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Quello stesso giorno andarono a protestare nell'ufficio del preside la maggior parte degli studenti della scuola contro il club di giornalismo che a quanto pare aveva dato problemi più o meno tutti.
Il discorso di Felix e Jisung aveva fatto tanto scalpore tanto che qualcuno fece il video e lo condivise online diventando virale.
Sapevo già cosa volesse dire, il video sarebbe stato visto da parecchie persone, quindi anche da mia madre e quasi sicuramente dai genitori di Felix... avevo paura di tornare a casa e dover affrontare mia madre in questo per me duro argomento, sapevo che prima o poi sarebbe stato necessario, come lo sapeva Felix, anche lui quella sera avrebbe parlato con sua madre non conoscendo le possibili conseguenze.
Dopo la scuola decidemmo di uscire per conto nostro ignari di chi ci aspettava a casa.
"Quando recuperiamo tutte le uscite in arretrato?" scherzò mentre mi teneva per mano.
"Presto... facciamo con calma..." risi.
Cominciai a vedere dei messaggi da parte di mia madre che mi cercava e volesse che tornassi a casa.
"Forse è meglio che vada verso casa..." dissi mostrandogli lo schermo.
"Anche la mia comincia a cercami... ti chiamo più tardi però, ok?"
"Va bene..."
Ci avvicinammo per baciarci e ci voltammo andando ognuno per la propria strada.

Quando rientrai in casa mia madre si fiondò su di me arrivando ad inginocchiarsi davanti a me.
"E' vero? Quello che ha detto Felix in quel video? Tu..." potevo vedere i suoi occhi pronti a cedere.
"Mamma... ecco..."
"Fammi vedere i tuoi polsi..." mi ordinò.
Alzai le maniche dalla giacca. La sua espressione sbiancò di colpo appena vide le cicatrici ormai bianche che diventavano sempre meno visibili ad occhio.
"Come ho potuto non accorgermene... io..."
"Mamma non è colpa tua... non fare così ti prego..."
"Lo fai ancora? Ci hai provato ancora dopo..."
"No mamma, non lo faccio da anni, per favore... non pensare male di Felix..."
"Come posso non pensare male di lui dopo tutto ciò?" mi guardò sul punto di una crisi isterica.
"Potevo perdere la mia bambina per colpa di quel... dio..."
"E' cambiato mamma, non è più così." mi piegai alla sua altezza. "Ora Felix è il mio ragazzo, è una brava persona, non ha mai fatto nulla per farmi soffrire, non abbiamo mai litigato!"
"Felix mi ha aiutata a cambiare mamma! Io quello che mi è successo alle medie l'ho superato! Sto bene te lo giuro!"
"Sai..." cominciò lei accarezzandomi i capelli. "Dissi le stesse cose a tua nonna quando conobbi tuo padre... penso sia una cosa di famiglia mettersi con un bullo...." quasi scherzò asciugandosi delle lacrime in viso.
"Cosa?"
"Anche tuo padre mi bullizzava... certo, non arrivai a fare quello che facesti tu... ma quando fummo più grandi e mi misi con lui i tuoi nonni non approvarono subito la nostra relazione... dopo anni e anni ancora gli andavano contro e cercavano di farmi cambiare idea su di lui..."
"Tu sei una ragazza matura Y/n, lo so... e per quanto riguarda le tue relazioni ti lascerò fare come meglio credi... ma sappi che prima che mi fidi di nuovo di lui passeranno anni..." mia madre si alzò in piedi per poi sparire in un angolo della casa lasciandomi sola.

Più o meno è andata bene... ma per Felix sarà lo stesso?

