An Alex Turner fanfiction
«C'è qualcosa che non va?»
«È solo che...quello che è successo prima io...facciamo finta che non sia successo niente» la guardò intensamente negli occhi ma quelli della ragazza si riempirono di lacrime «Non prenderla male m...
Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
~~~~~
Era domenica, passò un'altra settimana e giugno era quasi finito, Diana si trovava nella sua stanza, seduta alla sua scrivania scrivendo il testo per la canzone di Alex.
Scrisse comunque anche se alla spiaggia rimase ferita dalle sue parole ma lei come sempre ne era dipendente e per lui avrebbe fatto qualsiasi cosa.
«Diana piega i tuoi vestiti sono belli asciutti!»Sandy entrò in camera di Diana con una pila di vestiti puliti che appoggiò sul letto «che fai studi anche la domenica?» le chiese, la ragazza annuì «mi fa piacere, brava» lasciò la stanza chiudendo la porta dietro a se, Diana appoggiò la matita sulla scrivania, sollevò il foglio e rilesse ciò che aveva scritto, sembrava abbastanza soddisfatta.
Afferrò il telefono e mandò un messaggio ad Alex:
"Posso vederti oggi? Ho delle idee per la canzone!" -Diana
Dopo un paio di minuti rispose e y/n era molto sorpresa perché non lo faceva spesso
"Okey ci vediamo da me più tardi?" Alex-
Lei sorrise e poi si morse il labbro, si buttò sul letto per poi rispondergli
"Va bene passo da te alle 6.00 precise" -Diana
Diana andò in salotto per chiedere alla madre il permesso di uscire.
«uhm mamma?» si sedette accanto a lei, stava leggendo un libro indossando i suoi occhiali di lettura, Diana poteva vomitare per la sua serietà sovrumana, Sandy alzò il capo fulminandola con lo sguardo
«dimmi che ti serve?» abbassò gli occhiali
«Alex mi ha invitata a casa sua posso andarci?»
«non credi di passare troppo tempo con Alex? Mi nascondi qualcosa?» Diana spalancò gli occhi, scosse la testa facendole capire che non c'era niente, Sandy alzò un sopracciglio «quando sarai lì chiamerò Penny per non perderti d'occhio»
«devi per forza?» pensandoci era davvero pesante
«perché qual'è il problema?» indossò di nuovo gli occhiali e ritornò a leggere
«perché è imbarazzante! Non ho mica dieci anni!» si alzò dal divano
«non è un problema mio, ora va in camera e piega i tuoi vestiti prima che cambi idea...» sfogliò le pagine con una calma mai vista, ma era così odiosa mentre lo faceva.
