Capitolo uno

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Ciao sono Jordan e sono una serva della gleba.
Amo la mia terra e la curo con tutto il mio cuore.
Ho i capelli biondi molto chiari, lisci dalla testa fino a metà schiena e fino ad arrivare al sedere sono molto mossi. I miei occhi sono grandi e di colore verde, si, un verde smeraldo.
Non credo che i miei capelli siano messi molto bene, perché non li curo perché il mio padrone non me lo permette.
Il mio viso è sporco di terra e di erba.
Nella mia vita non molti signori hanno acquistato la mia terra, e quindi neanche me fortunatamente, perché i miei padroni mi trattavano male, mi picchiavano, e quando facevo un buon lavoro, invece di ringraziarmi ancora una volta mi tiravano calci, pugni e graffi, e facevano male....
Ma poi un signore mi ha comprato e mi ha regalata a suo figlio, è bellissimo e credo si chiami Alessandro ma so che non posso avere opportunità con lui perché, lui deve diventare imperatore e io invece sono una semplice schiava.
Flashback ( di tutta la storia)
Sono fuori dalla casa del mio padrone, mi fanno molto male ancora le gambe piene di lividi per ieri, mi ha picchiata di nuovo. Lo fa sempre, ogni sera con le sue mani grandi mi graffia la pelle e mi tira pugni e calci la maggior parte sulle gambe. Ormai mi sono diventate blu e viola, colori che non mi piacciono.
Oggi indosso un sacco sporco di colore marrone chiaro con i buchi per le braccia e per le gambe e naturalmente c'è anche il buco per il collo per far uscire la testa.
Sto curando la mia terra.

"Buongiorno servetta"

Una voce, mi giro verso la porta della casa e vedo il mio padrone, molto contento.
Mi alzo subito e mi inchino.

"Buongiorno padrone, ha dormito bene?"

Dico senza fare caso al suo sorrisetto molto strano, non è un tipo che sorride.

"Sisi, stai zitta!!"

Mi spavento un attimo per il suo tono strano ma non parlo e annuisco.

"Oggi andremo al mercato!"

Non ci posso credere finalmente mi porta al mercato, non ci sono mai stata!

"Sul serio padrone? cosa compriamo? Cosa vendiamo? sono troppo contenta!"

Dico io tutta contenta, con un sorriso smagliante.

"Beh, si ti vendo!"

Mi vende?! Mi vuole veramente vendere?!! Rimango con gli occhi sbarrati e con la bocca aperta finché non realizzo.
Se mi vende, forse troverò un padrone migliore! Che mi curerà e che mi darà qualcosa di decente da mangiare!

"Ve bene padrone."

Dico cercando di non far vedere il mio sorriso.
Al mercato c'è molta gente, molte cose da mangiare, persone che chiacchierano e ridono contente e bambini che giocano e saltellano spensierati.
Sono contenta ma anche un po' impaurita. E se mi tratta peggio? E se mi picchierà ancora più? Le domande mi girano in testa... Sono ancora più spaventata.

Appena entrati, quello che sta per diventare il mio "ex" padrone mi mette una corda attorno alle mani e mi ordina di sedermi e di non parlare.

"Chi mi compra?"

Non ho pensato quando ho pronunciato quelle parole, mi sono dimenticata che mi ha detto di non parlare

"Ti ho detto di non fiatare!! Comunque, un signore ricco."

"Va bene padrone, mi scusi"

Mi guardo intorno per un po', quando vedo un signore robusto sulla cinquantina, quasi calvo e con la barba grigia molto folta.

"Buongiorno"

Dice il signore al mio "ex" padrone.

" Salve signor Riccardo! questa è una bravissima serva della gleba, cura molto bene la terra e la fa diventare meravigliosa"

Sorrido per un attimo perché ho appena scoperto che il mio vecchio padrone mi apprezzava. Ma il sorriso non dura molto...

" E poi se la picchi non fa assolutamente niente!"

Sbuffo un attimo ma continuo a sorridere, mentre il signore, o Riccardo come lo ha chiamato il mio padrone mi guarda le gambe notando i miei lividi.

"Si vede che l' ha picchiata molto..."

Dice Riccardo dandomi ragione, quindi sorrido. Da circa un milione di monete d'oro al mio padrone che ora non lo è più, mi carica sulle sue spalle e mi porta dentro un carro molto elegante trainato da due cavalli bianchi.

"Buonasera, mi chiamo Riccardo, tu come ti chiami?"

Mi dice Riccardo sorridendomi

"Sono Jordan, molto piacere, farò tutto per lei"

Mi sorride e mi dice di dargli del tu, sembra molto simpatico.

"Sai, a dire la verità non sarai la mia serva della gleba ma ti regalerò a mio figlio che deve diventare imperatore fra pochi giorni. A lui piace molto la natura e allora ti regalerò a lui, ne sarà felice."

"Bene"

Durante il viaggio mi racconta tutto di suo figlio, si chiama Alessandro e sembra bravissimo. Non vedo l' ora di arrivare!

Ciao ragazzi, questo è il mio secondo libro spero vi piaccia! Leggete anche il mio primo libro, il giardino se vi va. Questo libro non riuscirò ad aggiornarlo ogni giorno, perché è cominciata la scuola, lo so che oggi è venerdì e domani è dopodomani da me non c'è scuola, ma ogni sabato e ogni domenica ho un corso di sci e torno la sera, vorrei riposarmi e fare qualche compito, ma se sono libera vi prometto che scriverò.

Buona serata. Alesswami :)

Un amore da servoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora