Capitolo 26

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-ti fa ancora male?- chiese Sargon portando una minestra a Maru. Dopo aver fasciato la testa del ragazzo lo avevano portato velocemente nella sua camera dove lo aveva fatto sdraiare sul letto. Sargon era corsi immediatamente di sotto per preparare la zuppa e portargliela.

-di meno di prima- rispose con voce flebile l'umano prendendo la zuppa calda e mangiandola volentieri.

-mi dispiace non essere arrivato in tempo- sussurrò Sargon accarezzando una guancia del biondo che gli sorrise tristemente. Il ragazzo in quel momento aveva solo in mente il fatto che aveva perso suo figlio, proprio quello di cui aveva più paura.

-non è colpa tua, sono io che sono completamente inutile- borbottò Maru. Era un umano in un villaggio di draghi, cosa poteva fare lui?

-non sei inutile. I nostri cuccioli sono ancora tutti qui grazie anche al fatto che ormai sei parte della nostra famiglia. Non tutti gli umani avrebbero fatto quello che hai fatto tu oggi- lo rassicurò Sargon baciandolo sulle labbra felice che il suo bellissimo compagno fosse ancora vivo. Quando aveva visto la statua sfregiata aveva avuto paura che per lui non ci fosse modo di ritornare in vita, ma non era andata così e quello era l'importante.

-Sargon io...- cercò di dire Maru mentre le lacrime iniziavano a scendere dall'occhio sano.

-cosa c'è?- chiese il castano preoccupato.

-io sono inutile. Non ti ho ancora dato un figlio e forse non te lo darò mai...-

-ehi calmati- disse Sargon asciugando quelle lacrime -non è colpa tua okay?-

-invece si! Stiamo insieme da cinque anni e io...-

-e tu non hai colpe perché sono stato io ad aspettare Maru- gli disse Sargon interrompendolo -volevo che tu fossi completamente a tuo agio con me prima di creare una famiglia quindi non darti colpe che non hai- rivelò Sargon. Era una cosa che non aveva rivelato nemmeno a Viego.

-perché?- chiese Maru completamente sconvolto.

-perché mi piaci, anzi ti amo e...- Sargon non finì di parlare perché Maru si fiondò sulle labbra del suo drago baciandolo con passione mentre quest'ultimo stringeva il ragazzo più a se. Per loro fortuna Maru aveva poggiato in precedenza la zuppa sul comodino e quindi non era finita rovesciata in mezzo a loro.

-mi dispiace interrompere questo momento- i due i girarono in direzione di Viego che era appena entrato nella camera.

-cosa c'è?- chiese Sargon mentre stringeva più a se Maru iniziando ad accarezzagli la schiena.

-Maru bevi questo, dovrebbe aiutarti- disse invece il drago porgendo all'umano una ciotola con dentro del liquido trasparente che sembrava della semplice acqua.

-l'acqua della fonte non si beve- disse Sargon guardando confuso Viego avendo riconosciuto quel liquido.

-a cosa dovrebbe servire?- chiese Maru confuso dalle parole del compagno.

-è la stessa che vi ha liberato dalla pietrificazione, tentar non nuoce-

-come l'hai capito?- chiese Maru accorgendosi che Viego sapeva quello che era successo al bambino.

-il tuo volto spento e poi ho fatto due più due, ora bevi- Maru annuì a quelle parole e bevve tutto d'un sorso.

-non sento niente- disse il ragazzo sospirando sconsolato.

-dobbiamo controllare in un altro modo per essere sicuri che abbia o no funzionato, nel mentre spiega cosa sta succedendo a Sargon- disse l'anziano lasciando i due da soli.

-se non vuoi dirmelo non ti preoccupare- disse Sargon.

-ero incita, quando quei tizi hanno pietrificato gli altri ha pietrificato anche lui- disse il biondo portando una mano sulla sua pancia -mi hanno detto che era morto definitivamente prima di pietrificarmi-

-troveremo un modo- gli disse Sargon al settimo cielo per la notizia, stava per diventare padre e sapeva che Viego avrebbe fatto tutto il possibile per salvare il suo cucciolo.

-e se non funzionasse niente? Non volevo dirtelo per paura di perdere il bambino per una qualunque cosa ed è successo- sussurrò ancora Maru, nonostante tutto quello che gli aveva detto Sargon era ancora terribilmente preoccupato.

-capisco le tue ragioni e in qualche modo faremo- disse Sargon baciando nuovamente il ragazzo e stringendoselo nuovamente addosso. -la cosa che dobbiamo fare in questo momento è riposare- gli disse togliendosi gli stivali e stendendosi sul letto al suo fianco.

-okay- sussurrò Maru accoccolandosi meglio sul corpo caldo del drago. Aveva sempre amato tutto quel calore che Sargon riusciva ad emanare.

-risolveremo tutto, fidati di me- disse ancora Sargon baciando il ragazzo sui capelli.

-non ti ho mai chiesto come mai sei tu il capo qui- sussurrò Maru, si era sempre fatto mille domande ma quasi mai le aveva espresse ad alta voce. In quel momento aveva bisogno di pensare ad altro e aveva provato a chiedere qualcosa di più al suo compagno.

-è complicato da spiegare- disse Sargon sorridendo felice che il ragazzo gli avesse fatto quella domanda, voleva che entrasse completamente nel suo mondo. -parecchi secoli fa i draghi erano proprio i mostri che vengono descritti nelle vostre storie, per avere dei cuccioli i draghi bruciavano donne umane dalle cui ceneri nascevano dei piccoli draghi- Maru guardò confuso Sargon, cosa centrava quello con la domanda che gli aveva fatto?

-al capo c'era un re che era fermamente convinto delle sue idee e quando uno dei suoi sudditi provò ad avere dei figli in modo diverso senza uccidere nessuno andò su tutte le furie. Ma il suo popolo notando che avere figli nell'altro modo permetteva loro di essere più forti si distaccarono completamente dalle idee del re. Re che poi fu confinato e il comando passò al suo braccio destro. Da allora tutti i suoi discendenti sono al capo del nostro popolo ed ecco perché io sono qui- rispose Sargon sorridendo.

-e il vostro re è ancora in vita o no?- chiese Maru curioso.

-no, non credo. Ma i suoi discendenti molto probabilmente si-

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