Capitolo 31

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Più o meno 6 anni dopo, nei pressi di Akkad...




-siamo arrivati?- chiese il ragazzino di ormai 12 anni sbuffando. Stavano camminando da ore ed era stanchissimo non essendo abituato a quei ritmi.

-abbi un po' di pazienza e comunque no. Vedi palazzi qui?- chiese il padre scompigliando i capelli rossi e ricci del figlio che sbuffò.

-come mai gli umani vivono in palazzi? Non sono più comode le caverne?- chiese il gemello curioso.

-per loro è più comodo e caldo, non hanno il fuoco dentro come noi e poi Ayo ti ho già detto di evitare di parlare di ciò che siamo- rispose Yera. Ayo a differenza di Sef era sempre stato quello più tranquillo.

-scusa, è che non sono abituato- disse il rosso sospirando.

-lo so ed è per questo che dovete lasciar parlare me quando arriveremo a destinazione- disse Yera riprendendo a camminare seguito dai due gemelli che seguivano il padre l'uno accanto all'altro.

-sei davvero sicuro che papà sia qui? Hai detto che il tizio strano lo aveva fatto sparire ma non dove- disse Sef. Una volta che i due avevano raggiunto i dieci anni Yera aveva spiegato quello che era successo in realtà. I due anche se sorpresi erano rimasti felici di sapere che il padre era ancora vivo e aveva protestato tanto per andare con lui a cercarlo. Inizialmente Yera non aveva nessuna intenzione di portare i suoi cuccioli con se, ma sapeva anche che era troppo pericoloso lasciarli da soli nella caverna per chissà quanto tempo. Le guardie che avevano ucciso Taye non erano più tornate ma quello non significava che non sarebbero potute arrivare da un momento all'altro.

Yera quindi aveva deciso di aspettare qualche altro anno per istruire al meglio i gemelli per quella missione e soprattutto per capire come uscire da quella prigione invisibile che si trovava intorno la sua casa. Quando aveva provato a capire dove iniziasse quella prigione si era accorto che non c'era più. Aveva girato a vuoto per tantissimo tempo cercando di capire cosa fosse successo realmente. Ma non aveva trovato una spiegazione e ci aveva anche rinunciato. Era meglio così e ne aveva approfittato uscendo immediatamente insieme a Sef e Ayo.

-si ne sono sicuro, è qui che l'ho preso- disse Yera convinto di quelle parole, infondo dove altro poteva essere il suo bellissimo umano? Era il principe di una delle città più importanti era ovvio che fosse ritornato a casa.

-e se non lo troviamo? Ti fidi davvero di quello che ti ha detto quel tizio?- chiese ancora Sef, non si era mai fidato di quella figura che il padre aveva visto. Che senso aveva curare qualcuno per poi nasconderlo?

-se non lo troviamo qui rivolterò i cieli e la terra per riportarlo da noi. Ho fatto una promessa ed intendo mantenerla- rispose Yera che era convinto delle sue parole. Certo, se Taye non fosse stato li sarebbe stato un bel problema visto che non sapeva da dove iniziare per cercarlo ma in un modo avrebbe fatto.

Sef fu felice della risposta del padre e annuì continuando a camminare senza lamentarsi. E non si lamentò solo perché con un colpo Ayo gli aveva indicato le grandi mura sopra una collina lontana che iniziavano a vedersi da dove si trovavano. Erano abbastanza vicini ad Akkad e Sef non vedeva l'ora di arrivarci.

Diversamente da quanto il cucciolo di drago aveva pensato non erano tanto vicini e arrivarono alle porte di Akkad solo in tarda serata e tutti e tre erano troppo stanchi per continuare. Addirittura Ayo per la stanchezza si era addormentato e da un bel po' di tempo il ragazzo era trasportato in spalla da Yera mentre era immerso nel sonno più profondo.

Sef non aveva fatto proteste per non essere stato portato in braccio anche lui, anzi aveva insistito con il padre per fare in modo di far riposare Ayo che tra i due era sempre stato quello più debole per quanto riguardava la costituzione.

-che facciamo adesso?- chiese Sef mentre i tre entravano all'interno della mura della città che non erano per niente controllate visto che nonostante fosse notte inoltrata li avevano fatti entrare senza controllare.

-troviamo un posto dove poter dormire e ci riposiamo. Domani faremo le nostre indagini- rispose Yera cercando di capire quali fossero le taverne delle quali Taye gli aveva parlato durante i loro lunghi discorsi prima del macello.

Il drago ci mise un bel po' a trovarne una, ed era anche una non proprio decente ma a loro ciò non interessava minimamente.

Yera posò dolcemente Ayo sul letto di paglia della loro camera per poi guardare in direzione di Sef che aveva gli occhi puntati fuori dalla finestra in direzione di quello che era il palazzo reale di Akkad.

-dovresti dormire anche tu. Non eri stanco?- chiese il drago avvicinandosi al suo cucciolo e posargli un bacio sui capelli rossi.

-papà vive in quel palazzo enorme?- chiese il ragazzino mordendosi il labbro. Per lui era la prima volta che vedeva una città così grande e soprattutto un palazzo così grande. Non che Yera ne avesse visti tantissimi ma era più preparato rispetto al figlio.

-si, viveva li. Ma sarà ancora per poco perché lo riporteremo a casa- rispose Yera sorridendo al drago che non distolse lo sguardo dal palazzo.

-e se noi invece andiamo a vivere li?- chiese ancora il draghetto che era davvero curioso di vedere quell'enorme struttura.

-non possiamo, papà è uno degli ultimi figli e non governerà mai questo regno e noi siamo draghi non verremo mai accettati- rispose sinceramente Yera. Per quanto anche a lui allettasse l'idea di vivere li insieme a Taye, soprattutto perché non ne poteva più di quella caverna, ma sapeva che non potevano. Anche nascondendo la loro natura sarebbe stato difficilissimo vivere li e fino alla fine avrebbero avuto bisogno di volere liberi nel cielo.

-vai a dormire adesso, domani sarà una giornata lunghissima-

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