E' trascorsa una settimana da quella sera e oggi inizio l'università. Sono al settimo cielo, il cuore non batte forte, saltella letteralmente nel mio petto, mozzandomi il respiro. Ma per la prima volta sono felice di provare una simile sensazione d'ansia, perché so che sta per avere inizio ciò che ho sempre sognato, la mia vita, la vita che desidero vivere davvero e sono sicura che i miei occhi adesso stiano brillando, perché sono felice. Sono felice davvero. Per il primo giorno di università decido di indossare un paio di jeans, sorretti da una cintura e una maglietta nera molto semplice. I capelli sciolti mi cadono sulle spalle. Mi trucco giusto un po' e sono pronta. Sono pronta davvero per iniziare l'università, per iniziare la mia università, per iniziare a studiare lettere. Mi accorgo che sto tremando, leggermente e che il mio respiro è piuttosto irregolare ma non riesco a smettere di sorridere. Ordino a me stessa di calmarmi con scarsi risultati. Allora, sconfitta dall'enorme adrenalina che mi si è insediata nel petto e che scorre in tutto il corpo, afferro lo zaino nero che contiene libri e quaderni per la scuola ed esco, diretta all'università.
Un imponente edificio si staglia davanti ai miei occhi. E' antico e bellissimo, sicuramente ricco di storia. Varco l'ingresso e subito noto decine e decine di studenti che si aggirano per il cortile, qualcuno ride con gli amici, qualcuno parla allegramente e c'è anche chi, come me sembra un po' spaesato ma decisamente emozionato. Mi affretto a cercare l'aula dove so che si dovrebbe tenere la mia prima lezione: letteratura. Amo quest'orario, non avrei mai pensato di dirlo. Certo, non ho mai davvero odiato la scuola, non avrei mai conosciuto i miei migliori amici senza, non avrei mai trascorso quei momenti indimenticabili con loro e non avrei mai scoperto la mia passione per la scrittura. Alla fine, magari la maggior parte di noi non l'ammetterà mai ma dobbiamo molto alla scuola e ogni singolo essere umano seppur odiandola ne è profondamente innamorato e se non innamorato, quantomeno riconoscente. L'aula è esattamente come quella che mostrano nei film: un salone enorme con centinaia di posti, posizionati come in un teatro greco. Stringo le bretelle del mio zaino e scelgo un posto in cui sedermi. Non ci sono ancora molti studenti in aula, in effetti sono arrivata un po' in anticipo. Nemmeno il professore è ancora arrivato. Siedo in sesta fila, non troppo dietro ma nemmeno troppo avanti e appoggio lo zaino nella sedia a fianco alla mia, dubito fortemente che tutti i posti saranno occupati da qualcuno. Prendo il cellulare dalla tasca dei pantaloni e rispondo a un messaggio di Stefano. Dice che ha voglia di vedermi e mi chiede se dopo il lavoro, stasera, sono disponibile.
M: Certo Steve. Chiedo anche a Maya ed Elia?
S: Mmm, veramente avrei voglia di passare del tempo solo con te
Esito. Non rispondo subito e allora lui si affretta ad aggiungere: loro non possono capire le chiacchiere tra letterati.
Scuoto la testa sorridendo di fronte al display.
M: Va bene, Steve. E' da tanto che non passiamo del tempo insieme, ci sto. Io finisco alle 20, dove ci vediamo?
S:Ti vengo a prendere al lavoro, mandami l'indirizzo.
M:Va bene.
Invio a Stefano l'indirizzo della libreria e metto via il telefono. Alzo gli occhi e noto che l'aula si è riempita parecchio, almeno tre quarti dei posti sono occupati. Il professore entra dalla porta, presentandosi. La sua lezione inizia all'istante. Prendo appunti molto interessata all'argomento ma dopo circa venti minuti la mia attenzione viene interrotta dall'entrata in aula di una ragazza. I capelli castani sono raccolti disordinatamente in una coda alta e non è truccata, indossa un paio di pantaloni della tuta grigi e una maglietta bianca. Si dirige verso di me, borbottando. A un certo punto si zittisce e mi guarda, sorridendo appena.
«Posso?» mi chiede sorridendo e indicando la sedia accanto alla mia.
Annuisco un po' scocciata dall'interruzione. Si siede e inizia a trafficare con gli oggetti all'interno del suo zaino. Dopo circa dieci minuti, spazientita le chiedo:
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Come un'illusione
RomanceMargherita è una ragazza forte e testarda, tra le cose più importanti della sua vita ci sono sicuramente i suoi amici e i suoi sogni che è determinata a realizzare a qualunque costo, incurante di tutti gli ostacoli che le si potrebbero porre davant...