Capitolo 8

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È sabato e finalmente posso dormire tutto il tempo che voglio, o meglio era quello che avrei sperato. Infatti intorno alle dieci il mio telefono inizia a squillare senza sosta, e così devo alzarmi per rispondere. Per poco non inciampo nei pantaloni che ieri sera ho abbandonato a terra, iniziando così a maledirmi mentalmente. Ma per fortuna riesco a non cadere e a ritrovare l'equilibrio perduto riuscendo a raggiungere il cellulare. Leggo il numero che non è salvato in rubrica e decido comunque di rispondere.

M: Pronto?

S:Salve sono la segretaria dell'editoria Vortyci. Il suo manoscritto che ci ha inviato un mese fa, è stato letto e il nostro editore vorrebbe pubblicarlo.

M: Cosa?!

S: Ho detto: che sono la segretaria...

M: Sì sì ho capito, mi scusi. È che sono entusiasta e non ci posso ancora credere.

S: Immagino signorina, il nostro editore vorrebbe vederla fra una settimana così da conoscerla e per poi stipulare un contratto. Le invieremo tramite email l'orario.

M: Va bene, la ringrazio. A presto.

Chiudo la telefonata. Rimango per un attimo paralizzata a guardare il muro, ancora incredula che le mie orecchie abbiano sentito quelle parole. Poi qualcosa scatta in me, come se mi risvegliasse dal mio stato di trance. Lascio sfuggire un gridolino che esprime tutto il mio entusiasmo. Inizio a saltare per tutta casa, lasciandomi andare in un balletto scatenato. Sono così felice, che potrei aprire la finestra ed urlarlo a tutto il mondo. Anzi posso farlo, realizzo. Mi dirigo verso la prima finestra del mio appartamento che incontro e la apro.

«Sono felice!!!» urlo mentre l'aria fresca mi colpisce in pieno viso.

«Eh chissenefrega» risponde una voce che non riconosco.

Ma non posso fare a meno di sorridere ancora di più, nulla può rovinarmi la giornata neanche se al telegiornale dicessero che oggi finirà il mondo, io sarei comunque al settimo cielo perché qualcuno vuole pubblicare il mio libro. Qualcuno vuole pubblicare il mio libro, non ci posso credere. Il frutto della mia fatica, del mio sudore, ma soprattutto della mia passione. Ho bisogno di festeggiare, anche se non voglio ancora dire niente a nessuno, non vorrei che mi portasse sfortuna. La scaramanzia prima di tutto. Mando un veloce messaggio ai miei amici dicendo che ho voglia di uscire. Maya propone di andare a casa sua, non è esattamente quello che intendevo con uscire, ma va bene lo stesso, l'importante è passare del tempo con i miei amici, non importa dove. Decido di pulire casa, è sempre stata una cosa che mi aiuta a rilassarmi e in più mi diverto. Per prima cosa rifaccio il letto con le lenzuola pulite, mettendo quelle sporche in lavatrice insieme al pigiama. Dopodiché lego i capelli in una coda e inizio a fare le faccende domestiche a ritmo di musica. Finalmente mi sento leggera, come se fossi una piuma che delicatamente si adagia al suolo e sta lì ferma e indisturbata, finché un'altra folata di vento la porterà via conducendola in un nuovo viaggio. Per l'ora di pranzo ho terminato, e dopo essermi fatta una bella scorpacciata di cibo, mi metto a scrivere. È una di quelle cose, che in quest'ultimo periodo non ho avuto molto tempo di fare probabilmente per tutti i miei impegni. Ma oggi, per fortuna, sono completamente libera e la telefonata di questa mattina mi spinge a scrivere qualcosa di nuovo. Una piccola idea, in questi giorni, ha vagato nella mia testa e tutte le volte che mi veniva in mente qualcosa che potesse accadere ai nuovi personaggi l'ho appuntato su dei fogli. Ora però devo rimettere le idee in senso cronologico, e iniziare a fare la descrizione dei personaggi con le loro caratteristiche. È una delle parti che preferisco, perché è come se stessi creando così, dal nulla, delle persone. Le plasmo a mio piacimento, finché nella mia testa non si forma una chiara immagine di loro, come se non fossero personaggi di fantasia ma bensì delle persone in carne ed ossa.

Come un'illusioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora