DAVID E VENERE

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Settembre 2000

Qualche giorno più in là, ricevo una chiamata da un numero sconosciuto.
Lascio suonare senza rispondere ma quando si fa insistente penso a qualcosa di importante.

"Pronto!"
"Ciao Alyssa, sono Thomas."
Un colpo allo stomaco. Che cazzo vuole questo stronzo?
"Come fai ad avere il mio numero?"
"Me lo aveva lasciato tuo marito quando ha preso l'appuntamento. Aveva un impegno di lavoro e non sapeva se avrebbe potuto rispondere lui. Così, sono stato fortunato."
"Perché hai chiamato?"
"Volevo fissare l'appuntamento per la sterilizzazione del tuo gatto per il 5 novembre."
"Ok grazie, me lo segno. Ti saluto."
"Che fretta hai? Hai forse in parte il tuo caro "maritino" e non puoi parlare?"
Enfatizza la parola maritino e mi fa incazzare.
"Non c'è, ma se anche fosse non avrei alcun problema a risponderti."
"Davvero? Anche se ti chiedessi di incontrarci?"
"Perché dovremmo!"
"In onore ai vecchi tempi. Sai ogni tanto mi vieni in mente."
"Non devi aver un cazzo da fare se pensi a qualcuno che non vedi da un'eternità. Non hai una vita? Lasciami in pace! Addio."
Rispondo seccata e riaggancio.

Proprio in quel momento entra Davide in casa e non so bene cosa abbia sentito.
"Ciao amore, tutto bene al lavoro oggi!"
"Benissimo, grazie. Con chi parlavi? Mi sembri seccata."
"Non arrabbiarti, era Thomas, mi ha chiamata per dirmi di portare Calzino il 5 novembre per la sterilizzazione. Ma perché gli hai dato il mio numero di telefono?"
"Cazzo! Quando è successo non sapevo chi fosse. Col cazzo gliel'avrei dato. Perché ti ha infastidito?"
"Diciamo che ci ha provato e l'ho mandato a quel paese."
"Ah sì? Il 5 novembre lo porto io Calzino."
Incalza stringendo un pugno dalla rabbia.
Più tardi guardo il telefono e trovo alcuni sms. Tutti di Thomas.

"Alyssa. So che ci sei. Rispondi"
"Non volevo farti arrabbiare, ma sei ancora più bella di come mi ricordassi. Mi piacevi molto, ma ero un ragazzino e tu non volevi fare ciò che volevo. Però devi ammettere che non ho mai insistito."
"Thomas. Lasciami in pace."
"Non fare la bambina capricciosa. Mi sembra di ricordare che ti piacevo parecchio, ricordo come ti scioglievi."
Non rispondo.
"Eri una brava ragazzina ed io non ti avrei mai rubato la verginità, perciò ti allontanavo. Mi dispiace averti fatto soffrire."
"Non importa più. Il passato è passato ed ora non preoccuparti che non sei più nei miei pensieri. Amo mio marito più della mia vita, perciò dormi sogni tranquilli. Se volevi pulirti la coscienza l'hai fatto, ma ora addio."
"Dai Alyssa, adesso siamo adulti. E pensavo...
Non sarai davvero così fedele al tuo maritino. Non sarò certo io a dirglielo."
Che schifo. Adulto. Si reputa adulto? Cazzo Davide. Perché gli hai dato il mio numero.
"Smettila. Mi fai schifo! Basta lasciami stare!"
"Oppure... lo dici al maritino?"
Non rispondo più, sperando si dimentichi presto di me.

Nei giorni a seguire però i messaggi continuano, sempre più insistenti, ed io comincio a preoccuparmi.  Sono sempre nervosa e tesa, e questo Davide lo ha percepito. Non vorrei interpretasse il mio nervosismo in qualcosa che non è. Mi fa schifo solo a pensarci. Devo dirlo a Davide! E se poi reagisce male? Potrebbe davvero fare qualcosa di azzardato. Forse è abbastanza cambiare numero. Ma come lo giustifico? Mi arrendo e prendo coraggio. Gli farò promettere di non ammazzarlo.
"Davide? Promettimi di non arrabbiarti."
"Perché dovrei? Hai fatto qualcosa che non avresti dovuto?"
Mi chiede con un tono troppo serio.
Cazzo. Non avrà davvero dubbi su di me.
"Io no Amore."
E calco il tono sulla parola amore.
"È solo che Thomas continua a darmi fastidio. Mi manda sms a tutte le ore.
Guarda!"
Gli passo il mio cellulare, non ho nulla da nascondergli, io amo solo lui.
Davide legge uno ad uno tutti i messaggi e va su tutte le furie, è arrabbiato ed ha diritto ad esserlo. Non vuole che gli dica di non esserlo, ma sa che perdere il controllo e sfogare la sua ira non lo porterà da nessuna parte. Certo la prima reazione istintiva che gli viene naturale, e che si rifà agli istinti primordiali, è prendere una bella clava e fare fuori il rivale che ha osato non solo entrare nel suo territorio ma a provarci anche con me. Questo però, non risolverebbe niente, anzi farebbe solamente il gioco di Thomas. Dimostrerebbe di non essere sicuro del mio amore per lui, e più grave, di non avere fiducia in me.
Il problema però qui non è la fiducia che Davide ha per me, ma il fatto che mi sta importunando.
"Cazzo. Ma è proprio un bastardo. Non ti preoccupare amore ci penso io domani."
"Cosa hai intenzione di fare? Cacciarti nei guai? Lascia perdere. Perché non cambiamo il mio numero di telefono e la facciamo finita? Cambiamo veterinario e non lo vedremo più."
"Cambiare veterinario è scontato. E domani vado a disdire l'appuntamento di persona. Stai tranquilla, non lo uccido."
"Al massimo gli spacco il naso."
Ringhia tra i denti sperando che io non lo senta.

Un battito di aliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora