Capitolo 32

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Yera sorrise in direzione dei suoi due figli che stavano tranquillamente dormendo prima di chiudere la porta della loro camera nella taverna. Si, aveva portato i due cuccioli con se, ma voleva risolvere quella questione da solo. Era lui quello che aveva sbagliato ed era lui quello che doveva chiedere scusa. E poi era preoccupato che qualcosa potesse accadere ed era più tranquillo a saperli dormire in quella taverna.

Il drago quindi uscì da quel luogo e si incamminò a passo svelto nelle vie strette di Akkad in direzione del castello. Era li che avrebbe trovato il suo bellissimo Taye, ne era sicurissimo. Ed era sicuro anche del fatto che avrebbe dovuto penare parecchio prima di riuscire ad ottenere il perdono del moro. Dopo tutto quello che era successo e tutti quegli anni gli sembrava davvero impossibile non trovare delle resistenze da parte del principe.

E con quei pensieri riuscì ad arrivare abbastanza velocemente al castello, castello che era anche pesantemente sorvegliato da guardie. Ed erano davvero tante per Yera che non aveva mai visto un castello in vita sua.

Il drago cercò di schivarle tutte per poter entrare nel castello me tre di loro gli si misero davanti.

-cosa vuoi? Non puoi entrare nel castello- disse una delle tre puntandogli contro una lancia cosa che fece gelare il sangue nelle vene di Yera. Aveva brutti ricordi con quelle lance conficcate nel corpo del suo Taye.

-sono qui per il principe Taye- rispose Yera spostando con la mano la lancia che puntava verso la sua faccia.

Le tre guardie scoppiarono a ridere lasciando interdetto il drago. Era una cosa così assurda quella?

-sono serio. Il principe Taye mi conosce-

-anche se fosse così, cosa abbastanza strana- iniziò a dire una delle tre guardie continuando a ridacchiare. -ma non potresti comunque parlargli- finì.

-e perché non potrei?-

-perché è morto anni fa! Se davvero lo conoscevi come ci hai detto avresti dovuto saperlo- rispose un'altra guardia facendo congelare sul posto Yera e facendogli temere il peggio. Taye era morto, morto definitivamente.

Ma poi facendo un respiro profondo si disse che non poteva essere vero, non quando quel tizio gli aveva detto di cercarlo.

-quando tempo fa sarebbe morto?- chiese allora il drago incrociando le braccia al petto. Voleva capire cosa stesse succedendo.

-non lo sappiamo di preciso, ma di sicuro dopo la sua scomparsa durante il matrimonio della sorella undici anni fa più o meno- e a quelle parole Yera tirò un sospiro di sollievo. Avevano associato la morte di Taye al giorni in cui lui lo aveva rapito quindi significava che quel tizio gli aveva detto la verità sul fatto che Taye era ancora in vita. E il drago non si curò minimamente del fatto che nessuna delle guardie aveva nominato il suo arrivo durante il matrimonio della principessa. Infondo si ricordava perfettamente quello che gli aveva detto Taye mostrandogli con rabbia quello che era l'anello che apparteneva alla sua famiglia. Come all'epoca avevano nascosto la presenza di un drago così avevano fatto anche in quel caso, e non solo visto che erano stati proprio loro alla fine ad uccidere il principe.

-vuoi ancora parlare con un fantasma?- chiese la terza guardia che era l'unica che non aveva ancora parlato ma solamente perché non era riuscito a smettere di ridere.

-no, abbiate una brutta giornata- disse Yera voltandosi e incamminandosi verso la taverna per prendere i cuccioli. Non serviva a niente restare ad Akkad quando Taye non era li.

-ehi, non te pe puoi andare!- gridò una delle guardie iniziando ad inseguirlo e lo fecero anche le altre due. Yera si guardò velocemente intorno, ma nessuno stava realmente e quindi bruciò sul momento le tre guardie per poi correre come un matto il più lontano possibile. Infatti anche se nessuno lo aveva visto le urla di dolore per via del fuoco che li stava ardendo.

Yera, sfruttando soprattutto le sue capacità da drago, riuscì ad arrivare sano e salvo alla taverna senza essere seguito da qualche guardia. Ma non potevano lo stesso rimanere li. Era troppo pericoloso restare li e poi dovevano assolutamente trovare Taye, non voleva lasciar passare altro tempo.

Entrò velocemente nella camera che aveva prenotato per la notte e trovò i due gemelli appena svegli che lo guardarono confusi.

-dov'eri?- chiese Ayo stropicciandosi gli occhi ancora stanco mentre Sef sbadigliava.

-al palazzo-

-cosa?- gridarono insieme i due fratelli guardando male il padre.

-è stato meglio così credetemi, quelle guardie mi stavano inseguendo e dobbiamo andarcene subito- disse il drago facendo alzare velocemente i due gemelli.

-e papà?- chiese Ayo mentre uscivano dalla camera e dalla taverna senza prendere nemmeno un pasto caldo, infondo a loro non serviva visto che potevano tranquillamente cacciare nella foresta.

-non è qui, lo cercheremo altrove- rispose Yera sospirando. Sapeva perfettamente di aver detto ai figli che lo avrebbero trovato li Taye, ma mai avrebbe immaginato che non fosse tornato li.

Il problema adesso era capire dove potesse essere il moro. A nord? A sud? Che cosa doveva fare? Da dove doveva iniziare? Non lo sapeva e aveva la testa troppo in tilt per poter ragionarci su.

Infatti dopo essere usciti dalla città i tre draghi andarono in giro per a foresta cacciando e riposandosi decentemente.

E approfittando di quel momento di riposo Yera si avvicinò a uno specchio d'acqua e iniziò a fissarlo intensamente aspettando con ansia che l'uomo barbuto apparisse permettendogli quindi di fargli delle domande e quindi di capire dove potesse essere il suo bellissimo Taye.

-ho bisogno del tuo aiuto! Non so da dove iniziare!- disse Yera allo specchio d'acqua mentre i due draghetti erano sdraiati sulle sue gambe con gli occhi chiusi. -mi devi dare un indizio-

Ma il lago sembrava completamente immobile e l'uomo con la barba per niente intenzionato ad aiutarli. Quanto tempo ci avrebbero messo per trovare Taye? Troppo senza un po' d'aiuto.

Yera aveva anche provato a riconoscere l'odore sull'anello che aveva lasciato Taye ma era troppo debole per poter essere considerato una pista da seguire. E poi Taye l'aveva tenuto in mano pochissimo tempo quell'anello e molto probabilmente non avevano nemmeno l'odore del principe impresso.

-dammi una mano, voglio solo trovarlo non ti chiedo altro- ma il lago rimase sempre immobile. Le suppliche di Yera non stavano avendo risposta.

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