CAPITOLO QUINDICI - point break

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Buona lettura! 💘

CAPITOLO QUINDICI – point break

i'm so fucking lost here

benjamin

Prendevo a pugni il sacco da box da più di un'ora. Era un supplizio: da quando ero uscito di prigione non riuscivo più a dormire come prima. Mi svegliavo continuamente per qualsiasi cosa, a volte anche incubi. Incubi in cui mio fratello faceva del male a Victoria, o in cui facevo del male a mio fratello proprio perché lui faceva del male a Victoria. Mi sentivo tremendamente strano e terribilmente arrabbiato con il mondo intero, anche se non sapevo dire per quale esatto motivo fosse così. Il processo era andato bene, in fin dei conti, eravamo stati assolti e Michael si era persino rivelato una persona migliore di ciò che pensassi: contando che lo avevo quasi ucciso non avrei mai pensato che avrebbe potuto aiutarci, ma alla fine lo aveva fatto.

Ero riuscito, però, a rendere felice Victoria per un giorno, e far sì che smettesse di pensare a ciò che stava accadendo e a quanto stesse soffrendo, regalandole il giorno più bello della sua vita. L'avevo vista piangere di felicità, l'avevo vista ridere e abbracciare le sue migliori amiche con gioia e trasporto immersa nella musica. L'avevo vista credere di nuovo in qualcosa, insieme a noi, prendere l'iniziativa per rialzarsi e farsi aiutare. Non sapevo con precisione che cosa si fossero dette lei e Ashley, ma sapevo che qualunque cosa fosse stata le sarei stato grato per tutta la vita. Quella notte dormì per la prima volta da quando l'avevo conosciuta, ed ero stato felicissimo di poterla osservare dormire profondamente. Era leggermente agitata, però abbracciandola ero riuscito a far sì che non si svegliasse, era un buon passo.

Il fatto era che io sospettavo che mi stesse nascondendo qualcosa, e la cosa mi turbava parecchio. Non sapevo di che cosa si trattasse, sarebbe potuta essere anche una cosa stupida, ma mi turbava ugualmente. L'ultima volta che aveva deciso di tenermi all'oscuro di qualcosa era sparita per due settimane ed era stata rapita da suo padre. Avevo osservato i suoi polsi per diverso tempo, seduto sul letto, ad accarezzarla e intrecciare le nostre dita. Avevo visto i tagli e avevo passato le dita su quel livido consapevole che mi avesse raccontato una bugia su come se lo fosse fatto.

Continuavo a scagliare pugni e pensare a quello che lei mi nascondeva, ma soprattutto a Ryan. C'era qualcosa di terribilmente sbagliato in lui, anche se nel mio cuore speravo che tornasse il mio fratello di sempre, quello con cui giocavo a calcio nelle strade della città, quello che mi aveva portato ad una festa per la prima volta, quello con cui giocavo alla play station e che mi dava consigli su come conquistare una ragazza. Mi domandai cosa gli fosse successo in quei due anni di carcere, cosa lo avesse cambiato e per quale motivo erano soltanto due anni, dopo tutta la droga che avevano trovato nascosta in casa. Mi chiesi anche se Vincent fosse stato arrestato o se si fosse portato via Shelby in qualche posto strano all'estero, oppure se lei avesse trovato il coraggio di lasciarlo e andare avanti con la sua vita dopo tutto ciò che aveva fatto. In fondo Vincent era un latitante, perché mia madre avrebbe dovuto fare quella vita? Sapevo che lei lo amasse, glielo avevo sempre visto negli occhi, ma non riuscivo a capire come potesse essere possibile, dato che lui era uno dei più grandi trafficanti di droga esistenti in Canada, senza contare che ero quasi sicuro che avesse anche ucciso delle persone, per far sì che nessuno rovinasse il suo giro. Mia madre era sempre stata ingenua, ma da quando lei e papà si erano lasciati e poi lui era morto, la situazione era degenerata e si era data alla completa mercè di Vincent, come se fosse una bambola gonfiabile, o il suo passatempo quando si annoiava. Io amavo mia madre, ma il fatto che non si rispettasse e preferisse rischiare la sua vita ogni santo giorno invece che scegliere di mettere davanti i suoi figli e se stessa per un uomo che non l'amava come si meritava mi faceva infuriare. Sapevo di essere il primo a dover temere la bocca chiusa per aver rischiato la vita per Victoria, per aver rischiato la prigione, e molto altro ancora; ma Victoria meritava ogni mia cellula che l'amava e anche di più, mentre Vincent non meritava niente, nemmeno mio fratello. Mi aveva portato via ogni cosa quell'uomo: la mia casa, il rispetto da parte di mio fratello e mia madre, il rispetto che avevo verso me stesso, mia madre e mio fratello, io lo odiavo per questo.

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