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Passai la serata a casa di Seungmin e quando fu il momento tornai a casa mia.
Ero totalmente confusa, non capivo più nulla.

Mi misi sotto le coperte e delle lacrime bruciarono ancora una volta i miei occhi. Ma perché piangevo così?
Non mi sono mai sentita così in vita mia. Che significa?

Sentii la porta di casa aprirsi, la mamma è tornata a casa. Chiusi gli occhi non appena sbirciò nella mia stanza per vedere se dormivo, lo fa sempre.
Da quando papà se ne è andato passa sempre in camera mia quando torna tardi da lavoro. Morire di tumore... non deve essere stato facile per lui. Avevo 7 anni quando ha varcato la sala operatoria e non è più tornato.
A volte ricordo il suo sorriso mentre mi stringeva la mano prima di entrare.
Con il camice verde e l'odore di ospedale intorno alla stanza, la mamma che gli baciò la fronte e lui che mi scompiglia i capelli. Ricordo ancora il suo viso, forse solo grazie alle fotografie... ho paura di dimenticarmi di lui.

○●○

Mi svegliai sentendo la sveglia. La spensi subito e con passo lento mi diressi in bagno per sciacquarmi il viso e prepararmi.

Hyunjin era lì ad aspettarmi sorridente come tutte le mattine.

"Ehi. Come è andata con Felix?"

"Bene... penso."

"Successo qualcosa?"

"Nah, mi ha ascoltata."

"Beh bene no?"

"Si dai."

Arrivati a scuola ci salutammo entrando in aula, stranamente ero la prima. Solitamente vengo accolta sempre da Jisung, solo perché abita proprio davanti alla nostra scuola.
Decisi di andare a prendere qualcosa alle macchinette per fare colazione.

Presi i soldi dal mio portamonete e uscii. Poco lontano dalle macchinette dovetti però fermarmi. Jisung stava parlando proprio con Felix. Feci per girarmi e andarmene ma la voce di Jisung così assordante già di prima mattina mi fermò.

"Y/n! Vieni qui!" fui costretta ad andare dai due. Felix sembrava non volermi rivolgere nemmeno uno sguardo mentre Jisung era il solito idiota.

"Non hai fatto colazione a casa signorina Park?"

"No signorino Han, ora se non le dispiace sarebbe così gentile da spostarsi così posso prendere la mia barretta?"

"Accidenti quella barretta porta già il suo nome? Peccato voleva prenderla il sottoscritto." indicò Felix.

Senza guardarlo inserì i soldi prendendo però qualcos'altro. Non volevo avere problemi. Sorrisi a Jisung e tornai in classe come se non fosse successo nulla.

Le prime 2 ore passarono abbastanza tranquillamente. Furono riconsegnate le nostre verifiche di matematica e ritrovai il solito 10 a cui sono abituata da ormai tanto. Jisung che senza avere permessi dal prof. della prima ora si era spostato vicino a me sgranò gli occhio mettendo a confronto il suo semplice 6 spaccato.

"Insegnami."

"Viene da dentro." lo presi in giro facendolo ridere.

"Signorino Han solo perché ora è vicino alla signorina Park non le permette mica di parlare e fare tutto quello che le pare. E non le monti la testa grazie."

"La signorina Park è impenetrabile sotto quell'aspetto prof. Non ci saranno problemi!"

Al suono della campanella uscii dalla classe per andare momentaneamente in bagno. Al mio ritorno notai qualcosa che prima non c'era sul mio banco.

"E questa?" guardai la merendina.

"Prima è venuto qui il mio amico a parlare con me. Ce l'aveva in mano... probabilmente l'ha dimenticata qui."

"Gliela porti tu?"

"Ti ricordo che non posso uscire dalla classe durante l'intervallo. Sono in punizione." sbuffai. "Sempre il solito sei. Ti conosco da poco e se già inutile."

"Ah ah. Spiritosa. Vai tu. Grazie."

"E impara a rispettare le regole ogni tanto!" lo fulminai sull'uscio della porta.

"Mettere Gangnam Style ha la priorità su tutto!" idiota...

Mi diressi verso la classe di Felix, ovviamente non c'era in classe nessuno, nemmeno Seungmin, chissà dov'è...
Lasciai la merendina sul banco di Felix e quando mi voltai per andarmene me lo trovai proprio davanti.

"Questa non è la tua classe." mi guardò.

"Quando sei andato da Jisung hai lasciato sul mio banco la tua merendina. Te l'ho riportata." la indicai prima di superarlo per andarmene.
Sentii la sua mano ferma sul mio polso impedendomi di uscire.
Mi girai verso di lui quasi spaventata con la paura che potesse farmi ancora male come ieri, invece me la lasciò cosa che mi lasciò di sasso.

"Non l'avevo dimenticata. La volevi questa mattina quindi te l'ho messa sul banco."

"Non la voglio più."

"Hai paura di me?"

"Come?"

"Tu hai paura di me?"

"Dovrei?"

"Non lo so... hai paura?"

"Tu per me non sei nessuno. Non ho paura di te." si avvicinò a me mentre io provavo ad indietreggiare finendo appoggiata ad un banco.

"Prendila." mi posò la merendina tra le mani.

"Ti ho già detto che non la voglio."

"E io insisto finché non la prendi."

"Non la voglio. Perché ti ostini così tanto? È solo una merendina."

"Proprio perché è solo una merendina potresti stare zitta e prenderla."

"Ma che hai si può sapere?!" lo spintonai per spostarmi.

"Ho detto che non la voglio! Quante volte te lo devo dire?!" lui in risposta mi prese dalle cosce facendomi sedere sul banco.

"Ma che fai ora?! Non toccarmi!" fermò la mia mano prima che si posasse sulla sua guancia con velocità.

"Sei arrabbiata per quello che è successo ieri?"

"Che cazzo c'entra quello che è successo ieri ora?"

"Sei arrabbiata si o no?"

"Mi fai schifo." scesi dandogli una spallata.
Tornai nella mia classe, Jisung era impegnato con una gomma da masticare.

"Ce ne hai messo di tempo solo per una merendina."

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Tutto ciò per una merendina.

Amore e odio//Lee FelixDove le storie prendono vita. Scoprilo ora