-𝑻𝒖 𝒎𝒊 𝒗𝒖𝒐𝒊 𝒎𝒐𝒓𝒕𝒂-

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L'estate è la stagione amata quasi da tutti, e per Diana la fine della scuola era come capodanno.

Era passata precisamente una settimana dalla fine della scuola, l'aria era già più pesante e calda, ed erano solo i primi giorni di giugno.

Diana era ansiosa di sapere i risultati della sua pagella scolastica, la madre quel giorno andò a scuola a parlare con i professori sull'andamento scolastico di Diana, e sentiva nel profondo del suo cuore che qualcosa non sarebbe andato bene, magari il suo comportamento, era molto testarda ma silenziosa in classe, i suoi voti non erano male ma non erano neanche dei migliori, insomma era una via di mezzo in tutto.

Quando la madre arrivò a casa, Diana sapeva perfettamente le sue intenzioni, farle la ramanzina giornaliera, ma non come quelle che ti urlano in faccia dicendo «Sei un disastro!» ma più che altro parlava con una voce pacata cercando di farti sentire male nell'anima con la sua freddezza.

«Un insufficienza in Tedesco Diana...» disse appoggiando le buste della spesa sul tavolo in cucina, aveva la mania di fare la spesa ogni volta che si trovava per strada.

«Lo sapevo» sbuffò Diana mettendosi in punta di piedi, rovistando tra le buste della spesa, la madre si girò verso di lei con sguardo severo.

«le ripetizioni che ti ho pagato tutto l'anno a cosa sono servite?»

«A un bel niente mammina» disse la ragazza prendendo dalla busta una mela.

Lei la guardò con un ghigno sul volto, la ragazza alzò un sopracciglio confusa, aspettando che la madre parlasse
«Ho parlato con la professoressa di tedesco...e...beh mi ha detto che è disposta a darti ripetizioni per tutta l'estate, quindi per punizione non andrai al mare o alla sala giochi con le tue amiche, andrai a casa della tua professoressa a studiare e mi aspetto dei voti eccellenti l'anno prossimo» Diana rabbrividì, per poco non si strozzava con il pezzo di mela che aveva appena morso.

«Tu mi vuoi morta» le disse arrogantemente.

«L'hai voluto tu..» disse la madre iniziando a tagliare delle carote da mettere nel minestrone che avrebbero mangiato a pranzo.

«Insomma...ho 17 anni, e devo passare l'estate a studiare, immagina se questo sarebbe successo a te quando avevi la mia età! Non staresti di merda?!» le chiese con tono alto, la madre si voltò lentamente guardando negli occhi della figlia.

«A differenza tua non avevo l'insufficienza in tedesco, anzi andavo bene a scuola perché non pensavo ad ascoltare stupida musica rock su quello stupido aggeggio (cercava di ricordare il nome dell'apparecchio che sua figlia usava per ascoltare la musica, l' mp3), quindi ora vai in camera tua perché i tuoi atteggiamenti non mi piacciono per niente, non dovresti urlare a tua madre» disse voltandosi ancora una volta verso il piano da cucina.

«Fai schifo!» le urlò la ragazza correndo in camera sua sbattendo la porta dietro di lei con violenza, la madre fece un leggero scatto appena la porta si chiuse.

Diana si buttò sul letto a faccia in giù lasciandosi sprofondare dal materasso e dal cuscino, quando alzò il capo afferrò con rabbia il telefono, sul suo blocco schermo la data "15/06/2005".

«La peggior estate della mia vita» sospirò la ragazza sedendosi a gambe incrociate sul letto, il primo numero che digitò era quello della sua amica, Sabrina, si conoscevano dal primo anno di superiori, bussava...bussava...bussava, ma non rispondeva, ricompose il numero di fretta, doveva parlare con qualcuno perché sarebbe scoppiata da un momento all'altro.

«Pronto?»

«Stronza perché non rispondi?!-

«Hey Diana che dici?»

«Che  dico? Sono infuriata credo che spaccherò qualcosa se non mi calmo»

«Hey, hey cos'è successo dimmi»

«Ma dove sei?»

«Oh non te l'ho detto? Andavo in spiaggia con i miei»

«Almeno tu ci vai mia madre mi farà fare uno schifoso corso di tedesco! Ti immagini un'estate intera sui libri è allucinante non lo reggo» disse cercando di trattenere le lacrime

«Diana non sarà niente di male, ci andrai il pomeriggio e la mattina andremo al mare»

«Mia madre me lo ha vietato, vuole farmi esaurire me lo sento»

«Non se la convinco io, andrà tutto bene fidati»

«Hm, se lo dici tu...»

𝐅𝐋𝐔𝐎𝐑𝐄𝐒𝐂𝐄𝐍𝐓 𝐀𝐃𝐎𝐋𝐄𝐒𝐂𝐄𝐍𝐓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora