capítulo 12

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Same mistake ~ James Blunt

Lucrezia si accorse che nessuna delle altre due aveva l'intenzione di rispondere al telefono, così avanzò e prese tra le mani la cornetta, rispondendo alla chiamata.

"Pronto?"

"Parlo con la signorina Bravo?" domandò una voce di una certa età, maschile.

"Ehm... no," lei si voltò verso Alba, che non sembrava darle nessun tipo di attenzione "ma dica pure a me. Sono una specie di assistente."

"Ah perfetto. La signorina Bravo sarebbe interessata a prendere parte in un film d'azione?" domandò l'uomo, con un accento prettamente romano.

Lucrezia quasi le venne un colpo "assolutamente! Posso sapere qualcosa di più?"

"Non posso dirle di cosa si tratta, ma è una produzione americana e se viene presa dovrà essere completamente disponibile. Le location saranno Burano, alcuni posti in Calabria e uno in Sardegna. Poi man mano le saranno comunicate tutte le informazioni necessarie." spiegò, mentre la ragazza prendeva appunti su un pezzo di carta.

"Può richiamare tra dieci minuti? Così potrà parlare con la diretta interessata."

"Assolutamente, grazie della gentilezza."

Alba e Maria ormai si erano focalizzate solamente sulla chiamata, lasciando stare per qualche minuto all'attore tanto amato dalla giovane che stava recitando in televisione. I loro sguardi sembravano confusi e impazienti di sapere cosa stava accadendo tra Lucrezia e il misterioso interlocutore con cui aveva appena finito di parlare.

"Sei stata presa in considerazione per un ruolo molto importante in un film d'azione americano." disse tutto d'un fiato la ragazza.

Maria scattò in piedi esultando, per poi abbracciare la figlia stringendola a sé il più forte possibile. Alba però, sembrava essere non aver nemmeno capito cosa le era appena stato proposto. Era contenta, ma non completamente. Sentiva che qualcosa le impediva di essere felice e di godere appieno dell'incredibile novità. Ma cosa poteva andare storto? Un'occasione del genere capitava una volta nella vita e lei sognava questo momento da quando aveva dodici anni.
Alzò lo sguardo verso le altre due, accennando un sorriso tirato ma che dava segno di speranza, di rinascita. Si alzò dal divano, spegnendo la televisione e dirigendosi verso Lucrezia. Prese il telefono tra le sue mani e aspettò. Aspettò pazientemente dieci lunghissimi minuti per ricevere la chiamata, portandosi con sé il telefono in terrazzo e sedendosi a terra. Aveva smesso di fumare da un bel po', ma in quel momento le ritornò la voglia di gustare il sapore di tabacco tra le labbra. Strinse gli occhi fino a farli lacrimare, non avrebbe ceduto ad una stronzata del genere così facilmente. Poi, a distrarla da quella malsana voglia, fu lo squillo del telefono. Con una velocità supersonica, Alba rispose al telefono, attendendo una risposta a sua volta.

Al contrario di quello con cui aveva parlato Lucrezia, questa era una voce femminile prettamente americana. Alba si rilassò immediatamente appena le sentì pronunciare le prime parole. Fu molto breve e coinciso come colloquio, questa gentil donna era la regista e dalle quattro chiacchiere che avevano fatto sembrava davvero una donna d'oro. Christina, così si chiamava la donna, le chiese di inviarle un video dove recitava in lingua inglese, così avrebbe potuto verificare la sua bravura.

"Christina... come mi ha trovata?" le domandò Alba.

"Lunga storia." dal tono di voce sembrava qualcosa di davvero breve da raccontare, ma difficile da spiegare, così Alba si limitò a tenersi la sua curiosità e a prepararsi psicologicamente per il vero decollo della sua carriera.

"Le è arrivato il video?" domandò impaziente Alba.

"Lo sto guardando proprio adesso." ci fu qualche secondo di silenzio, colmato dall'insicurezza di Alba "prepara le valigie tesoro, tra due giorni girerai a Burano."

Alba si sentì immediatamente catapultata in un mondo che ormai non sentiva più suo da molto tempo, ricordandosi cosa si provava ad avere dei sogni e a riuscire a realizzarli.
"Grazie Christina, non sai quanto te ne sono grata." ormai gli occhi lucidi della giovane e la voce tremolante tradivano l'atteggiamento amorfo e apatico che l'avevano accompagnata per gli ultimi quindici mesi.

"Aveva ragione, sei un vero talento." concluse la regista, per poi congedarsi.

Alba rimase colpita dalle ultime parole della donna, ma le collegò alla sua manager Mina che l'aveva sempre sostenuta e che fu la prima a inserirla nel mondo della recitazione e del cinema.
Si voltò verso le altre due, che avevano atteso pazientemente una notizia positiva da parte della ragazza. Ci fu uno scambio veloce di sguardi, che si concluse in un'esultanza. Si abbracciarono tutte e tre, scoppiando a piangere di gioia e ad urlare. Maria era così fiera di sua figlia ma soprattutto era così contenta di vederla di nuovo prendere in mano la sua vita e fare quello che aveva sempre sognato. Lucrezia notò quel luccichio negli occhi dell'amica che la caratterizzavano, ma che ormai non vedeva da troppo tempo.

"Sei tornata tra noi." affermò emozionata, abbracciandola più forte di prima.

"Devo preparare le valigie! Parto tra due giorni!" la ragazza si precipitò a preparare la valigia insieme all'amica.

Quella sera decisero di riunire la banda di amiche per comunicare loro la notizia e per brindare ad un nuovo inizio, ad una nuova vita. Alba sentiva che qualcosa stava davvero cambiato, sentiva che questo sarebbe stato il punto di svolta e che finalmente sarebbe andata avanti con la sua vita, senza troppi ripensamenti.

"Direi di brindare. Alla nostra attrice!" esclamò Anita, alzando il calice contenente dello spritz campari.

"Ad Alba!" esclamarono insieme Viki e Samira.

Bevette tutto d'un sorso, per poi alzarsi in piedi e trascinare le altre in pista a ballare. Si ricordò di quella sera in cui lei e Pedro si erano lasciati andare in una danza calda e sensuale, ma lo ricordò in chiave positiva, rendendosi conto di quanto quell'uomo fosse stato importante per lei. Ma era ora di andare avanti, compiere le sue scelte e diventare una donna adulta.
Il giorno seguente lo dedicò alla scelta dei vestiti da portare; infilò dentro qualunque cosa potesse essere comodo e caldo, visto che per essere ottobre era molto più freddo del solito. Poi decise di prendere anche degli indumenti più leggeri, visto che al sud invece sembrava essere ancora a fine estate. Si trovò tra le mani la camicia di Pedro, sorridendo malinconicamente. Non poteva portarsela via, sarebbe stato segno di debolezza. Voleva mettere un punto a questo capitolo della sua vita, così decise di fare qualcosa di inaspettato.
Indossò la camicia, guardandosi allo specchio e stringendosi in essa. Poteva ancora sentire il profumo di Pedro, quasi le sembrò di sentire il calore del suo tocco.

"Gustatela, perché è l'ultima volta." si disse allo specchio, mentre una lacrima le rigava il viso.

Cercò in giro per il telefono una foto carina che aveva fatto mentre indossava quella camicia, trovandone una che risaliva a poco dopo il ritorno in Italia.

"Ce la posso fare." sussurrò, selezionandola.

La postò su Instagram, con una descrizione perfetta.
Como si nada hubiera pasado.

mi corazòn es tuyo - Pedro Pascal Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora