Il Nord ad Approdo del Re

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Approdo del Re è sempre stata una città solare; sono rare le volte in cui l'acqua piovana abbia raggiunto la città dov'è custodito il tanto ambito Trono di Spade. Ma, ormai, dopo aver sentito da mio padre, Re Robert di Casa Baratheon, che una certa Daenerys di Casa Targaryen possiede ben tre uova di drago, creduti estinti da molto tempo, penso che tutto sia possibile.

In questo giorno in cui la famiglia Stark sta raggiungendo la Fortezza Rossa, una delle più brutte tempeste di tutti i tempi si sta abbattendo sul reame. Gli alberi, coperti da meravigliose foglie verdi come smeraldo, sono piegati come se stessero morendo di dolore; le onde del mare si abbattono sugli scogli come se volessero penetrarli, mentre tuoni e lampi illuminano il cielo dipingendolo di incantevoli colori surreali ... Provenienti da un mondo che non è quello in cui vivo.

Io me ne sto distesa sul mio morbido letto a baldacchino, con le gambe incrociate ed i piedi che toccano la testata del letto. I miei occhi divorano parola dopo parola dal libro - riguardante il combattimento - che mi è stato regalato da mio zio, nonché migliore amico, Tyrion.

Il rumore della pioggia è così assordante - pur contando che le mura della Fortezza Rossa sono spesse, e le finestre sono chiuse - che non sento la mia scricchiolante porta aprirsi.

"Reanna, cosa stai facendo ancora qui?! Devi vestirti; tra poco gli Stark saranno qui."

"Per tutti i Sette Dei mamma! Mi hai spaventata ..."

"Ti sembra qualcosa da dire? Lo sai che non è un comportamento consono per una Principessa invocare gli Dei invani. Comunque, non è colpa mia se sono dovuta venire a chiamarti - anche se pensavo di averti fatta chiamare da una delle mie ancelle - perché preferisci startene a leggere quel libro, al posto di prepararti per conoscere gli Stark. Lo sai che tuo padre ci tiene molto."

"Non sapevo tu fossi un'ottima seguace degli Dei; e da quando ti interessa di cosa pensa mio padre? Ad ogni modo, si da il caso che leggere questo libro mi è utile se mai ci sarà una guerra e dovrò proteggere pure te, visto che, l'altezzosa Cersei Lannister non può essere toccata, ma se la tocchi non sa proteggersi da sola."

La sua mano colpisce la mia guancia, provocando un rumore secco e pulito che ormai conoscevo; se mi fossi guardata allo specchio, molto probabilmente, avrei notato un rossore sul punto di impatto del suo schiaffo ... È il primo del giorno, mi sa che farò meglio ad imparare a starmene in silenzio in futuro - cosa che ormai ripeto a me stessa ogni volta - Ma come posso non ribattere a mia madre? Sì, mi vuole bene lo ammetto, anche dopo tutte le litigate, gli schiaffi, i castighi ci vogliamo bene però non appoggio quasi mai le sue decisioni.

"Ora preparati." Mi dice prima di lasciare la stanza e far entrare le mie aiutanti. Sono tutte e tre delle ragazze fantastiche, anche se l'unica con cui ho un vero legame è Tysha. Lei è nata a Essos - più precisamente a Lys -, la terra al di là del mare stretto. La sua pelle è più scura della mia, ed è bellissima. Liscia e senza nessuna imprecisione. Molto spesso vorrei avere il suo stesso tipo di pelle, ma non è così. E mi ritrovo spesso con dei fastidiosissimi brufoli soprattutto sulle spalle,e dunque quei fastidiosissimi puntini rossi ne rovinano la bellezza.

"Anche oggi?" mi chiede guardandomi la guancia.

"Sì. Non riesco proprio a farne a meno." Dico sorridendo. "Però questa volta non posso darle torto. Diciamo che ho superato il limite."

"Cosa le hai detto?" mi domanda, con uno sguardo deluso. Lei mi dice sempre di non andarle contro quando non è necessario, ma mi dimentico sempre delle sue parole.

"Che lei fa sempre l'altezzosa e l'intoccabile, però se qualcuno le fa qualcosa non sa difendersi."

"Non riesci proprio a seguire i miei consigli, vero?" sospira e scuote il capo in segno di negazione prima di rivolgermi un sorriso. "Devi iniziare a prepararti. Artzia, Bezzy ... Potete aiutarla a vestirsi? Io poi le sistemerò i capelli."

"Certo Tysha." Dicono le altre due ragazze all'unisono.

Devo ammettere che il vestito che mia madre ha fatto portare in camera, e che io avevo prontamente buttato sopra la mia poltrona, non era tutto sommato così male. È di un color lilla chiaro, che si abbina perfettamente ai miei capelli biondi. Le spalline e la parte bassa del vestito sono ampie e leggere, mentre la parte che copre il ventre è stretta e, assieme alla scollatura, fa risaltare le mie curve frontali.

Ringrazio le ragazze prima di sedermi davanti alla cassettiera. Tysha inizia subito a pettinarmi i capelli per poi, successivamente, raccoglierli in uno chignon in cui ha incastrato una rosa bianca. Decido di non indossare molti gioielli, e quello che non posso far a meno di mettere è la collana regalatami da mia madre il giorno in cui sono nata. Anche lei e Myrcella ne indossano una identica, è come a simboleggiare che noi, le leonesse, staremo unite per sempre.

Il tutto è abbinato con dei sandali bianchi le cui stringhe, intrecciate, avvolgono le mie gambe fino a poco sotto il ginocchio. Mi guardo un secondo allo specchio, mi sento bella e spero di esserlo pure agli occhi degli Stark. Non tanto perché mi interessi cosa pensino di me, ma perché sapere che qualcuno mi vede come io vedo me stessa in questo momento mi aiuterebbe ad avere ancora più confidenza.

Chiudo il libro che avevo lasciato sopra il letto e lo metto con cura al suo posto e prendo un mantello con la pelliccia - nuovo di zecca, visto che non l'ho mai usato prima - per poi avviarmi, assieme alle mie guardi e Tysha, alla sala del Trono.

"Allora come va con la tua ragazza Bennie? Diventerà la tua sposa?" lui è arrivato da quasi un anno e, a differenza di altri, si è subito ambientato ed è sempre stato aperto con me.

"Ha accettato, non vedo l'ora che arrivi il giorno del nostro matrimonio. A proposito ... Grazie per darmi spesso qualche moneta. Ognuna di esse è stata utile per poter farle avere il matrimonio che desidera." Mi dice sorridendo.

"Figurati. E tu Osh, cosa mi dici? A tua figlia è piaciuta la bambola?" Osh è stato al mio fianco da quando sono nata. Era stato designato per essere la mia guardia personale numero uno. Quando avevo all'incirca sei anni lui ebbe una figlia e così pochi giorni fa, essendo che era il suo compleanno, ho deciso di regalare una delle mie bambole che ormai non uso più.

"Molto! Quando l'ha vista ha fatto un sorriso enorme, pensavo che la sua faccia rimanesse così per sempre ... Ha detto di ringraziarti. E di dirti che vorrebbe conoscerti." Entrambi sappiamo che le possibilità che avrò di incontrarla sono minime, però sorrido e annuisco.

Passiamo il resto della camminata in silenzio. Gli unici rumori udibili provengono dalla gloriosa tempesta che si sta scatenando all'esterno delle mura, e il ticchettio delle nostre scarpe che toccano il pavimento. Almeno finché non arriviamo al corridoio che porta ad una delle porte d'accesso alla Sala del Trono. In quel momento si poteva chiaramente distinguere la voce di mio padre.

Quando entro lo vedo seduto sul trono che gli dà un'aria di autorità degna di un Re. "Dov'eri finita? A mangiare la scorta di cinghiale per caso?". Mi dice guardandomi avanzare verso di loro, prima di ad una buona risata. "Dai su, vai vicino a Joffrey." L'idea non mi piaceva molto, crescendo mio fratello è diventato ogni giorno più insopportabile, però sono obbligata a comportarmi bene adesso.

"Bel vestito ... Per una sguattera." Dice mio fratello con il suo solito sorrisino da idiota.

"È stata mamma a sceglierlo per me, che dici ... Glielo dirai che non ti piacciono i suoi gusti?" gli domando, sapendo perfettamente che non lo farebbe mai. Con me e i nostri fratelli più piccoli si diverte ad essere pestifero, però attualmente non è mai andato contro i nostri genitori. Però, anche per lui, non mancano gli schiaffi.

Prima che possa rispondermi le porte principali si aprono e dei soldati fanno il loro ingresso. I loro scudi sono sollevati e sotto di essi avanza la famiglia Stark, che prontamente formano una ordinata riga. Uno dopo l'altro si inchinano dinanzi a noi, o meglio, dinanzi a mio padre e quando si sollevano salutano mia madre.

I loro abiti sono inzuppati dall'acqua ma ciò non toglie loro il fascino del Nord. Sono tutti così belli, specialmente Robb e il bastardo Jon Snow.

The baby lioness: l'inizio della fine (completata, revisionata) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora