8°p. Chance

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Piccola premessa. Durante questo capitolo potrete ascoltare una canzone fatta al pianoforte, poichè la vedo molto "azzeccata" per questo capitolo.

Vedrò poi se riportarlo su tutti i capitoli. Comunque basta andare sull'immagine ad inizio capitolo e scorrere verso sinistra. Li c'è il video con la canzone che potrete ascoltare.

Detto questo buona lettura.
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Pov Sakura:

Quella stessa sera mi riaccompagnò all'istituto dove si fermò per qualche minuto a chiacchierare con Aki.

Non sapendo precisamente di cosa stessero parlando ed essendo anche un po' stanca salutai Ryouta ed Aki e mi diressi verso camera mia.

Arrivata lì non aspettai un secondo di più e mi buttai sul mio amato letto, senza la paura di non centrarlo in pieno e quindi cadere per terra.

Ero stanca e volevo dormire, ma la mia mente continuava a girovagare fra i pensieri.

Ripensavo alle giornate passate in compagnia di quel ragazzo, in particolare alla giornata appena trascorsa.

Mi aveva immortalate assieme a quel paesaggio che lui descriveva così affascinato.

Il mare di un azzurro luccicante accompagnato da quel tramonto che man mano scompariva, lasciando spazio al buio e alle tenebre che si celavano in esso.

Tenebre che venivano scacciate dalla luce riflessa della luna e da quelle migliaia di stelle che splendevano all'unisono.

Cercavo di immaginarmi il tutto con occhi sognanti, sperando di poter vederlo, un giorno, con i miei occhi.

Sì, perché sapevo l'esistenza di un intervento che aveva fatto ricuperare la vista a svariate persone.

Ma c'erano anche interventi che non erano andati a buon fine, ed era questo che mi faceva rabbrividire ogni volta che ci ripensavo.

Lì per lì avevo una sola opportunità per poter finalmente vedere il mondo con i miei occhi, ma d'altra parte c'era il rischio che io perdessi anche quell'ultimo spiraglio di luce.

Affondai la testa del cuscino, soffocando un urlo liberatorio per potermi calmare e scacciare via quei brutti pensieri.

Avevo ancora diciassette anni e l'intervento poteva esser svolto solo a vent'anni compiuti.

Era inutile disperarsi in quel momento, avevo ancora molto tempo prima di prendere la mia scelta.

Mi ripromisi che fino a quel giorno non avrei mai più fatto riaffiorare quell'argomento e che avrei pensato solo e soltanto a godermi la mia vita così come Dio me l'aveva donata.

Tutta convinta mi alzai dal letto e mi incamminai in bagno, dove mi lavai e mi vestii.

Mi misi in fine a letto, sperando di addormentarmi e sognare qualcosa che non fossero solo immagini sfocate.

Pov Ryouta:

Quella sera rimasi a chiacchierare con Aki per un bel po'.

Sakura si era appena ritirata in camera, quando Aki fissando nella sua direzione disse: "Sai, quella ragazza oltre a voler diventare un artista, ha un secondo sogno -sorrise- vorrebbe tanto viaggiare, scoprire posti nuovi, vorrebbe vedere il mondo...".

Quelle parole uscirono dalla sua bocca con un tono di tristezza e speranza.

In quel momento ripensai all'ultima conversazione di quel pomeriggio.
"Esisteva un modo per far sì che Sakura cominciasse a vedere?"

Questa domanda mi frullava in testa come una trottola. C'era un modo? Sakura avrebbe mai visto il mondo con i suoi occhi?

Mentre la mia mente girovagava altrove, Aki spostò lo sguardo su di me e, come se mi avesse letto nel pensiero, diede una "risposta" alle mie domande.

"c'è un modo per farle riavere la vista -si fermo qualche secondo, poi riprese- ma Sakura ha paura che l'intervento possa andar male e che così possa perdere la sua unica chance" disse in fine andando a sedersi dietro la sua scrivania.

"beh credo che abbia tutte le ragioni del mondo per essere spaventata, però allo stesso tempo se non ci prova non lo saprò mai -mi fermai vedendo Aki annuire, poi chiesi- a quanti potrebbe fare l'intervento?"

"Dai vent'anni in su... ha ancora tempo per decidere.              Fino ad allora vorrei che vivesse ogni giorno a pieno così com'è" si girò nella mia direzione e mi sorrise.

Sorrisi a mia volta recependo il messaggio. Presi poi la mia valigetta e salutai Aki dirigendomi così verso il mio appartamento.

Ero sempre stato consapevole che quella ragazza, così solare e forte, avesse in realtà un lato più fragile e confuso.

E in quel momento capii anche che ormai oltre ad Aki, aveva anche me come punto di riferimento.

Stavo diventando quella persona su cui aggrapparsi quando si inciampa, sotto cui proteggersi durante un temporale, su cui fare sempre affidamento.

"Un giorno, se dovesse capitarle qualcosa io sarò li a rialzarla" era questo che frullava nella mia testa mentre alcune gocce di pioggia cominciavano a bagnarmi il viso.

"Sembra la scena di un film -dissi iniziando a correre- cavolo l'ombrello!"

Arrivai giusto in tempo sotto il portone di casa e li mi fermai e smisi di ridere osservando la luna che brillava intrepida attraverso le nuvole.

Feci un sospiro profondo per riprendere fiato e in fine mi feci trasportare dal momento.

"un giorno anche tu potrai correre sotto la pioggia dimenticandoti di tutto e tutti. Ad eccezione di me, io sarò lì con te sempre" dedicai queste parole a Sakura, mentre fissavo la luna sempre più bella e splendente, proprio come lo era quella ragazza.

"Uuuuu allora avevo ragione! Come siamo poetici mio caro Ryouta" la voce di Ren mi risveglio da quei pensieri.

"Idiota, almeno io ho dei sentimenti" ci mettemmo a ridere.

"Dai poeta entra dentro o ti beccherai un brutto raffreddore".

Annuii leggermente alzandomi e regalandomi un ultimo sguardo alla luna, prima di dirigermi dentro casa con gli occhi ancora luminosi e sognanti.

Cenai con Ren e poi andai in camera mia mentre lui si dirigeva a lavoro.

Sarei rimasto anche quella notte da solo, ma non mi dispiaceva, avevo una cosa molto importante da fare.

Mi misi a finire il dipinto iniziato quel pomeriggio.

Il pianoforte di sottofondo, la pioggia battente sulla mia finestra, la luce della luna visibile da camera mia, quel dipinto che man mano prendeva vita.

Quella notte ispirava magia.... ispirava una nuova idea...

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