Sono sempre stata una ragazza abbastanza intuitiva, quindi non mi serve un biglietto scritto per capire che Steve ha una cotta per qualcuno. Ma da quello che mi ha detto l’altra sera, ho capito che questa cosiddetta ragazza, sempre che lo sia, lo sta facendo soffrire. Quindi dalla mia osservazione molto accurata, posso dedurre che se mai gli proponessi di uscire con Federica mi direbbe assolutamente no. Primo perché ferirebbe la sua virilità, accettare che la sua migliore amica gli trovi una possibile conquista, e poi se gli piace un’altra non credo che uscirebbe con Fede per farmi un favore. Unica soluzione? Ingannarlo. So che può sembrare una cosa cattiva da fare, ma il mio fine è buono. E come dice Machiavelli non è importante che strumenti usi per raggiungere il tuo obiettivo, se questo è per un bene ultimo, e io non posso di certo contraddire il grande segretario. Così qualche giorno dopo, ma solo in seguito aver creato un piano nei minimi dettagli, domando a Stefano se gli va di uscire con me la sera per andare a mangiare qualcosa fuori, dato che stiamo sempre in casa.
«Ehm va bene, dove vorresti andare?» mi chiede.
«Che ne dici di un po’ di sano cibo spazzatura?» domando alludendo al mc. Annuisce continuando a guardare la televisione, quando però me ne sto per tornare in camera mia a prepararmi per andare a lavoro lui parla.
«Ti passo a prendere al lavoro?» chiede. Qualsiasi altro essere umano che si fosse trovato al mio posto sarebbe andato nel panico, ma ovviamente io ho valutato tutti i possibili casi che si sarebbero potuti presentare trovando prontamente una soluzione.
«No ci troviamo lì, perché tanto prendo la mia macchina» dico.
«Allora vengo a piedi a lavoro da te e andiamo con la tua» obietta.
«No, perché prima devo andare in un posto» esclamo notando che la situazione si sta complicando.
«Vengo con te non ci sono problemi» dice alzando un sopracciglio confuso.
«Non puoi»
«E perché?» chiede e tutta questa sua insistenza mi sta mandando in confusione, ma dopo un bel respiro riprendo il possesso della mia ragione.
«Perché devo comprarti un regalo! Ma sei il solito ficcanaso e mi rovini sempre le sorprese» esclamo dicendo una specie di verità. E’ un ottima tattica quella che mi è venuta in mente, il senso di colpa che scaturità in lui mi aiuterà a raggiungere il compimento del mio piano. “Mi dovrei stringere la mano da sola” penso incamminandomi verso camera mia con passo da finta arrabbiata, e per rendere ancora più reale il mio teatrino concludo il tutto sbattendo la porta. Mi appoggio ad essa e mi metto una mano sulla bocca per evitare di farmi sentire mentre rido. Mi vesto velocemente ed esco da camera mia, quando giungo in salotto Stefano si alza fermandomi.
«Dai scusami» dice cercando di abbracciarmi ma io lo respingo, e per poco non scoppio a ridere. Lui cerca di stringermi a sé e stavolta glielo lascio fare. Le sue braccia si attorcigliano alla mia vita e poso le mie mani sul suo petto.
«Cosa devo fare per farmi perdonare?» chiede facendo il labbruccio che mi fa sfuggire un sorriso.
«Sii puntuale, alle otto al mc vicino alla mia università. Vestiti bene, e magari potresti portarmi dei fiori» propongo.
«Addirittura?» domanda divertito e non posso fare a meno di sorridere e annuire. Gli scompiglio i capelli e dopo avergli dato un bacio sulla guancia, sguscio dal suo abbraccio e mi precipito fuori di casa. E’ una bella giornata, anche se è abbastanza freddo quindi decido di andare a piedi. Tanto la mia macchina è nel garage e quindi il mio coinquilino non si accorgerà di niente. Scrivo un messaggio veloce a Federica, confermandole l’appuntamento di stasera. Per una volta arrivo perfino in anticipo al lavoro, cosa che lascia molto sorpreso il mio capo e così decido di attaccare prima. Oggi non c’è molto lavoro da fare, e quindi tutto sommato si rivela una giornata non troppo frenetica. La cosa più bella è che Gaia, è in ferie per una settimana e quindi non la sento lamentarsi del nulla ogni cinque secondi. C’è così poca gente che Matteo mi dice che volendo io e Riccardo possiamo andare via mezz’ora prima, e come rifiutare una proposta del genere? In un batter d’occhio sono pronta e dopo aver salutato tutti mi dirigo a passo di musica verso l’uscita del centro commerciale, ma ben presto mi accorgo che sta piovendo. Ma non stiamo parlando di quella pioggia leggera, che è persino piacevole anzi mi piacerebbe molto. A quanto pare, sembra che abbia fatto qualcosa di male perché c’è un vento fortissimo che sembra quasi voglia spezzare gli alberi, per dimostrare la sua potenza mentre la pioggia cade imperterrita a grande gocce come se volesse riempire un mare in pochi minuti. Sbuffo sonoramente, constatando che non ho niente per ripararmi e che di certo non spenderò un patrimonio chiamando un taxi, piuttosto me la faccio a nuoto. Mi siedo su una panchina indispettita e se fossi a casa mia probabilmente borbotterei anche, ma mi devo limitare a mettere il broncio e incrociare le braccia. Guardo le gocce cadere e spero che rallentino, ma più passa il tempo più mi sembra che la loro velocità aumenti.
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Come un'illusione
RomanceMargherita è una ragazza forte e testarda, tra le cose più importanti della sua vita ci sono sicuramente i suoi amici e i suoi sogni che è determinata a realizzare a qualunque costo, incurante di tutti gli ostacoli che le si potrebbero porre davant...