Cammino per le strade ormai affollate, a passo svelto e spedito, sicura di dove voglio andare. Vorrei dire di essere triste, ma non è così perché finalmente ho trovato il coraggio di ribellarmi. Ho sempre odiato ricevere ordini, non li seguivo neanche da piccola, figuriamoci ora. Se per intraprendere la mia strada, dovrò fare dei sacrifici sono pronta, perché voglio seguire il mio sogno e non sarà di certo il marito di mia madre a impedirmelo. Sono sempre stata una ragazza determinata, ma quando qualcuno mi dice che non posso farcela, lo divento ancora di più. Mi dispiace solo per mia madre. Ormai è abbagliata, stregata sotto l'effetto dell'amore di un uomo spregevole con una mentalità del milletrecento, che non fa altro che sparare sentenze sugli altri solo perché non è riuscito a realizzare il suo sogno. Ecco perché non ambisco così impazientemente ad innamorarmi, come le mie coetanee. Prima devo realizzare ciò che voglio, senza che nessuno si metta in mezzo. L'amore non è tutto, ci sono tante altre cose importanti, come la salute, gli amici, la famiglia o il successo lavorativo. Certe volte, penso che tutti, nella vita, dovremmo ambire a cose più concrete, piuttosto che a un sentimento, che la maggior parte delle volte ti fa soffrire, che può esserti portato via facilmente, o che a volte non viene neppure ricambiato. E se ci penso bene, in fondo che senso ha amare? Nulla è eterno, e allora che senso ha inseguire qualcosa che molto probabilmente non potremo mai tenere tra le mani, e stringere al nostro petto?
Senza rendermene conto, sono arrivata a casa di mio padre. L'immensa villa, che a confronto l'abitazione di Carlo è una catapecchia, ha un giardino enorme dove si trova una piscina privata, nella quale mio padre passa sempre molto tempo in estate. Percorro il lungo sentiero, che ai lati è costeggiato da alberi di ogni genere e se si volge lo sguardo in lontananza, sulla sinistra, si può notare una panchina bianca, candida come il latte che risalta in mezzo a tutto quel verde, sotto un gigantesco salice piangente. Inutile dire che è sempre stato uno dei miei posti preferiti della casa. Quando arrivo davanti all'entrata e suono il campanello, per mio padre è una sorpresa trovarmi lì davanti, tutta sudata e con uno zaino in spalla. Lui, invece, indossa il suo solito abito da uomo d'affari: giacca e cravatta. I capelli ormai grigi gli ricadono sul viso, mentre gli occhi scuri, simili ai miei, sprizzano ancora di quella gioventù e spensieratezza che a guardarlo dall'esterno sembrano sparite, ma che in realtà ardono vive, dentro di lui. Senza pensarci due secondi mi abbraccia, e il suo profumo di muschio bianco mi invade le narici, e ora so di essere al sicuro.
«Tesoro che bella sorpresa» esclama contento di vedermi.
E' proprio in quel momento che sento le lacrime, quando un pensiero si fa strada dentro di me, è il desiderio di ricevere lo stesso affetto, la stessa accoglienza che un tempo mi dava anche mia madre. Ma non ho intenzione di piangere, non sono una debole e poi il mio orgoglio me lo impedirebbe, soprattutto di farlo davanti a qualcuno. Però mio padre, che è sempre stato un uomo attento ai particolari, capisce che c'è qualcosa che non va, gli basta guardarmi negli occhi per leggermi dentro, come dice sempre lui "in fondo sono il suo libro aperto". Le sue sopracciglia si cruciano, e mi posa una mano sulla spalla chiedendomi che cosa sia successo.
«Sono andata via di casa, la mamma e Carlo non accettano che io studi lettere» rispondo sospirando.
Mi invita ad entrare per prendere un thè, e parlarne. Secondo lui, i dolcetti al cioccolato aiutano a pensare meglio, e come potrebbe avere torto?
Gli spiego tutto per filo e per segno, ripetendo le esatte parole che ho sentito questa mattina. Uno dei miei difetti è che mi ricordo sempre tutto nei minimi particolari e questo non è quasi mai un bene per gli altri, soprattutto se uso i miei ricordi contro di loro per darmi ragione. Perché, una cosa che la gente che mi circonda non ha ancora capito, è che molto, ma dico molto raramente io sbaglio, e questo perché conservo dentro di me la capacità di avere sempre ragione. Mentre parlo, mio padre non mi interrompe mai, scuotendo solo la testa ogni tanto. A volte però, scorgo la sua mano stringersi in un pugno.
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Come un'illusione
RomanceMargherita è una ragazza forte e testarda, tra le cose più importanti della sua vita ci sono sicuramente i suoi amici e i suoi sogni che è determinata a realizzare a qualunque costo, incurante di tutti gli ostacoli che le si potrebbero porre davant...