“Mamma cos’hai fatto!”, mi inginocchio vicino al corpo di mio padre.
È morto, non c'è motivo di accertarsene, ma continuo a scuoterlo nella 'speranza' di vedere i suoi occhi riaprirsi, “papà svegliati svegliati.”
“Se n'è andato, Reanna,” mi dice mia madre mentre mi aiuta ad alzarmi, “non può essere salvato.”
“L'hai ucciso!”
“Non dirmi che ti dispiace,” mia madre ha ragione. Non lo sono. Però ho paura, molta paura. Quali saranno le conseguenze?
“Era pur sempre mio padre. Nonostante tutto. Senza di lui non esisterei.”
“Esisti già senza di lui.”Il mio corpo va in allerta quando qualcuno bussa alla porta, “mio Signore, ho portato le lenzuola pulite. Posso entrare?”, è Jubee, arrivata al momento sbagliato; almeno per lei.
“Non capisco quello che vuoi dire, ma non lascerò che qualcuno veda quello che è successo e ti porti via da me,” sfilo il pugnale dal petto di mio padre e mi dirigo alla porta.
“Principessa, cosa ci fate qui?”, i suoi occhi mi rendono il lavoro facile. Per nascondere le emozioni devi saper controllare gli occhi più di tutto, e lei non lo sapeva fare. Prima che possa fuggire per chiamare aiuto, riesco a fermarla prendendola per i capelli. Le tappo la bocca con la mia mano, per silenziare il suo grido di dolore quando la pugnalo alla schiena.Le lenzuola, bianche e candide, profumate di lavanda, che aveva in mano, ora sono, come lei, stese a terra macchiate di rosso.
“Mi aiuti?”, chiedo a mia madre mentre prendo la ragazza sotto le spalle. È sbagliato che io non stia provando nulla? Dopotutto Jubee è innocente, ma il rimorso di cui molti parlano non riesco a sentirlo.Mia madre viene in mio aiuto e, insieme, spostiamo il cadavere della ragazza sopra quello di mio padre. Mentre io cerco di sistemare i due come se si fossero uccisi a vicenda, mia madre pulisce il sangue di Jubee sparso all'entrata con un pezzo del suo vestito ancora pulito.
“Sei stata brava,” sposto il mio sguardo dal fuoco che sta bruciando i nostri vestiti macchiati a mia madre, “molto brava.”
“Sono lusingata che il mio lavoro da mercenaria le sia piaciuto, madre, ma ora dimmi: perché era così fuori di sé?”, le domando mantenendo un po' di sarcasmo.
“Non capiresti…”
“Ho sentito quello che vi siete detti. Non tutto, però penso buona parte del litigio.”
“E cosa hai sentito?”
“Ha detto che i tuoi bastardi non hanno diritto di sedersi sul Trono, al contrario dei suoi. Ho per caso degli altri fratelli e sorelle? Da parte tua intendo.”
Sorride nervosa mentre si guarda le punte delle scarpe, “non so come dirtelo.”
“Potresti iniziare dal guardarmi negli occhi.”
“Meglio?”, mi chiede mentre punta il suo sguardo felino verso di me. Io annuisco. “Se te lo dico non vorresti più vedermi.”
“O magari vorrei passare più tempo con te.”
“Con me, forse, no.”
“Con chi, se non con te?”
“Tuo padre.”
I conti non mi tornano, forse si è scioccata più di me e non si ricorda quello che abbiamo fatto, “papà è morto mamma.”
Lei scuote il capo in segno di negazione, “so che Robert è morto, ma non è mai stato tuo padre; in tutti i sensi. E tanto meno lo era di Joffrey, Myrcella e Tommen.”
Rido nervosamente, “stai scherzando?”
“Secondo te sto scherzando? Mi hai chiesto di farti vedere i miei occhi, ora leggili. Ti sto mentendo?”
No. È tutto vero. Non mi sta dicendo alcuna bugia, non ora almeno, “chi è mio padre?” La domanda mi sorge spontanea.
“Qualcuno più vicino a noi di quanto tu possa immaginare.”
Forse Lord Baelish mi voleva avvisare di questo e, se così fosse, significa che, oltre a lui, ne è a conoscenza anche Ned.Un urlo è il segnale che ci fa capire che qualcuno ha trovato la scena del delitto. Vorrei fregarmene e trattenere mia madre finché vengo a conoscenza della verità, ma lo spettacolo deve andare avanti.
“Mie signore non guardate, vi prego.” Mentre Garraja cerca di tenerci al di fuori della stanza, per non vedere ciò che già sapevamo, delle guardie ci raggiungono.
“Dobbiamo avvisare Eddard,” dice uno di loro all'altro, “ci vado io. Tu vai a chiamare Pycelle.”
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The baby lioness: l'inizio della fine (completata, revisionata)
FanficIn una mattina d'autunno, ad Approdo del Re, non si sente altro che un silenzio tombale. Le strade sono vuote e sembra che anche la natura si sia fermata in attesa del suono delle campane. Alle 11.00 precise il loro rindondante rumore fa festeggia...