La menzogna nella verità

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“Reanna,” mi sveglia delicatamente la voce di Tysha, "sei in ritardo."
Anche oggi che Eddard sarà nominato Primo Cavaliere del Re la mia mente ha deciso di continuare a sognare, invece di svegliarsi.
“Sono tanto in ritardo?”
“Non come al solito, ma devi sbrigarti, tua madre mi ha detto di assicurarmi che ti saresti svegliata ad un orario decente. Se ci metti poco a prepararti farai in tempo per la colazione.”
“Grazie mille Tysha, ora devo solo alzarmi, è possibile che diventi più comodo e soffice ogni giorno che passa?”, lei mi sorride e, dopo che ho preso la forza per tirarmi fuori dalle lenzuola, inizio a vestirmi e pettinarmi con il suo aiuto.

Lei è al mio fianco da quando ero piccola. È sempre molto gentile, una specie di seconda mamma dato che mi ha cresciuta anche, e specialmente, lei.
Neppure con lei, però, riesco ad aprirmi, non riesco a farlo con nessuno, come se avessi creato una barriera; un limite che non riesco a superare.
Riesco però ad essere molto diretta sulla mia opinione riguardo alle azioni delle altre persone; è una delle poche cose che condivido con mia madre: non fidarmi di nessuno; di conseguenza mi apro poco con le persone.

“Buongiorno. In ritardo come al solito. Mi domando se tu non sia una Frey.”
“Buongiorno anche a te, padre. Vedo che non ti manca il tuo senso dell’umorismo,” rispondo con una smorfia, “comunque sono felice che tu abbia richiesto di fare colazione solo in famiglia. Come mai questa scelta?”
“Volevo semplicemente parlarvi di alcune cose visto che oggi ci saranno i festeggiamenti per il ruolo che assumerà Ned a breve.”
“Dovevo immaginare che si trattava di questo e non di passare un po' di tempo con noi,” mi alludo al fatto che ha radunato me, i miei fratelli e mia madre per 'iniziare insieme la giornata'.

“È proprio di questo comportamento che voglio parlarvi. Se iniziate a litigare fra di voi, fate del male a qualcuno, o mi mancate di rispetto, dunque se rovinerete la festa in qualsiasi modo, state sicuri che per un anno non vedrete solamente la vostra stanza.”
“Ti stai riferendo solo a Joffrey, vero? Non è felice se non fa innervosire le persone. Specialmente me. ”
“Ti ricordo che mi hai rotto un piatto in testa!”
“Ti stai dimenticando che ti ho buttato del vino in faccia.”
“Ecco, vedi padre, sta anche ammettendo di avere delle reazioni eccessive.”
“Solo con stronzi come te.”

“Basta! Ne ho abbastanza di voi due,” urla mio padre, il suo viso è diventato rosso da quanto è esausto (ed è solo mattina), “ripeto: se manderete all’aria questa giornata vi spetterà un'adeguata punizione. Perché non potete essere calmi come Myrcella e Tommen?”
“Forse perché siamo più grandi e indipendenti di loro due. Inoltre, se proprio vuoi calma e tranquillità, potresti educare tuo figlio a non dare fastidio per divertimento, ma stai tranquillo, non rovinerò la festa, al contrario di ciò che tu hai fatto con la tua famiglia, ovvero noi; sempre che tu ci veda come la tua famiglia,” non so con quale coraggio ho pronunciato quelle parole, ma mi sento così libera mentre lascio la stanza sapendo che non può controbattere. È la verità, lo sa perfettamente.

Non mi aspetto che qualcuno mi segua, ma so che i miei fratelli e mia madre sono d’accordo con me; come molte altre persone in tutto il palazzo, e i regni. Non mi scuserò per aver detto la verità.

Nella mia stanza oltre a Tysha ci sono altre tre ragazze, pronte ad aiutarmi per essere pronta alla cerimonia.
Il mio vestito è di color cremisi, come quello della bandiera della casata di mia madre: Lannister. È un vestito molto voluminoso soprattutto sulle spalle e sulla gonna, ma è bilanciato  da una cintura di velluto che, grazie all'effetto ottico, rende la mia vita ancora più stretta di quello che è.
Dopo essermi cambiata i vestiti, Tysha inizia a sistemarmi i capelli in una treccia da lattaia, mentre una ragazza mi lava i piedi e le altre due mi sistemano le unghie delle mani.
Il mio completo non può essere privato della collana, regalata da mia madre il mio primo giorno di vita, ed infine Rahaja, una delle ragazze, mi infila ai piedi degli stivali neri che mi arrivano fino al ginocchio.
“Grazie ragazze, come al solito avete fatto un ottimo lavoro.”

Mentre ammiro i miei lineamenti allo specchio la porta si apre con il suo solito scricchiolio e, attraverso il riflesso, vedo che è il Maestro del Conio del Reame: Lord Baelish, anche chiamato Dito Corto.
Nonostante lavori per la Corona è molto probabile trovarlo in uno dei  bordelli di sua proprietà.

Mi dispiace per le ragazze che lavorano per lui perché non ci si può fidare di Lord Baelish; anzi, non ci si può fidare di nessuno e penso che il loro sia un lavoro davvero rischioso non sapendo mai con chi si ha a che fare.
Sin da piccola mi domandavo perché non potevamo pagarle noi e farle lavorare al mio servizio, al posto di lasciarle in quei squallidi posti.
A quanto pare noi le paghiamo, ma prestano servizio a mio padre. Ho perso il conto di quanti fratellastri dovrei avere.

“Cosa ci fate qui, Lord Baelish?”, domando voltandomi verso di lui.
“Volevo parlarti, mia signora. Disturbo?”
Guardo le ragazze e faccio un cenno con il capo per farle lasciare la stanza. Lord Baelish, come Varys, ha sempre cose interessanti da dire, se uno è disposto a sentire scomode verità o pericolosi "segreti".

“Vi verso del vino, Lord Baelish? O preferisce dell’acqua?”
“No, grazie. Riservo il mio stomaco per la festa, sicuramente ci saranno abbastanza bevande,” dice sedendosi su una sedia.
“Allora … Di cosa volete parlarmi?”
“Lo sai Reanna, molto spesso pensiamo che qualcosa sia vero soltanto perché è quello che ci viene sempre detto però,” mi osserva e io gli indico di proseguire con il discorso, “... Ci potrebbero essere alcune verità che in realtà sono enormi menzogne nascoste alla luce del sole.”
“Non capisco cosa state cercando di dirmi Lord Baelish. Ha qualcosa a che fare con il mio promesso sposo o la sua famiglia?”
“Non direi mia signora, però vi consiglio di tenere d’occhio Ned Stark.”
“Senta, Lord Baelish, i suoi giochetti non mi piacciono, a dire la verità, non piacciono a nessuno. Gradirei però ricevere una spiegazione a ciò che ha appena detto, senza giochi di parole, dato che sono la principessa.”
“Di questo, mia signora, non sarei così sicuro,” si congeda con un sorrisino e la sua informazione ancora indecifrata nella mia mente.

Perché dovrei stare attenta a Ned?

The baby lioness: l'inizio della fine (completata, revisionata) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora