-𝑷𝒐𝒔𝒔𝒐?-

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La sera stessa Diana e i suoi genitori stavano cenando, era appena tornato il padre e l'atmosfera era molto tranquilla.

«stai studiando Diana?» il padre continuava a tagliare la carne che aveva nel piatto di ceramica, la ragazza alzò lo sguardo dal piatto e annuì

«sto prendendo delle ripetizioni da una mia professoressa» disse masticando il boccone

«chiudi quella bocca Diana» disse infastidita Sandy

«cos'è quel taglio?» tutti smisero di mangiare, Diana rimase in silenzio all'inizio per poi parlare

«quale taglio?» guardò la mamma sperando che la credesse

«quello che hai sul labbro» le indicò la madre avvicinandosi per guardare da più  vicino la ferita

«ah questo!» si indicò con l'indice «stavo facendo degli origami, mi sono messa a giocare con la forbice e mi sono tagliata» disse la prima cosa che le venne in mente, non poteva crederci, era la scusa più stupida del mondo, ritornò a mangiare senza guardare i genitori negli occhi, Sandy, nervosa, si massaggiò le tempie.

«solo tu le puoi fare certe cose» si alzò dal tavolo posando il suo piatto vuoto nel lavello della cucina

«Sandy è una cosa da niente lasciala stare» il padre fece l'occhiolino alla figlia e Diana sorrise

Il giorno dopo Diana andò come sempre da Penny per le ripetizioni, il tempo era leggermente diverso, le nuvole coprivano il cielo azzurro e il vento lieve spostava leggermente i capelli mori della ragazza facendola rabbrividire.

Ormai la routine era sempre la stessa, quando smisero di studiare, dopo tre lunghe ore, Diana poteva tornare a casa, l'unico problema era che il tempo non era dei migliori, e dopo un quarto d'ora iniziò a piovere.

«cavolo questo tempo non ci voleva proprio» disse Penny mettendo a posto le cianfrusaglie scolastiche.

«mi tocca una bella corsa» iniziò a ridere Diana mettendosi la felpa grigia cenere, erano le otto meno dieci ed era quasi ora di cena.

«ho una magnifica idea» le disse la donna sorridendole «vuoi cenare con noi? Chiamerò io tua madre e magari dopo Alex ti darà uno strappo a casa» prese il telefono che si trovava sul muro color panna.

«non voglio disturbare...»

«ma figurati! Te l'ho chiesto io cara se non accetti ci rimango male!» Diana la guardò non convinta per poi sorriderle

𝐅𝐋𝐔𝐎𝐑𝐄𝐒𝐂𝐄𝐍𝐓 𝐀𝐃𝐎𝐋𝐄𝐒𝐂𝐄𝐍𝐓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora