L'allenamento ha inizio

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Apro gli occhi non capendo dove sono. La notte prima ero stesa sul letto sopra le piume ed ora non ci sono più. Il mio corpo è scaldato dalle coperte e dai raggi di sole che entrano dalle finestre. Non riesco a tenere gli occhi aperti a lungo, ed inizio a lacrimare per la troppa luce. Maledetti occhi chiari; sono bellissimi, ma anche molto fragili.

Metto il cuscino sopra al mio viso e sbuffo; non ho voglia di fare nulla. Proprio quando sto per rimettermi a dormire, sperando di sognare qualcosa, un’avventura nei boschi o un combattimento, qualcuno bussa alla porta. “Chi è?” Domando scocciata. Nessuna risposta.

Pensando che si fossero sbagliati chiudo i miei occhi ma, ancora, sento il battito di una mano sulla mia porta. Mi decido ad alzarmi prima che succeda un’altra volta, fortunatamente non devo neppure sprecare tempo ad indossare una vestaglia perché ho preso sonno con i vestiti della sera prima… Anzi, qualcuno mi ha pure cambiata ed ha deciso di mettermi in tenuta da notte, oltre che mettermi sotto le coperte. Devo aver avuto un sonno bello pesante per non aver sentito nulla. Una cosa che dovrò imparare a non avere, per prevenire che qualcuno possa farmi del male mentre sto dormendo.

Quando cerco di aprire la porta sento delle chiavi entrare nella serratura, mi ero dimenticata che sono chiusa del tutto dentro questo posto. Mi sposto da lì dato che la porta si apre verso l’interno e davanti a me vedo mia sorella. “Myrcella, cosa ci fai qui?” Tra tutti hanno mandato lei. Non mi posso lamentare, ma speravo fosse Jon o Arya.

“Ti ho portato il pranzo.” Mi spiega mentre entra. “Stamattina sono venuta con Arya a portarti la colazione ma tu stavi dormendo, penso.” Sono una stupida. Se solo mi fossi alzata prima potevo parlare un po’ con la mia amica, magari ci potevamo allenare, ed invece non mi sono svegliata. Non le ho nemmeno udite bussare alla porta.

“Sai per caso se qualcuno è entrato in camera mia?” le chiedo, ripensando a come mi sono svegliata.

“No … Perché?”

“Nulla.” Prendo il vassoio e lo appoggio al mobiletto vicino a me.

“Buon pranzo.”

“Anche a te. E una cosa …” inizio a dire, sperando che lei possa aiutarmi, “potresti dire ad Arya se dopo mangiato viene solo lei a portare via il vassoio?”

“Vedrò cosa posso fare.”

“Grazie mille Myrcella, sei proprio un tesoro.” Mi abbasso al suo livello e le bacio la fronte.

“A stasera sorellona, cerca di non fare casini.”

“A stasera.” Chiudo la porta e sento il rumore delle chiavi che compiono il loro dovere di bloccarmi l’accesso alla vita oltre queste mura.

Prendo il vassoio e mi siedo sulla panchina di fronte alla finestra. Ancora cinghiale e verdure; il cuoco ha una grande fantasia… almeno il tutto è servito con una cioppa di pane. Inizio a mangiarlo mentre guardo il giardino ricoperto da mille colori di fiori estivi appena sbocciati: il rosa corallo dell’ibisco, il viola della lavanda, il blu dell’ortensia, il bianco della fresia e il giallo dei girasoli. Tutto la flora e la fauna fa pensare alla calma e tranquillità dell’estate, mentre gli Stark dicono che l’Inverno sta arrivando. E forse hanno ragione, ma speriamo non arrivi presto.

Non ho paura dell’inverno, anzi, mi piacerebbe vedere la neve anche qui, a casa mia, però  tutte le storie che mi ha raccontato la balia quando ero una bambina ancora mi inquietano. Non dovrei crederci, sono solo leggende create per spaventare i bambini; eppure le leggende hanno sempre un fondo di verità. Forse è anche questo uno dei motivi per cui non vorrei che Jon partisse. Se quelle creature, quei mostri, esistono veramente potrebbero ucciderlo e per farlo ci sono già i bruti.

The baby lioness: l'inizio della fine (completata, revisionata) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora