Ritorno a Grande Inverno

282 10 0
                                    

“Qualcuno aiuti mio fratello per favore!”
“Oh per gli Dei!” salta su mio padre, nel vedere Robb che porta Bran in braccio, incosciente.
Cat si alzò immediatamente insieme a Ned e Pycelle, nel vedere la scena, si avvia verso di noi con la sua solita calma.
“Il mio bambino! Cos'è successo? Ditemi che respira ancora, vi prego.”
“Sì madre, respira. Però si è fatto molto male. Se non fosse stato per Reanna probabilmente Bran sarebbe morto.”
“L'ho fatto rinvenire ma poi è svenuto, non so cos'altro fare,” comunico a Pycelle.
“Portatelo dentro, il ragazzo ha bisogno di riposare e di essere curato da me,” spiega a tutti mentre chiudo gli occhi a causa di alcune gocce della sua saliva che mi raggiungono il volto.
È molto anziano, anche se non ha smesso di usufruire dei servizi di Petyr Baelish, e spesso mi domando perché gli Dei non se lo siano ancora preso.
Quasi sempre non limita i suoi gusti, puntando gli occhi sulle curve delle ragazze e, a volte, pure alle mie.
Mentre iniziamo ad avviarci verso la Fortezza Rossa, mio padre annuncia l'immediata interruzione, e fine, della festa.

La sua mano si appoggia con forza sulla mia spalla e, come avevo fatto io con Joffrey, avvicina la sua bocca al mio orecchio e mi sussurra: “spero che tu o tuo fratello non siate i responsabili di tale avvenimento.”
Mi sorprende che mi pensi capace di una cosa del genere. Lui non è stato l’unico a chiedermi di prendermi cura degli Stark, la memoria di Jon mi riaffiora la mente. Devo proteggere quella famiglia dalla cattiveria di mio fratello e dalle malvagità del mondo, non soltanto perché lo vuole mio padre, o perché se lo aspettano da me visto che sposerò Robb, devo proteggerli per Jon; nella speranza che torni e possa vederli felici.

“A parte una gamba e un braccio rotti, sta bene. Potrebbe riprendersi in qualsiasi momento,” riferisce Pycelle a noi che siamo rimasti fuori dalla stanza fino a qualche momento prima, mentre appoggia un panno bagnato sulla fronte.
“Puoi andare, ti chiameremo quando si risveglierà,” gli ordina mio padre, “ora penso che Cat e Ned vogliono sapere cos'è successo; chi vuole dire la sua per primo?”
“Bran era vicino alla scogliera, Reanna si è avvicinata e poi lui è finito giù. Potrebbe essere stata lei a spingerlo per quanto mi riguarda.” Quel maledetto verme ha fatto cosa gli avevo detto di non fare. Avrò tempo di vendicarmi, ora però devo dire la mia.
Cat mi guarda con sguardo furioso e le lacrime agli occhi in cerca di una mia risposta, mi guarda come se non potesse crederci, come se da me non se lo aspettasse. Probabilmente nessuno crede a ciò che ha appena detto mio fratello però lei, Ned, e i miei genitori, non erano lì, con noi, per poter essere sicuri della mia innocenza.
“Reanna, è vero ciò che dice Joffrey?”, domanda mio padre, anche lui arrabbiato. Quando ha sentito le parole di Joffrey, ha fatto un sussulto come se tutta la, ormai, poca stima che provava nei miei confronti fosse svanita.
“Me lo stai veramente chiedendo? Joffrey ha mentito! Io non ho spinto Bran! Non farei male a nessuno dei vostri figli,” spiego a Cat e Ned, “se non fosse stato per me ora sarebbe morto.”
“Voglio sapere cos’hanno da dire gli altri,” Catelyn vuole sapere la verità, vuole essere sicura che non ho mentendo; sapere che le serve così tanto tempo per decidere la mia sorte mi dà un senso di delusione, pensavo che lei mi credesse una brava persona.
Chissà che effetto le farà sapere che invece proprio suo figlio ha scelto di 'volare', “allora? Chi ha ragione?”
“Reanna non ha fatto niente madre; quando l'ha visto vicino a quello strapiombo è la prima che gli ha detto di tornare indietro, che stare lì era pericoloso, e quando è caduto è stata la prima a tenere i nervi saldi e andarlo ad aiutare.” Sorrido a Robb. Fortunatamente ha preso le mie difese.
“Io dò ragione a Joffrey, madre,” Sansa, ovviamente, dà ragione al suo futuro sposo.
Arya e Myrcella si avvicinano a me e Robb, mentre Rickon e Tommen si avvicinano a Joffrey e Sansa.
“Pari eh?”, mio padre dice in tono sarcastico, anche in un momento così delicato.
Ovviamente non sono arrabbiata con chi ha scelto di non stare dalla mia parte, devo darmi da fare per farli sentire al sicuro sotto la mia protezione. Potevano darmi ragione e stare tranquilli perché non avrei permesso a quello scemo di fargli qualcosa; invece hanno ancora paura di lui.
“Vorrei che Reanna se ne andasse,” Catelyn dice con gli occhi fissi su di me, “non starà vicina ai miei figli finché sapremo la verità.”
“Catelyn io non ho fatto nulla, è stato lui a buttarsi, lo giuro sugli Sette Dei.”
“Lui, cosa? No, Bran non farebbe una cosa del genere e poi non sono i miei Dèi, quindi, per me, le tue parole non significano nulla. E preferirei essere chiamata ‘mia signora’.”
“Mamma, non starai dicendo sul serio”
“Invece sì Robb. Vostra Maestà, richiedo che vostra figlia sia messa in punizione per l’accaduto.”
“Certamente Cat. C’è qualcos’altro che vuoi chiedermi?”
“Voglio tornare a Grande Inverno insieme ai miei figli, appena Bran si risveglia. Se dirà che è stata Reanna a spingerlo, Robb e Sansa non sposeranno i tuoi figli.”
“No, non voglio andare via!” Sansa e Arya gridano entrambe rivolte verso Ned.
“Cat, che dici se Sansa e Arya restano qui? In caso la verità fosse un’altra?”
“D'accordo,” approva dopo un attimo di riflessione.
“Io devo, anzi, voglio, sposare Reanna, resto qui anch’io.”
“L’hai conosciuta abbastanza e ci deve essere sempre uno Stark al Nord. È da un mese che siamo qui ormai. È giunto che uno di noi Stark torni lì e quello sei tu Robb. Tu, i tuoi fratelli tornerete a Grande Inverno accompagnati da vostra madre e Theon,” Eddard gli spiega, con mala voglia; almeno lui non crede a Joffrey.

The baby lioness: l'inizio della fine (completata, revisionata) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora