Capitolo 14

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...Nello stesso momento ma più a nord...




Maru distese le braccia stiracchiandosi prima di prendere il grosso sacco di farina e continuare a camminare in direzione del negozio del vecchio Bob. Non aveva mai capito a cosa servisse la farina in quel negozio visto che era un luogo nel quale si vendeva di tutto tranne che cibo, ma non aveva mai osato contraddire Bob. La cosa divertente e strana era che la farina spariva subito e Maru non aveva mai modo di vedere chi fosse l'acquirente. Ogni volta Bob lo mandava a fare qualcosa e quando tornava la farina era scomparsa.

Maru aveva pensato fosse solo un'assurda coincidenza ma ormai stava accadendo sempre e il biondo si era fatto curioso. Per sua sfortuna non aveva ancora trovato il momento perfetto per poter spiare Bob ma era sicuro che fino alla fine ci sarebbe riuscito.

-ecco qui- disse il ragazzo poggiando la farina a terra vicino al grande bancone di legno del piccolo negozio mentre Bob gli sorrideva. -ma chi vuole tutta questa farina?- chiese il ragazzo sperando in una risposta dell'uomo.

-la prima regola per un buon commerciante è non fare domande- rispose l'uomo evitando come sempre la domanda del biondo che sbuffò mettendosi una ciocca dei suoi lunghissimi capelli, quella che era scivolata fuori dalla coda bassa che si era fatto, dietro l'orecchio.

-almeno ti pagano bene? Sai mi faccio mezz'ora di cammino per andare a prenderlo dalla città a valle- borbottò il ragazzo molleggiando le braccia indolenzite. Si, in quel modo si era fatto i muscoli alle braccia ma erano comunque troppo pesanti quei sacchi.

-si Maru- rispose meccanicamente l'uomo mentre Maru sospirava capendo che se voleva veramente andare a fondo nella questione, come suo solito, doveva aspettare e vedere con i suoi occhi.

-Maru- lo richiamò Bob dopo un po' e soprattutto dopo aver guardato l'ora sull'orologio che si trovava nel loro negozio.

-dimmi- disse il ragazzo poggiandosi sul bancone in attesa di sapere cosa ci fosse da fare.

-puoi andare al villaggio? Mi serve la roba che ha messo Jelly da parte- disse l'uomo mentre Maru sgranava gli occhi.

-mi stai prendendo in giro? Sono appena tornato dal villaggio! Non potevi dirmelo prima così portavo tutto insieme invece di fare doppio viaggio?- chiese il ragazzo che già non si sentiva più le gambe al solo pensiero di dover fare di nuovo tutta quella strada.

-me ne sono ricordato solo ora, per favore vai- disse l'uomo con una punta di urgenza che Maru avvertì chiaramente e cosa che gli fece aggrottare le sopracciglia. Era solo una scusa. Il vecchio Bob non lo voleva li.

-va bene- rispose il biondo uscendo dal retro del negozio, o meglio facendo finta di uscire dal retro. Infatti il ragazzi si nascose dietro un armadio pieno di cianfrusaglie varie. Voleva sapere cosa Bob stesse nascondendo e l'unica cosa per farlo era spiare l'uomo.

Dal suo nascondiglio non riusciva a vedere bene quello che succedeva all'interno del negozio ma poteva tranquillamente sentire.

Non dovette aspettare molto prima di sentire la porta del negozio aprirsi.

-sei in anticipo- disse Bob con voce quasi tesa.

-io arrivo quando voglio e lo dovresti sapere perfettamente- disse la voce profonda dell'uomo che era appena entrato nel negozio. Il suo tono era autoritario cosa che fece storcere il naso a Maru, non gli piacevano quel genere di persone.

-la farina è li- disse quasi con fretta Bob. Si vedeva chiaramente dal suo tono di voce che voleva sbarazzarsi dell'uomo che aveva difronte.

-lo so, non sono cieco vecchio- disse l'uomo schioccando la lingua sul palato -devi dirmi altro?- chiese poi e Maru poté chiaramente avvertire che l'uomo stesse ghignando senza nemmeno vederlo.

-no, perché lo chiedi?-

-sento la sua presenza vecchio. Dov'è?- Maru si immobilizzò sul posto, possibile che quell'uomo avesse avvertito la sua presenza? No, non poteva essere. Si era nascosto benissimo, ne era sicuro.

-di cosa stai parlando?- chiese Bob mentre la sua voce tremava non facendo altro che confermare i dubbi dell'uomo che aveva difronte.

-del ragazzo. Sento la sua presenza. Dov'è? Non farmi perdere la pazienza-

-Maru esci fuori- disse Bob e il biondo sospirò prima di fare capolino dal dietro il mobile. La prima cosa che vide fu lo sguardo deluso e allo stesso tempo preoccupato di Bob. Poi il biondo spostò lo sguardo sull'uomo che aveva difronte e si congelò sul posto. Quell'uomo faceva paura solo guardandolo. Era possente e la massa muscolosa si poteva benissimo notare anche sotto ai vestiti che indossava. Maru capiva perfettamente perché Bob avesse paura di lui.

-ricordami quali erano i nostri accordi vecchio?- chiese l'uomo osservando Maru come un bocconcino prelibato.

-appena ne trovava uno dovevo avvisarvi- sussurrò Bob lanciando uno sguardo di scuse a Maru che non riusciva a capire di cosa stessero parlando.

-e da quando hai lui con te?- chiese ancora l'uomo incrociando le braccia al petto e facendo risaltare ancora di più i suoi muscoli.

-quattro anni- rispose il vecchio abbassando lo sguardo colpevole.

-bene, biondino tu verrai con me come d'accordo- e quelle parole non erano una richiesta ma un obbligo.

-cosa?- chiese Maru non riuscendo a crederci. Non voleva andare con quell'uomo del qual non conosceva niente e che gli faceva paura.

-devi venire con me o sei sordo?- chiese l'uomo tirandolo verso di se come se fosse una piuma.

-ti prego, non ho nessuno che mi aiuti con il negozio- disse Bob cercando di protestare.

-non me ne frega niente. Questo accordo dura da secoli ormai e non sarai tu a farlo finire. Lo sai che ci servono quelli come lui-

-quelli come lui in che senso?- chiese il ragazzo cercando di divincolarsi dalla presa dell'uomo che lo teneva stretto.

-dei ragazzi che possono avere figli- gli rispose l'uomo impossessandosi con violenza della bocca del biondo che non riuscì a liberarsi da quel bacio violento nemmeno con tutta la sua forza. -vedrai che ti divertirai- gli disse l'uomo ignorando il suo sguardo truce e baciandolo nuovamente questa volta ficcandogli anche la lingua in bocca e stringendogli il sedere con l'altra mano.

Maru non poteva fare assolutamente niente per liberarsi da quella situazione nella quale si era cacciato con le sue stesse mani.

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