Un battito di ali

24 ANNI DI DAVIDE

8 giugno 1995

Davide oggi non c'è a scuola. Ha sostenuto l'ultimo esame di ingegneria informatica. Ora manca solo la tesi per laurearsi. Da quando si è cominciato a parlare in tv di computer, è sempre stata la sua passione e ci ha messo anima e corpo per studiare e lavorare allo stesso tempo, per raggiungere il suo scopo senza infierire troppo sulle spalle dei genitori. Sono orgogliosa di lui. Io non ci capisco proprio niente di computer, ma quando lui me ne parla, rimango a bocca aperta ad ascoltarlo. Quando sono stata a casa sua, quel famoso weekend senza i suoi genitori, mi ha fatto vedere ad usarlo. A scuola capita di andare in aula computer ma tolto ad accenderlo e spegnerlo, non è che ci insegnino molto ad usarlo. Penso che in pochi ancora siamo in grado di usarlo. Sarà sicuramente il futuro, e Davide sarà pronto ad affrontarlo.
Mi ha detto che stanno circolando anche i primi cellulari, telefoni senza fili, un po' come i cordless ma che si possono utilizzare anche fuori casa. Che figata! Potrei chiamarlo a tutte le ore. E adesso potrei sapere subito come è andato l'esame senza aspettare fino a stasera. Sì, anche se è mercoledì mi ha detto che verrà a casa mia per farmelo sapere.

Sono quasi le 18:00, ora in cui Davide mi ha detto sarebbe passato.
Lo aspetto seduta sul tavolo della sala come al solito e poi non sto più nella pelle. Lo vedo arrivare, esco e gli corro incontro e lo bacio, non pensando che è primavera, le giornate sono lunghe e che alle 18:00 c'è ancora chiaro e qualcuno potrebbe vederci.

"Come è andata?"
"Stai parlando con un vero e proprio  informatico."
Gli salto al collo.
"Congratulazioni..."
Vengo interrotta da papà che è tornato dal lavoro e non abbiamo visto arrivare.

"Ciao Alyssa."
Di colpo mi stacco da Davide
"Sono cazzi adesso."
Penso. Invece allunga una mano a Davide.

"Piacere, sono il papà."
Davide stringe la mano a papà. È calmo e rilassato. Al contrario di me.

"Piacere, Davide."
"Lo so, come potrei non saperlo. Non direttamente ma Alyssa racconta tutto a sua mamma." 
Cazzo, io arrossisco e guardo per terra mentre Davide sorride come se stesse parlando con qualsiasi altra persona che non sia papà.

"Perché non lo fai entrare?  Scommetto che mamma è alla finestra a curiosare."
Papà si volta verso la finestra e con la mano saluta. Mamma è proprio là.
Guardo Davide e cerco in lui un segno di approvazione. E se non volesse? Conoscere i miei vorrebbe dire consolidare un rapporto. Sarebbe fantastico.
Mi guarda e con un sorriso mi fa capire che non ha nulla contro l'idea.

Entriamo in casa e seguono le presentazioni ufficiali, non ho mai pensato come avrebbe potuto essere stato questo incontro, e devo dire che è filato tutto liscio come l'olio, tutto è stato naturale e in poco tempo siamo diventati una coppia anche davanti ai miei genitori.

"Finalmente diamo un volto a questo grande amore!"
Dice mamma.
"Mamma!"
Grido tra i denti voltando le spalle a Davide.

Cazzo, io non glielo dico, e lei in due secondi mi smonta.
Mi volto verso di lui, e lo vedo sorridere soddisfatto. Ma non soddisfatto per aver ottenuto una conquista, soddisfatto di essere arrivato al mio cuore.

Svio il discorso.
"Mamma, papà, da oggi Davide è diventato un ingegnere informatico vero e proprio. Cioè, ha superato l'ultimo esame gli manca solo la tesi e poi si laurea.
"Congratulazioni, ma... quanti anni hai?" Chiede papà.
"Tra dieci giorni 24, lo so che sono sei anni in più di Alyssa, ma giuro che ho intenzioni serie con lei."  
Mentre lo dice, Davide continua ad essere calmo, non so come faccia, io sono così in ansia. Questa forse è la differenza tra avere 24 anni e quasi 18.

Papà, penso abbia preso la sua calma come segno di maturità.

"Lo spero per te, ragazzo!" Lo fulmina con lo sguardo, poi si volta verso di me e continua
"E tu Alyssa sei quasi maggiorenne, ma ricordati che sei sempre la mia bambina, occhio!"
"Comunque anche io e mia moglie abbiamo alcuni anni di differenza, ben sette, vi abbiamo battuto!"
E gli dà una pacca sulla spalla, mentre mamma mi sorride.