CAPITOLO 1- L'INIZIO DI TUTTO

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Buio, solo e soltanto buio.Un mal di testa terribile, il voltastomaco, un senso di nausea, non riesco a reggermi in piedi, sono come sospesa nel vuoto, il dolore alla testa aumenta, cerco qualcosa su cui appoggiarmi, una sensazione di instabilità mi assale. Tastando trovo una parete-se così si può definire-sembra fatta di metallo, assomiglia alla parete di un ascensore, ma non lo è, è qualcosa di simile, ma non uguale. Faccio un respiro profondo, chiudo gli occhi per un secondo e cerco di concentrarmi sui suoni e non sul dolore lancinante che continua a martellare la mia testa. Sento degli stridolii metallici, sto salendo verso l'alto abbastanza velocemente.Riapro gli occhi, sempre tenendo la mano destra appoggiata alla parete, cerco di mettermi seduta, cerco di gridare aiuto più e più volte, ma nessuno sembra rispondere, mille domande si fanno largo nella mia mente.Dopo minuti, oppure ore, non ne sono sicura, un tonfo assordante.Tutto si ferma, cerco di gridare, un rumore metallico.
"Forse qualcuno mi ha sentita" penso.
Luce, una luce così forte che devo assottigliare lo sguardo per abituarmi, intanto sento delle voci, tutti dicono cose senza un senso apparente, finché una voce non si fa largo tra le altre:"Newt, allora?!Cos'abbiamo?".Provo a riaprire gli occhi, incontro lo sguardo di un ragazzo. D'istinto faccio un passo indietro e porto le mani avanti come in segno di resa, mi sta ancora guardando attentamente, poi distoglie lo sguardo da me e lo alza verso colui che aveva parlato in precedenza e gli urla "E' una ragazza!"
Beh, è così strano?
Si accendono dei bisbigli.Il ragazzo fa qualche passo verso di me. Lo analizzo a mia volta: capelli biondi, abbastanza lunghi ma non troppo, è alto, ha delle labbra sottili, degli occhi nocciola, vispi, con uno sguardo acceso e gioioso, mi tende una mano e mi dice "Non vogliamo farti del male, ti aiuto a venire fuori di qui, ci stai? "Non volevo fidarmi subito, ma non avevo altra scelta, o rimanevo lì, in quella cosa-che con la luce del sole si era poi rivelata come una specie di scatola-oppure andavo con quel ragazzo, lo guardai da cima a fondo, non aveva armi con sé, e non era molto muscoloso, se mi avesse fatto qualcosa forse sarei riuscita anche a liberarmi dalla sua presa, così decisi di accettare e prendere la sua mano che era molto più grande della mia e con il suo aiuto nel giro di un minuto mi ritrovai fuori di lì.
finalmente, oserei dire.
Mi guardai attorno, ero spaesata, davanti a me c'era un prato immenso, una struttura nel centro, molti alberi, e poi un muro gigantesco con un passaggio nel mezzo, un senso di panico mi pervase, ma una voce dietro di me mi fece sobbalzare e smettere di pensare per un secondo. La figura di un ragazzo alto, muscoloso, con la pelle nera, naso a patata e capelli rasati, con occhi grandi e profondi mi guardò e si mise al mio fianco "Benvenuta nella radura, Fagiolina!" disse.
Fagiolina? Che razza di nomignolo è mai questo!?
Aggrotto le sopracciglia e mi guardo di nuovo in giro, mi accorgo che radunati intorno a me ci sono tutti ragazzi, sembrano avere più o meno la mia età, tranne alcuni che forse sono più grandi di qualche anno. Mi stanno fissando tutti, credendo di avere qualcosa che non andasse mi assicuro di essere vestita.

Mi rendo conto che indosso dei pantaloni verdi militari, una maglietta nera attillata che finisce dentro di essi e al polso ho un elastico che mi sta leggermente largo, ma senza alcun rischio di perderlo, ai piedi ho degli anfibi neri con i lacci. Al collo ho una collana d'argento a forma di cerchio, su cui sono disegnati i vari punti cardinali.

Il ragazzo di prima, probabilmente vista la mia espressione mi disse: "Tranquilla Fagio, ti guardano tutti perché possiamo dire che le ragazze da queste parti non le vediamo spesso, anzi non le vediamo proprio, alcuni di noi da anni"

Anni? Da quanto tempo sono qui?
Continuò dicendo: "Ci farai l'abitudine tranquilla, comunque io sono Alby tanto piacere di conoscerti.Te lo ricordi il tuo nome Fagiolina?" Chiese lui. Ci pensai un attimo, chiusi gli occhi, un vuoto di memoria mi pervase la mente ma poi mi ricordai "si, è Maria Sole."Lui mi guardò stupefatto e mi disse "Beh, allora benvenuta tra noi Maria Sole"Non feci in tempo a replicare che una voce familiare si intromise nel discorso, era il ragazzo che mi aveva portato fuori dalla scatola: "Bene così, ti ricordi il tuo nome, è già un passo avanti, comunque molto piacere di conoscerti io sono Newt, sono il capo quando Alby non c'è" e così concluse il suo discorso, sorridendomi. Pochi secondi dopo mi ritrovai la massa di ragazzi intorno a me che cercavano di dirmi, anzi urlarmi, i loro nomi. Ma riuscii a capire ben poco di quello che mi dissero, mi venne un mal di testa terribile, ho capito a mala pena due o tre nomi, ma che nella confusione non sono nemmeno riuscita ad associare alle relative persone, fortunatamente il ragazzo biondo vedendo probabilmente la mi faccia spaesata, si fece largo tra la folla e urlò: "Ragazzi basta così, tornate a lavorare, la state rincaspiando! "
Rincaspiando? Ma che diavolo sta dicendo?
Avrei mille domande da fargli, ma credo che sia meglio aspettare che saremo soli, non vorrei sembrare stupida.


La massa di ragazzi scemò, ognuno tornò al proprio posto e a quel punto rimasero soltanto Alby e Newt. Il primo chiese al secondo di farmi fare un giro e di rispondere alle mie domande, se ne avessi avute.


Era ovvio che avessi domande da fare, sono stata dentro una specie di scatola per non so quanto tempo, mi sono ritrovata in questa così detta Radura insieme a dei ragazzi a me sconosciuti, che usano un linguaggio particolare e buffo.


Ma mi limiti a seguire il ragazzo biondo.



Maze Runner- Benvenuta nella radura, Fagiolina!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora