19. Dolore

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<<Jacksonnnn>> quasi gridò felice Namjoon dopo aver visto l'amico. <<Namjooonnnnnn>> rispose l'altro altrettanto felice.

Io e Jungkook eravamo ancora vicini, tenendoci la mano stretta. Eravamo andati dal clan di Jackson per poter stare al sicuro dai vari demoni, a capo della loro tribù, c'è un potente stregone, ha le sembianze giovanili, ma in realtà è il più vecchio di tutti, questo perché è immortale, proprio come tutte le creature sovrannaturali. Ma queste hanno anche dei punti deboli, e io sinceramente spero che non succeda niente a nessuno.

Soprattutto se per colpa mia.

Ci fece entrare, e ci presentò tutto il resto del branco. Mark, Yugyeom, Youngjae, Jinyoung. Erano tutti così carini con noi, pur essendo nemici naturali. Il mio sguardo cadde sulle figure dei ragazzi ed erano completamente guariti, ridendo e scherzando stavano passando il loro tempo in compagnia. Piano piano mi voltai verso la mia sinistra, e osservai il corvino ridere, sembrava davvero felice di essere qui. La sua mano continuava ad accarezzare la mia coscia stringendola ogni tanto.

Ma io ero tutt'altro che felice. Lui mi stava nascondendo qualcosa. Perché le sue ferite, anche quelle più profonde non guarivano? Sentii subito le lacrimi minacciare di uscire e lo fecero ma io le asciugai subito. Non volevo farlo preoccupare più di quanto non fosse.

Nel salone principale entrò lo stregone, Jaebum. Sorrise a vedervi e ci salutò cordialmente.

Poggiai la testa sulla spalla del corvino e mi accoccolai a lui, mentre lui discuteva con gli altri, impegnando le sue grandi e calde mani nel prestarmi attenzioni piene di amore.

Vedevo che tra Jaebum e Jungkook c'erano occhiate dispiaciute da parte dello stregone, ma pensierose, preoccupate e tristi da parte del vampiro.

A quella sensazione orribile strinsi ancora più forte il ragazzo, l'unico che amavo davvero, e che avevo paura potessi perderlo per sempre.

<<Jungkook posso parlarti? In privato>> chiese il saggio. Il corvino dopo avermi abbracciata e baciata la fronte, assicurandomi di tornare dopo poco, si alzò e seguì il saggio.

Il solo vederlo andare via dalla stanza mi procurò una sensazione orribile, come se lo avrei perso per sempre da lì a un momento più tardi. Mi alzai e andai da Tae. Mi misi tra lui e Jimin. <<Ehi cosa hai?>> chiese Tae abbracciandomi vedendomi più che triste.

<<Io... non lo so... ho paura>> dissi affondando la mia disperazione in quel caldo maglioncino che lo vestiva.

Lui accarezzò la mia testa e io iniziai a piangere. <<Ho paura... ho il terrore di poterlo perdere per sempre... ho una brutta, orribile sensazione. Lui... le sue ferite.. non guariscono>> dissi stringendomi a lui, mentre le mie lacrime scendevano copiosamente.

Lui mi tranquillizzò e dopo poco arrivò anche il mio amore.

Appena mi vide fece un sorriso amaro. Lo stregone abbassò la testa. Sembrava che qualcosa di brutto sarebbe successo da lì a poco.

La serata passo tranquillamente. Io e lui ci coccolavamo il più tempo possibile, ogni attimo con lui era fondamentale.

Finita la cena, in cui mangiammo tutti poco, andammo ognuno nelle proprie camere da letto.

Stavamo andando, ma lui mi trascinò fuori dalla casa, dopo avermi preso a mo di sposa, e corse, verso i boschi.

Arrivammo in vetta a una montagnola ricoperta di abeti, ma in quel punto tutto era ricoperto di fiori chiusi a causa della mancanza del sole splendente, dove al suo posto, a illuminare la scena c'era la modesta luna.

Mi posò a terra, delicatamente. Sorrisi a vedere quel panorama bellissimo. <<Woo perché siamo qui?>> chiesi camminando leggermente in avanti.

<<Ti piace?>> chiese lui e io annuii estasiata dalla magnifica vista che mi ritrovavo davanti.

Lui ridacchiò leggermente triste, cosa che mi fece girare, andare da lui e posare le mani dietro il suo collo per baciarlo.

<<Perché sei triste? Lo stregone ha detto qualcosa?>> chiesi io a un palmo dalle sue labbra. Lui cambiò subito direzione dello sguardo. Si voltò per una decina di secondi e quando tornò a guardarmi aveva gli occhi lucidi.

<<Amore..>> iniziò il discorso facendo un bel respiro. Sorrise a malapena, creando un magone nel mio petto.

Portai le mie mani sulle sue guance. <<Tu sai che ti amo da impazzire, e che lui, o lei... è frutto del nostro amore... non è uno sbaglio....>> presse un respiro profondo.

<<Non mi sarei mai aspettato di poter stare con la ragazza che amo, quella che amo davvero, e per questo non smetterò mai di essere grato si nostri genitori. Ti amo dalla prima volta che ti ho vista, ti amo da quando hai messo piede nella struttura della scuola, perché sei entrata anche nel mio cuore. Sei la ragione per cui sorrido così spesso, sei, anzi siete la ragione della mia felicità.>> stavolta sorrise. Io invece piangevo per le parole che diceva. <<Ora...>> disse spostandosi leggermente, abbassandosi, mettendosi in ginocchio, e aprendo una scatolina.

Vidi subito un anello splendente. Portai le mani davanti alla bocca per lo stupore.

<<Sei la ragione della mia felicità, ti amo... quindi mi sembra scontata la domanda, ma te la faccio lo stesso... vuoi sposarmi?>> chiese lui emozionato quanto me. Annuii non riuscendo a proferire parola. Andai verso di lui e lo abbracciai stringendolo più forte che potevo.

Ci baciammo e con la mano tremante lui mi infilò il sottile, e sbrilluccicante anello al dito.

Si alzò e io mi affrettai a baciarlo. Ci staccammo dopo poco, e ci abbracciammo. Sentivo che qualcosa ancora non andava, ma volevo provare a non pensarci.

Tornammo a casa e andammo nella nostra stanza. Appena entrati, ci cambiammo con dei vestiti puliti, e poi ci mietemmo sotto le coperte.

Mi accoccolai a lui. <<Ti amo tanto piccolo mio>> dissi guardandolo col sorriso. Lui mi guardò e rise leggermente. <<Anche io noonaaa>> disse scherzoso. Risi e lo baciai. Lo strinsi a me e mi lasciai cullare tra le braccia di Morfeo, che per me era diventato lui, Jungkook.

Scusateee per l'ora, ma avevo da fare oggi. Comunque spero che vi piaccia il capitolo!

A venerdì

Him |J. Jungkook| 🍷Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora