Capitolo 21

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Era ufficiale: il mondo di Taye era andato in frantumi due settimane prima, precisamente il giorno in cui avevano scoperto che Ayo e Sef erano dei draghi proprio come Yera.

Yera aveva fatto in modo di tenere i figli tutti per se e Taye aveva avvertito chiaramente il distacco con i figli che andava a crearsi ed allargarsi sempre di più. Ayo e Sef non dormivano più con lui ma con Yera e non andavano più da lui. Alcuni giorni era anche capitato che il ragazzo non avesse visto i gemelli per tutto il giorno.

La cosa non gli era per niente andata a genio e aveva provato a parlare con Yera. La risposta era stata un semplice: "gli umani non capiscono niente quindi sei inutile".

Taye non era riuscito a ribattere e si era rinchiuso nella sua camera a piangere. Ayo e Sef si erano rivelati essere l'unica cosa bella di tutta la sua vita, la sua unica famiglia, e non poteva averli al suo fianco. Era completamente da solo e l'unica cosa che riusciva a pensare da un po' di giorni era quella di buttarsi giù dalla scogliera sperando di morire. Lui non serviva a niente quindi cosa ci faceva ancora in vita?

Il ragazzo si passò una mano sulla faccia ormai stanco di tutto e si alzò da terra per dirigersi nella stanza dei rituali, come aveva preso a chiamare quella grande sala con l'altare, per andare a prendere il cibo che nonostante tutto Yera continuava a lasciargli.

-no, non potete venire con me! Non siete ancora in grado di percorrere grandi distanza- stava dicendo Yera quando Taye arrivò nella sala osservando la situazione che si era venuta a creare.

-ma non vogliamo rimanere da soli- protestò Ayo battendo il piede destro a terra e stringendo le piccole manine in pugni.

-vostro padre ha ragione state ancora imparando, e poi ci sono io qui non siete soli- si intromise Taye attirando su di se tre paia d'occhi.

-no!- protestò ancora Ayo.

-fra qualche settimana potrete andarci anche voi. Non vi costa niente aspettare- provò ancora Taye ma sembrava proprio che i gemelli non volessero ascoltarlo. Era bastato pochissimo tempo per farli allontanare definitivamente da lui e la cosa faceva male.

-vi ci porto domani okay?- disse allora Yera e gli occhi verdi dei due gemelli si illuminarono felici. -ci vediamo dopo- disse ancora il rosso lasciando un bacio sulla fronte ad entrambi per poi lanciare un'occhiata a Taye che aveva abbassato lo sguardo e uscendo dalla caverna.

-volete fare qualcosa?- chiese allora Taye cercando di approfittare di quella situazione che si era venuta a creare. Poteva finalmente parlare con i figli dopo tanto tempo.

-no- risposero all'unisono i due dando l'ennesima pugnalata nel cuore di Taye.

-va bene- disse l'ex principe incamminandosi verso il suo cibo ed iniziando a mangiarlo con calma tenendo d'occhio i suoi due cuccioli. No che non si fidasse di loro, ma era sempre meglio evitare che scappassero da qualche parte.

Mentre stava mangiando però avvertì chiaramente dei passi che si avvicinavano verso la grande sala e aggrottò la fronte confuso.

-papà!- disse Sef essendosi accorto anche lui dei passi.

-no- disse Taye preoccupato -non è Yera- continuò, non poteva essere il rosso anche perché quei passi non appartenevano ad una sola persona. -nascondetevi- disse prontamente il moro. I due bambini però sembravano non volergli dare ascolto. -vi prego non vi chiedo molto. Voglio solo proteggervi- cercò di dire Taye spaventato da quei passi che si facevano sempre più vicini. I due gemelli si guardarono negli occhi identici prima di ascoltare le parole del padre e nascondersi. Giusto in tempo.

Nella sala entrarono infatti una decina di uomini armati fino ai denti che puntarono il loro sguardo subito in direzione di Taye essendo l'unico presente li. Taye osservò attentamente i nuovi arrivati, quella che avevano addosso era la divisa dell'esercito del suo regno ma era impossibile che fossero li per lui visto che erano passati ben cinque anni. Cinque anni di completo silenzio.

-principe Taye- le parole del generale però smentirono i pensieri di Taye che si trovò a sospirare.

-wow, cinque anni per trovarmi complimenti- disse Taye che non sapeva se essere felice per l'assenza di Yera o triste. Infondo il drago aveva aspettato che venissero a prenderlo per anni.

-dov'è la bestia abbiamo l'ordine di ucciderla- disse il generale ignorando le parole di Taye.

-dovevo immaginarlo che non foste qui per me- rise amaramente il moro -non è qui. Chi vi manda?- chiese poi incrociando le braccia al petto e sperando che Ayo e Sef rimanessero ben nascosti.

-vostro padre, il drago deve essere condannato per il tentato rapimento di vostra sorella-

-solo? E io chi sono?- chiese Taye che si sentiva più ferito di quanto avesse immaginato. Che bella la sua famiglia.

-colui che si è sacrificato per salvare la principessa-

-certo perché ho deciso di farmi prendere dal drago di mia volontà e non è stato mio padre a scambiarmi con mia sorella. Anche se sapessi dove fosse il drago non ve lo direi mai. Tornatevene da dove siete venuti- disse incazzato nero Taye. In un primo momento aveva pensato di aspettare l'arrivo di Yera ma in quel momento voleva solamente che il suo passato scomparisse per sempre dalla sua vita. Poco importava che non era felice nemmeno li, ma avrebbe dato la vita per permettere ai suoi figli di vivere con Yera.

-abbiamo l'ordine di uccidere il drago e non ce ne andremo-

-peggio per voi visto che il drago sta fuori per settimane a volte. Non si farà vedere da voi e poi vi ucciderebbe dall'istante- disse Taye ridendo. Conosceva la forza di Yera e mai l'avrebbe messa in discussione.

-e come mai non sei morto? Sei qui da cinque anni-

-perché servo come moneta di scambio con una ragazza. Volete fare questo scambio?- chiese Taye più per curiosità che per altro.

-manco morti! Tu non vali quanto una donna, muori e basta o dicci dove si trova il drago-

-uccidetemi- disse Taye allargando le braccia, ci aveva provato.

La guardia stava per avvicinarsi ma si bloccò e Taye sgranò gli occhi terrorizzato: uno dei due gemelli aveva starnutito rivelando la loro presenza.

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