Capitolo 28

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Alla fine per fortuna il bambino stava bene e l'essere pietrificato non aveva influito molto sulla sua vita. Maru era stato felicissimo della cosa e lo stesso Sargon che appena il biondo gli aveva rivelato la cosa lo aveva preso in braccio facendolo girare in tondo per poi baciarlo come se non ci fosse un domani.

Ma se da una parte la felicità aveva preso il sopravvento sui due per il bambino in arrivo non si poteva dire fossero tranquilli. Sia per i cacciatori di draghi che nonostante non si fossero fatti ancora rivedere rimanevano una minaccia costante e sia per l'umano che avevano trovato nella fonte che non si era ancora risvegliato. Era passata una settimana intera ma quel ragazzo sembrava un vegetale. Viveva si, ma sembrava intrappolato nel suo sonno profondo.

Maru aveva provato di tutto per far svegliare il ragazzo ma non ci era riuscito e a volte gli veniva voglia di non averlo mai trovato. Si era illuso troppo presto di poter avere finalmente una persona come lui con la quale parlare.

-qualche novità?- chiese Sargon entrando nella camera nella quale avevano sistemato l'umano e dove Maru passava il suo tempo libero sperando di poter vedere qualche cenno da parte del moro.

-ti avrei avvisato-sussurrò il biondo tristemente.

-e tu come stai?- chiese Sargon avvicinandosi a Maru e lasciandogli un bacio sulle labbra.

-ho voglia di mangiare carne cruda ma per il resto bene- rispose il biondo ridacchiando. Sargon si preoccupava troppo. Un po' lo poteva anche capire ma a volte esagerava troppo.

-te la porto subito- disse Sargon. Maru fece per fermarlo ma si bloccò di colpo. Il moro aveva aperto gli occhi e si guardava in torno confuso.

-sei sveglio- disse Maru precipitandosi immediatamente sul letto del ragazzo per essergli il più vicino possibile. A quelle parole anche Sargon si bloccò avvicinandosi all'umano.

Umano che posò i suoi occhi verdi prima su uno e poi sull'altro.

-dove sono?- chiese con voce roca, segno che non parlava da tantissimo tempo.

-in un villaggio sulla costa. Sai come sei arrivato qui?- disse Sargon cercando di capire cosa potesse o no dire al ragazzo.

-non lo so. Ero al matrimonio di mia sorella ma ho un vuoto di memoria- disse il moro guardandosi intorno. Quello non sembrava minimamente un castello. Dove cavolo era finito.

-quanto lontano sia ma Akkad?- chiese poi ma si pentì quando vide gli occhi di entrambi i suoi interlocutori sgranarsi.

-Akkad è a sud del continente! Qui siamo a nord- rispose Maru lanciando un'occhiata veloce a Sargon. Come ci era finito quel ragazzo li?

-a nord? Quanto a nord?- il moro stava entrando in panico -non posso aver bevuto così tanto al matrimonio dal non ricordarmi di essermene andato- rise istericamente. Anche perché non si ricordava minimamente di aver bevuto. L'ultima cosa che ricordava era di essere andato sulla scogliera per cantare mentre la sorella raggiungeva il suo sposo, ed era pure arrivato in ritardo.

-parecchio- rispose Sargon sospirando.

-da quanto tempo sono qui?- chiese poi il moro massaggiandosi la testa che stava iniziando a scoppiare.

-una settimana buona-

-quini è il 19 novembre?-

-ehm no. Siamo al 5 aprile- disse Maru. Da quanto tempo dormiva il ragazzo?

-e? sono passati quasi sei mesi?-

-be' se vieni da Akkad è molto probabile, ci metti un mese solo per attraversare il continente- gli fece notare Sargon con un'alzata di spalle.

-si ma negli altri mesi cos'ho fatto? È impossibile che non ricordi niente- fece notare il moro mentre la sua pancia iniziava a brontolare -scusate- sussurrò poi.

-non mangi da una settimana minimo quindi è anche normale- Maru si alzò ed uscì dalla stanza sotto lo sguardo dei due per poi ritornare con un piatto di carne cruda per lui e una ciotola con la zuppa per il moro che gli sorrise grato.

-quindi se non ricordi cosa hai fatto negli ultimi mesi non sai nemmeno come ti sei procurato quelle ferite- disse Sargon mentre il moro si scolava la zuppa.

-quali ferite?- chiese infatti il moro per poi abbassare lo sguardo e intravedere quelle tre enormi cicatrici che deturpavano il suo corpo. Corpo che gli sembrava anche diverso. -cosa cazzo mi è successo?-

-se non lo sai tu- gli disse Maru alzando le spalle in segno di impotenza. Non avrebbero avuto risposte.

-devo tornare ad Akkad e capire cosa sia successo. Non posso essermi perso mesi soprattutto ora che siamo in guerra con Erbil-

-aspetta che?- chiese Sargon sgranando gli occhi.

-siamo in guerra con Erbil. Non lo sapevate?- chiese il moro guardandoli stranito.

-certo che si ma la guerra si è conclusa due anni fa- rispose il drago mentre vedeva il volto del moro diventare improvvisamente bianco.

-in che anno siamo?-

-X340- gli rispose Maru. Il moro rimase immobile. -tutto bene?- chiese Maru guardandolo confuso visto che se ne stava in silenzio.

-i miei ultimi ricordi risalgono a novembre X334 quindi no, non va bene niente!- gridò il moro mentre l'ansia lo stava assalendo. Cosa si era perso in tutti quegli anni?

-cazzo- disse Maru lanciando un'occhiata a Sargon. -va bene per il momento lasciamo perdere l'argomento e cerchiamo di rimetterti in sesto. Sono sicuro che i tuoi ricordi torneranno- disse Maru prendendo le mani del moro tra le sue. -io sono Maru e lui è il mio compagno Sargon. Tu come ti chiami?- chiese il biondo mentre il moro gli stringeva le mani tremando.

-Taye- rispose il moro -e grazie per avermi tenuto qui per una settimana-

-Taye non era il nome di uno dei principi di Akkad?- chiese Sargon ricevendo un'occhiataccia dal compagno.

-si sono l'ultimogenito della famiglia reale- rispose Taye facendo un sorriso amaro.

-allora posso dirti che andare ad Akkad non ti aiuterà. Mi ricordo di quel nome perché da ben quattro anni hanno annunciato la tua morte- rivelò il drago.

-la mia famiglia mi ha dichiarato morto?- chiese Taye sconvolto.

-si- gli rispose nella più completa sincerità Sargon. Maru invece strinse ancora di più le mani del principe che aveva difronte per infondergli coraggio.

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