Un battito di ali

VACANZA

Agosto 2020

"Mamma, perché hai apparecchiato il tavolo per quattro? Non sarai ritornata all'abitudine di aggiungere il piatto per papà!"
"Certo amore, proprio così, mi mancava."
"Mamma! Pensavo stesse andando alla grande con Mattia e adesso... fai un passo avanti e due indietro?"
"Anna, scherzo! Viene a cena un collega di Mattia."
"Menomale. E lo conosco?"
"Penso che tu l'abbia visto qualche volta."
"E perché viene?"
"Devono rivedere un progetto e ne devono discutere."
"Uff, prevedo un po' di noia! Cenerò e mi ritirerò in camera."
"Ok, come vuoi."

Mattia ascolta la conversazione divertito e quando incontra il mio sguardo mi fa l'occhiolino.

"Com'è la storia del piatto?"
"Tu non la sai Mattia, ma mamma per nove anni, due sere la settimana preparava il piatto per papà e cenava con lui. Quest'ultimo anno mi sono aggregata anch'io, fino a... insomma, fino a quando me l'hai salvata."

Ride Anna, e Alyssa dalla cucina la guarda con indifferenza, non le importa quello che pensano gli altri, la faceva stare meglio e lo rifarebbe ancora se necessario. A volte è ancora tentata di farlo ma poi pensa a Mattia, che sicuramente pazzo com'è di lei lo accetterebbe, così si limita a baciare la foto di Davide e a dirgli quanto lo amerà per sempre. Mattia è sul divano con le braccia aperte sullo schienale e volta la testa inclinandola all'indietro per guardarmi, e sorride.
In quel sorriso è racchiuso tutto. L'amore nei miei confronti, la comprensione del mio gesto, la rassegnazione forse.

"E perché solo due giorni?"
"Il martedì e il venerdì erano i giorni che papà andava in palestra e cenava più tardi. Io ero piccola perciò mangiavo prima, ma lei aspettava lui per cenare."

Mi avvicino al divano e sporgendomi sullo schienale mi piego a dargli un bacio.
"Tranquillo amore, aspetterei anche te se finissi tardi, ma tu vai in palestra in pausa pranzo."
"Non ho alcun dubbio! Ho orari più flessibili lavorando in proprio, così posso stare con voi la sera. Lo avrebbe fatto sicuramente anche lui se avesse potuto."

Mentre lo dice mi afferra alzando le braccia all'indietro, e mi tira verso di lui facendomi capovolgere fino a cadere sulle sue gambe, e mi bacia.

"Voi due, ogni scusa è buona per baciarvi."
"Sei gelosa? Ce n'è anche per te!"
Le dico, e lei ci salta addosso ridendo come una pazza.
Suona il campanello. È arrivato.
Ci alziamo dal divano e ci sistemiamo un po' i capelli scompigliati e i vestiti.
"Andate ad aprire? Io controllo la cena."

Anna va alla porta e Mattia dietro di lei, mentre io rimango a guardare dalla cucina.

"Ciao Anna."
"Ciao Leo."

Anna è stranita, è l'ultima persona che si aspettava di vedere. Ha messo in conto di dover passare una serata noiosa con un collega di Mattia mentre vorrebbe trascorrere sicuramente del tempo con lui.

"Non è il tuo collega, vai pure Mattia, è per me..."
Dice voltandosi verso Mattia, poi si rivolta con un sorriso misto tra la contentezza di vederlo, e la delusione di dover dirgli che stiamo aspettando un ospite, e che non può stare con lui.

"Cosa ci fai qui?"
Leo sorride e le porge una bottiglia di Brunello di Montalcino.

"Cosa dovrei farne?"
Leo alza l'altro braccio che tiene nascosto dietro la schiena, con un bellissimo mazzo di fiori.

"Preferisci questi?"
Anna sgrana gli occhi, non ci sta capendo niente.
"Leo, ma non eravamo d'accordo per domani sera noi?"

Interviene Mattia avvicinandosi alla porta.
"Entra Leo, Anna accogli così gli ospiti?"

Anna lo guarda basita, riguarda Leo, poi scuote la testa allargando le mani verso l'alto e con una smorfia confusa.

"Sei puntualissimo. Accomodati."
"Buonasera signore, questa è per lei..."
Gli porge la bottiglia di vino.
"  ... e questi sono per le  due meravigliose padrone di casa..."
Dice rivolgendosi a Anna. Lei lo prende e sempre sconcertata lo ringrazia, poi guarda Mattia .
"Ma...non aspettavi un collega?"
"Infatti, e Leonardo lo è. Dobbiamo discutere di un progetto ed ho pensato di invitarlo a cena. Pensavo ti avrebbe fatto piacere, ma se ti annoi, dopo cena puoi ritirarti in camera!"