Capitolo 4

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Nonostante inizialmente Taye avesse fatto molta fatica per mangiarsi il cibo che gli portava Yera alla fine ci aveva fatto l'abitudine. Tutta questione di sopravvivenza: non poteva restare senza mangiare.

Aveva continuato a cercare qualcosa da mettersi al posto della sua camicia, visto che i pantaloni di lino stavano abbastanza bene. Alla fine aveva trovato una vestaglia di lino, unico vestito che poteva mettersi visto che gli altri erano troppo femminili per i suoi standard.

E nel mentre erano passati parecchi giorni da quando era stato rapito dal drago e portato in quella caverna. Non aveva contato i giorni che erano passati, soprattutto perché si trovava in un luogo nel quale la luce naturale del sole non entrava, ma ipotizzava che una settimana fosse tranquillamente passata.

Yera non lo aveva quasi mai disturbato se non per portargli il cibo che gli serviva per potersi nutrire e per fortuna li carbonizzava prima di arrivare nella caverna semicircolare ed evitare quindi a taye di vedere il cadavere ancora fresco dell'animale.

-perché cazzo non sono ancora arrivati- Taye saltò in aria sentendo la voce di Yera. Il drago infatti era entrato in quella che ormai il moro poteva considerare la sua camera. In realtà il moro doveva essere abituato alle incursioni di Yera visto che avvenivano di continuo, soprattutto quando doveva portargli il cibo, ma si era comunque spaventato.

-ti avevo avvisato che nessuno sarebbe venuto a prendermi- rispose Taye riprendendosi dallo spavento iniziale.

-lo fanno sempre. Lo hanno fatto per secoli per le loro donne e lo faranno anche per te- disse Yera scaricando tutto il suo nervosismo addosso al moro che sospirò.

-appunto, le donne. Ti sembro una ragazza?- chiese Taye ignorando la rabbia del drago.

-sei comunque un principe. Devono venirti a salvare-

-si, l'ultimo figlio di otto figli. Non verranno mai mettiti l'anima in pace, sempre se l'hai un anima- disse acido Taye. Si, conviveva da sempre con il fatto di essere l'ultimo e inutile figlio della famiglia reale ma non gli andava proprio a genio il fatto che quel drago volesse ricordarglielo ogni singolo momento.

-quindi sei inutile! E io ho sprecato solo tempo- ringhiò il drago iniziando a camminare avanti e indietro nella cavità semicircolare.

-me lo dicono da una vita che sono inutile non ho bisogno che uno stupido drago me lo ricordi- scattò Taye. Non ne poteva più di quella situazione.

-stupido drago? Vuoi morire umano?- chiese Yera facendo diventare la sua voce più profonda e iniziare a far uscire le fiamme dal suo copro pronto a trasformarsi.

-morire adesso ho più avanti non fa differenza- disse Taye abbassando lo sguardo, i suoi occhi verdi come gli smeraldi avrebbero tradito la sua paura di morire.

Yera sospirò cercando di calmarsi e chiuse gli occhi. Non serviva a niente litigare con l'umano visto che non decideva lui le mosse dei suoi salvatori.

-ho bisogno di una mia discendenza il prima possibile- disse tornando completamente in forma umana mentre Taye alzava lo sguardo sul ragazzo e se ne pentì. Perché quello stramaledetto drago girava senza maglietta? Era davvero difficile restare indifferenti difronte a quegli addominali da urlo.

-non arriveranno, è inutile che continui a sperarci Yera- disse Taye e vide la sorpresa negli occhi ambra del drago.

-mi hai chiamato Yera?- chiese il drago sorpreso. Non se lo era minimamente aspettato, non dopo che aveva sentito il moro chiamarlo mostro e drago.

-è il tuo nome, come dovrei chiamarti?- chiese Taye curioso.

-prima mi hai chiamato mostro- fece notare il drago incrociando le braccia al petto.

-ero arrabbiato, e lo sono ancora. Ma quello che ti voglio far capire è che hai fatto un brutto affare a prendere me e non mia sorella. Nessuno si è mai curato di me se non per rimproverarmi e quindi nessuno verrà mai a prendermi. Se proprio vuoi qualcuno per avere una discendenza esci da qui e vai a catturare una donna!- disse sospirando Taye.

-come se avessi avuto scelta. Ero stordito da quella maledetta melodia che stavate cantando. E poi non posso andare molto lontano da qui. Le uniche zone che riesco a raggiungere sono le campagne limitrofe e li non ci sono persone ma solo animali che uso come cibo-

-e allora come hai fatto a prendermi e portarmi qui?- chiese curioso Taye che non si immaginava una cosa del genere.

-la canzone. Solo con quella si riesce ad uscire visto che ci attira verso la nostra preda e teoricamente tutte queste cose non dovrei dirtele- rispose il drago incrociando le braccia al petto e sbuffando.

-quindi non puoi andartene da qui? E gli altri draghi?- era curioso di conoscere meglio il mondo nel quale era stato violentemente catapultato.

-nessuno di noi può muoversi da qui. E non chiedere il motivo perché non lo conosco- il drago sospirò prima di incamminarsi verso l'entrata della cavità.

-dove vai?- chiese Taye non capendo perché il drago se ne stesse andando.

-non sono affari da umani quindi non te lo dirò mai. Aspetterò qualche altra settimana, non di più. Poi ti renderò il mio prossimo pasto-

Taye guardò il rosso uscire e mentalmente lo ringraziò per avergli tolto quegli addominali da urlo ma allo stesso tempo sospirò sconsolato chiedendosi quando sarebbe arrivata la sua fine. Perché era sicuro ci sarebbe stata, fra uno, due o tre mesi, ma comunque lui sarebbe morto mangiato o carbonizzato (o entrambe) da Yera.

Il moro si sdraiò a terra, sistemando bene alcuni cuscini dietro la sua testa, e chiuse gli occhi provando a riposarsi un po'. Il non fare niente tutto il giorno lo stava rendendo poco alla colta sempre più pigro e stanco. Anche prima di essere rapito da Yera non faceva niente tutto il giorno, ma almeno poteva farsi le sue solite passeggiate per il palazzo visto che per arrivare alla biblioteca dalla sua camera doveva attraversare tutto il palazzo. Li non poteva muoversi se non all'interno della sua camera e la cosa lo stava facendo anche innervosire parecchio.

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