21ºp. Amore

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Pov Sakura:
Mi avevano convinto ad andare a Disneyland, non so come ma ci erano riuscite.

Eravamo io, Amaya, Eijiro e Yuriko (sua madre).

Eravamo lì da nemmeno mezza mattinata e avevamo già fatto il giro su svariate giostre e mangiato a non finire.

Riuscivamo a divertirci anche in una situazione così tesa e il merito era tutto del piccolo Eijiro.

Niente da fare, qual bambino mi tirava sempre su di morale.

Era tutto tranquillo e stavamo per fare nuovamente la fila per "le tazze roteanti", la giostra preferita di Eijiro, quando all'improvviso suonò il telefono di Amaya.

Mi fermai di scatto e drizzai le orecchie, cercando di ascoltare al meglio la conversazione.

Era Ren...

Non sentivo molto solo la sua voce offuscata dal baccano circostante, ma speravo in qualcosa di positivo.

La mia ansia era palpabile e non me ne resi conto solo io, ma anche il piccolino che, con molta calma e tranquillità, mi strinse un po' la mano.

"Non ti preoccupare, vedo Aya sorridere, deve essersi risolto tutto"

Rimasi sorpresa dalla sua intelligenza e dolcezza.

Mi si strinse il cuore...

Il piccolo aveva ragione, dopo poco mi ritrovai nell'autobus in direzione della casa di Takashi.

Che stessi tremando era scontato.

Dopo tutta quell'ansia finalmente avrei potuto capirci qualcosa.

Che cosa era successo prima d'allora?

Una domanda che mi ronzava in testa da mesi ormai.

Finalmente avrei trovato la risposta.

Arrivammo davanti alla casa e io mi precipitai alla porta, senza la paura di inciampare e cadere di botto.

Afferrai tutti gli scalini al primo colpo, arrivando alla porta sana e salva, ma con un'Amaya impaurita e scioccata alle calcagna.

Bussai alla porta, riconoscendo l'odore di Takashi.

"Allora?" chiesi ancora con il fiatone.

"Non l'ho ucciso tranquilla, si è risolto tutto, era una semplice lite di f-" non finì la frase che una seconda voce giunse al mio orecchio facendomi precipitare nella sua direzione.

"Sakura"

Quella voce era di nuovo candida e non più smorzata dalle lacrime, era tornata ad essere quella voce semi bassa e tranquilla che io amavo.

Lo strinsi forte a me, notando un po' di incertezza in lui all'inizio, ma sentendolo sciogliersi poco dopo.

Finalmente potevamo rilassarci.

Mi staccai da Ryouta e mi girai in direzione di Amya che si trovava dietro di me.

Abbracciai anche lei e subito dopo anche Ren.

Era anche grazie a loro se si era risolto tutto senza imprevisti, ed io ne ero grata.

Poco dopo ci sedemmo sul divano a raccontare del più e del meno, e conobbi meglio anche Takashi che caccio il suo lato dolce e simpatico.

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