○●○

Come Felix rientrò in casa si ritrovò con uno schiaffo in viso scagliato dalla madre.
Era davvero furiosa, Y/n per lei era come una figlia e sapere che il figlio le aveva fatto passare l'inferno l'aveva resa incontrollabile.
"Tuo padre questa sera torna a casa. Vuole parlare con te." fu tutto ciò che disse prima di sparire verso la cucina.
Il padre di Felix si faceva vedere molto raramente, questo perché lavorava in Australia e tornava in Corea una settimana ogni due mesi, senza contare le vacanze estive e natalizie.
Quando il padre tornò le due sorelle di Felix, Olivia e Rachel lo raggiunsero salutandolo amorevolmente mentre Felix se ne restò in disparte salutandolo dal suo posto.
La cena fu abbastanza silenziosa, Felix non accennò parola mentre Olivia e Rachel qualche volta parlavano di loro facendo sorridere il padre.
A fine cena Felix fu il primo ad alzarsi da tavola pronto a chiudersi in camera.
"Felix... rimani qui." gli ordinò il padre.
Quando furono solo loro due e la madre cominciò a parlare.
"E' vero quello che mi ha detto tua madre? A proposito di Y/n?" chiese con tono serio.
"Si..."
"Sei pentito per davvero?"
"Si..."
"Ho chiamato Miyon e non ne sapeva nulla, probabilmente a quest'ora ha già parlato con Y/n."
"Cosa ne pensa lei?"
"Era senza parole, ma ha detto che avrebbe lasciato decidere a Y/n senza mettersi in mezzo."
"Beh... io non sono Miyon purtroppo. Ci vuole una punizione esemplare."
"Felix?"
"Si papà?"
"Da quanto tempo non vedi Sidney?"
"Non lo so... che c'entra?"
"Tu partirai con me, tra un mese. Starai a Sydney per 3 anni."
"Cosa?!" si alzò di scatto pensando di aver capito male.
"Finirai i tuoi studi li, potrai tornare qui solo tra 3 anni esatti. Non accetto un no come risposta, questa è la tua punizione per aver fatto quello che hai fatto."
"Ma non ci pensi a me?! Io qui ho una vita! Ho degli amici! Ho Y/n! Come posso stare con lei se sono lontano 8000km?!?"
"E tu ci hai pensato a lei? A ciò che le hai fatto passare?" sbatté le mani sul tavolo con prepotenza.
"Quello che hai detto in quel video è giusto, ho capito che dici la verità, ma non posso comunque fartela passare liscia. Qua ci vuole disciplina, cosa che nemmeno tua madre può fare."
"Mamma... ma tu gli lasci fare così?!"
"E' una decisione difficile, ma tuo padre ha ragione, dovresti solo vergognarti."
Felix se ne andò di casa disgustato da ciò che aveva sentito chiamando Y/n al telefono.
"Posso venire da te?"
"Non penso sia un buon momento..."
"I tuoi che ti hanno detto?"
"E' proprio di questo che ti devo parlare... ho bisogno di vederti..."
"Ok... ti aspetto fuori casa allora." e interruppe la chiamata.

○●○

Aspettai Felix fuori casa seduta sul pianerottolo. Ero abbastanza scettica avendo sentito il suo tono di voce basso, avevo l'impressione che non mi avrebbe dato buone notizie.
Quando arrivò corse da me e la prima cosa che fece fu abbracciarmi, lo sentivo singhiozzare sulla mia spalla e io non ne capivo il motivo.
"Cos'è successo?" gli chiesi circondando il suo viso con le mie mani.
"Mio padre è tornato a casa dall'Australia... con mia madre abbiamo parlato e... hanno deciso la mia punizione..."
"Cosa ti hanno detto?"
"Mio padre... vuole che parti con lui a Sydney... per 3 anni..."
"3... anni?"
"Ma tornerai... non... non capisco quello che mi stai dicendo..."
"No Y/n... sarò obbligato a rimanere per 3 anni a Sydney a finire gli studi... partirò tra un mese..."

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MASSE CHE VUOI CHE SIANO 3 ANNI SUVVIA!

Ah settimana prossima c'è l'epilogo ciao.




Amore e odio//Lee FelixDove le storie prendono vita. Scoprilo ora