un castello, non i suoi dipendenti, non Niall che avrebbe fatto di tutto per farli parlare, anche sporcare il cavallo di Louis la notte. Niente e nessuno.
Poi Louis si sentì di rompere quel silenzio.
" Haz, piccolo Haz... mi sei mancato "
Il minore allora si slanciò sul maggiore, lo abbracciò come se non lo avrebbe potuto rifare mai più. Premette il suo viso nell'incavo del collo del liscio e degli strinse le braccia al collo.
" Anche tu LouLou "
Realizzando ciò che aveva appena fatto, subito si staccò e si ricompose, dalla parte opposta della panchina.
" S- scusa... "
Fu Louis allora che annullò le distanze e l'abbraccio il suo piccolo, che tanto gli era mancato.
" Oh Harry Harry Harry... che cosa mi fai al cuore? Come fai a tirare fuori il meglio di me? Come hai fatto a far cadere tutte le certezze che avevo? "
Soffio sul suo collo queste parole, che sbloccarono qualcosa di nuovo nell'anima di Harry. Le lacrime iniziarono ad occupare i suoi occhi. Non voleva che l'altro lo vedesse così, dunque lo strinse a se più forte.
Era felice. Felice perche ora sapeva che forse c'era un possibilità che Louis ricambiasse i suoi sentimenti. Perche sì, lo amava.
Nessuno disse più nulla per qualche minuto. Ma rimasero immobili, l'uno nelle braccia dell'altro. I loro letti a contatto, battiti sincornizzati, respiri accelerato che creavano una dolce melodia.
Poi però sentirono dei passi che si spostavano nella loro direzione e furono costretti a separarsi. Harry scatto in piedi e si passò le mani della giacca, per risistemare e spiegare le pieghette create dell'abbraccio. Louis invece lo guardava, sorridendo, ridendo per l'imbarazzo del giovane e per la consapevolezza che non avrebbe più potuto far a meno di quel tocco delicato ma allo stesso tempo forte.
Delle piccole rughette si formarono a contornare i suoi occhi, che fecero impazzire Harry. Doveva contenersi. Stava cercando di imporselo. Ma un grande sorriso si creò sul suo viso, contornato dalle fossette.
Il ragazzo che prima era nella stalla, fece il suo ingresso bella sala.
" Re Harry " fece un piccolo inchino col capo.
" Principe Louis, il suo cavallo è pronto "Louis si incupì di colpo. Si era dimenticato della sua partenza imminente. Si era dimenticato di dover lasciare il suo piccolo, ormai cresciuto, che lo aveva guardato impaurito a 5 anni e che si era aperto pian piano. Quello che aveva tenuto per mano quando aveva 15 anni nel roseto, dove gli aveva parlato per la prima volta.
Lui amava quel piccoletto,
ma qualcosa gli impediva di trattenersi lì...----------------------------------------------------------------------------
Ovviamente c'è un ma...Non odiatemi 💕
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♔︎ THE KINGS ♔︎ | l.s.
Historical Fiction| completa | - 23 capitoli Harry è un giovane Re con una vita dura alle spalle, ma con un cuore dolce. Costretto a nascondere chi è davvero. Louis è un giovane Principe, che riscopre se stesso, tramite un vecchio amico di infanzia. Costretto ad am...