13°p. Occhi cristallini

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Pov Sakura:

Ci ritirammo verso l'una di notte quella sera, dopo una partita, andata avanti non so per quanto, vinta da Ren e Amaya.

Non me la presi molto, anche essendo molto competitiva.

Avevo già avuto la mia vittoria.

Non so se per l'adrenalina della serata appena passata o se per altro, quella notte non chiusi occhio.

Il mattino seguente ero stanca, ma avevo le forze sufficienti per affrontare un'altra giornata.

Saremo andati a visitare milioni di posti, dormire non era un'opzione.

Prima che anche Amaya si svegliasse, ordinai un caffè e mi sedetti fuori al balconcino della nostra stanza, per prendere un po' d'aria.

Percepivo la meraviglia del paesaggio circostante, la città che pian piano si svegliava, l'odore del pane appena sfornato, proveniente da una panetteria che si trovava a qualche minuto dall'Hotel.

Ma la cosa più bella era il silenzio, una tranquillità che avevo provato solo lì, a Londra.

Ma non sapevo come definirla.

Finii il mio caffè e notai che nel mentre anche Amaya si era svegliata.

Dopo qualche ora ci preparammo e uscimmo dalla camera incrociando anche i ragazzi.

Sentii Ren sbadigliare e capii che era stato svegliato con la forza dall'altro ragazzo, che invece, pareva pimpante e al quanto carico per affrontare il secondo giorno a Londra.

"Pronte per questa giornata" udii dire da Ren, che sembrava essersi ripreso.

"Certo!" urlammo in coro io e Amy, venendo poi zittite da una donna delle pulizie.

"certo" dicemmo nuovamente sotto voce, cominciando a ridere qualche secondo dopo.

Il mio compleanno si stava avvicinando, ciò voleva dire che saremo poi ripartiti chi sa per dove, lasciandoci Londra alle spalle.

Volevo godermela il più possibile.

Pov Ryouta:

Camminavamo per le strade di Londra visitando un po' la città.

La calma che si percepiva lì era inspiegabile.

Visitammo Trafalgar Square, per poi arrivare a Buckingham Palace, dove scattammo mille foto, affascinati dal tutto.

Anche Saku, che aveva me come occhi, rimase incantata, capendo perfettamente tutto ciò che le spiegavo.

Assistemmo anche al cambio delle Guardie reali e Ren ci svelò che, essendo le Guardie quattro, questo stava a significare che su maestà si trovava all'interno del palazzo.

Come facesse a saperlo non lo so, ma ci fidammo.

Visitammo poi il Big Ben continuando poi il giro per la città.

Pranzammo in un ristorante più "nomale di quello della sera precedente e durante il pomeriggio andammo a visitare il British Museum, ovvero il museo pubblico più antico al mondo.

Neanche a dirlo, quello era il posto che Sakura attendeva con ansia di visitare fin da quando ne aveva sentito parlare.

Ogni opera di quel museo faceva risplendere gli occhi di quella ragazza come niente e nessuno aveva mai fatto.

L'arte era l'unica cosa che la faceva sentire normale, viva.

Mi capitò di fermarmi a guardarla per qualche minuto mentre le descrivevo qualche opera, ricevendo uno strattone da Amaya che cercava di farmi rimanere "concentrato".

Ma non potevo farci niente, per me l'unica vera opera d'arte in quel museo era lei.

Quella ragazza dagli occhi cristallini e la pelle candida, continuava ad incantarmi come la prima volta.

Uscimmo dal museo dopo un'oretta, io e Sakura discutendo di alcune opere ai nostri occhi molto interessanti e Ren e Amaya sbadigliando annoiati.

Ma che ne potevano capire loro.

Passammo poi in Hotel per riposarci un po', ma io non avevo intenzione di star fermo.

Mi ricordai di un parchetto molto tranquillo e poco distante da li e decisi di andarci, portando con me la mia fidata valigetta per immortalare il paesaggio circostante.

Ma, uscito dalla porta, mi ritrovai anche Sakura intenta ad uscire.

"Oh Ryouta sei tu?" mi chiese un po' spaesata.

"Si Saku, cosa c'è? Dove andavi di bello?" le risposi a mia volta.

Lei i disse che era proprio intenzionata a chiamarmi per fare una passeggiata, visto che anche Amaya sembrava essersi addormentata.

"Oh, io stavo giusto uscendo. Ti va di venire con me? Vado a dipingere un po' all'aria aperta, prendo una tela anche per te?"

Lei annui tutta contenta, così presi una tela anche per lei e ci incamminammo verso il parchetto, io e lei.

Era da tanto che non la vedevo dipingere, era diventata bravissima in così poco tempo e la mia missione era passata dall'insegnarle a dipingere, a farle fare il giro del mondo.

Non mi dispiaceva, ci mancherebbe, ma mi mancava vederla litigare con i colori macchiandosi poi tutta di vernice.

Mi mancava vederla esprimersi a traverso l'arte, dimenticandosi di tutto.

Ma quel giorno potei ammirarla di nuovo.

"Mi sento osservata" disse all'improvviso lei, facendomi girare di scatto e arrossendo preso dall'imbarazzo.

Ma come faceva?!

Una risata mi vece rigirare lentamente la testa nella sua direzione.

"Tranquillo, non fa niente. Più tosto cosa dipingi tu?"

"I-il panorama circostante, mentre tu cosa ritrai?" il paesaggio Londinese era uno tra i più belli al mondo non c'erano paragoni.

"La tranquillità che mi trasmette Londra. E' diversa dalle altre, ma non saprei come descriverla a parole, quindi" prese un po' di marroncino chiaro cominciando a creare mille sfumature su quella tela all'inizio bianca.

"Non smetterai mai di stupirmi" queste parole uscirono dalla mia bocca limpide, causando imbarazzo in quella ragazza seduta dinanzi a me.

La nostra tranquillità era percepibile da chilometri di distanza, ma una domanda, nata dal nulla, mi sorse spontanea.

Ren e Amaya che cosa stavano facendo?
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Come promesso ecco il secondo capitolo della settimana.
Nel prossimo capitolo parlerò di Ren e Amaya, pronti al caos? 😂

-Jojo🤍

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