Capitolo 8

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-quindi a cosa serve quel bacino lustrale?- chiese Taye avvicinandosi alla piscina naturale e osservandola attentamente. L'acqua era ancora limpidissima.

-non lo so. Ti ricorso che sono rimasto solo quando avevo sette anni e mio padre non mi ha spiegato quasi niente- rispose Yera incrociando le braccia al petto osservando curioso l'umano.

Dopo aver parlato il giorno prima Yera aveva deciso di dare libertà assoluta al moro, anche per convincerlo a fidarsi di lui, e quindi il ragazzo andava in giro per quella piccola caverna osservando ogni minimo particolare. E in quel momento Taye si era fissato col chiedergli qualunque cosa.

-praticamente conosci solo la funzione dell'altare? E come mai tuo padre ha detto una cosa del genere ad un bambino?- chiese Taye incrociando le braccia al petto e sedendosi sull'altare di pietra, infondo non poteva essere sacrificato.

-non me lo ha detto infatti. Ogni drago mantiene il ricordo della propria nascita- spiegò Yera con un'alzata di spalle.

-quindi tu conosci il volto della donna che è stata sacrificata per farti nascere?- chiese curioso Taye. Tutta quella storia era davvero assurda. Ogni volta scopriva sempre cose nuove e, dopo aver messo da parte la paura, non gli dispiaceva scoprirle.

-non ricordo il volto preciso, so solo che aveva i capelli rossi-

-come i tuoi- sussurrò Taye mentre Yera annuiva. -cos'altro vuoi sapere?-

-sempre scocciato della cosa?- disse quasi ridendo Taye.

-pensavo non fossi così faticoso! Sembri un'altra persona- gli spiegò il drago passandosi una mano sulla faccia stanco, ed erano solo a metà giornata.

-ero spaventato prima, non che non lo sia in questo momento sia chiaro- Taye sorrise -ieri quando mi sono fatto un giro dell'isola ho visto che c'è una specie di piattaforma distaccata dal resto della montagna, a cosa serve?- chiese Taye sistemandosi meglio sopra l'altare.

-è una piattaforma di lancio, serve ai cuccioli di drago per imparare a volare-

-aspetta quindi voi lanciate i vostri figli da quel dirupo?- chiese Taye improvvisamente spaventato dalla cosa. Per uno che soffre di vertigini il solo immaginare di essere lanciato da un'altezza del genere era una condanna.

-certo. Altrimenti non imparano mai. L'ho fatto anch'io quando avevo tre anni- disse con tranquillità Yera. Taye lo guardava come se fosse un mostro. -che c'è?- chiese infatti il drago notando il suo sguardo.

-soffro di vertigini e quello che mi hai appena detto mi ha spaventato- rispose Taye andando indietro con le braccia e sorreggersi con quelle.

-come mai non sembrava mentre ti portavo qui?-

-stavo cercando di liberarmi da te, non ci ho fatto caso- gli rispose a tono Taye guardandolo male.

-sicuro di soffrire di vertigini? Quando ti ho portato su ieri non hai fatto storia-

-non ci stavo ragionando in quel momento va bene?- Taye sbuffò, non voleva continuare a discutere con il drago.

-tu non ragioni molto vero?- chiese Yera sorridendo e avvicinandosi al ragazzo mentre quest'ultimo lo guardava male.

-quando sono nervoso, spaventato e incazzato non ragiono. Sei odioso quando fai così lo sai?- chiese per ripicca il moro al quale stava venendo una strana idea in testa.

-voglio solo capire come sei fatto. Sei diverso dagli altri umani- spiegò Yera.

-non tutti gli umani sono uguali Yera. Ognuno di noi è diverso e non puoi pensare che tutti gli umani siano cattivi solo perché alcuni hanno sterminato la tua famiglia- Taye si fece leggermente serio abbassando lo sguardo.

-tu sei diverso e lo so perché abbiamo parlato, ma non ho la stessa sicurezza con degli umani che incontro-

-be' se sei in forma umana hai più possibilità di trovare persone che non si spaventino-

-ma che senso ha? Sono un drago e non posso trasformarmi in umano solo per non spaventarvi- Yera guardò malissimo Taye e il moro abbassò lo sguardo.

-vieni qui- disse poi alzando il suo sguardo in quello ambra dell'altro.

-che cosa vuoi fare?- chiese Yera che non si fidava per niente del ragazzo.

-non ti preoccupare, il più pericoloso tra i due sei tu e se non te ne fossi accorto mi trovo sopra un altare. Mi puoi incendiare in qualunque momento- cercò di convincerlo Taye. Yera lo osservò attentamente appurando che il ragazzo non avesse nulla di pericoloso in mano e gli si avvicinò restando comunque a debita distanza. Non capiva cosa volesse fare e ne era comunque preoccupato. Si fidava di Taye ma non fino a quel punto.

Taye gli sorrise e lo tirò per un braccio facendo in modo da far incastrare perfettamente il ragazzo tra le sue gambe che aveva precedentemente aperto. I due quindi si trovarono vicinissimi.

-cosa vuoi fare?- chiese Yera non capendo minimamente le intenzioni dell'umano ma Taye non gli rispose, almeno non con le parole. La risposta di Taye arrivò attraverso un bacio, infatti il moro aveva premuto le sue labbra su quelle del rosso constatando immediatamente quanto fossero calde.

Yera rimase completamente immobile a quel contatto. Non si era aspettato una cosa del genere soprattutto perché non sapeva minimamente cosa significasse quel gesto. Dopo essersi ripreso dalla sorpresa il drago spinse all'indietro il ragazzo guardandolo poi con gli occhi ambra sgranati.

-cosa cazzo fai- disse poi quasi sibilando il drago mentre Taye si alzava sui gomiti sbuffando.

-ti stavo baciando- rispose tranquillamente Taye appurando che no, il drago non sapeva cosa significava quel gesto.

-e a cosa serve? Non credo sia utile come cosa- rispose Yera distogliendo lo sguardo da quello verde dell'altro.

-è un gesto di affetto Yera, non voglio farti del male- spiegò Taye sospirando. -scusa dovevo immaginare che non ti sarebbe piaciuto-

-e se lo sapevi perché lo hai fatto?- chiese ancora il drago che sotto sotto era stato felice di quel gesto, solo non voleva farlo vedere all'altro.

-scusa, non ho pensato- e così discendo Taye scese dall'altare sul quale era ancora seduto per poi incamminarsi verso la sua camera. -ci vediamo domani-

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