QUANDO TORNA PAPÀ

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10 anni dopo...
Maggio 2010

"Ciao papà, sei tornato."
Anna corre incontro a Davide e gli salta al collo quando lui, dopo aver appoggiato le chiavi nello svuota tasche, si accuccia per permetterle la presa.

"Ciao tigrotto, come è andata a scuola?"
"Benissimo, ma adesso fammi fare un giretto!"
Davide se la carica sulle spalle e la fa volare correndo intorno al tavolo del soggiorno e poi al divano.

"Adesso però andiamo da mamma a fare rifornimento, altrimenti precipitiamo."
Si dirige in cucina, dove io sto cucinando. Si avvicina e carica Anna sulla spalla con il viso rivolto verso la sua schiena, tenendola con un solo braccio, mentre con l'altro mi abbraccia e mi bacia teneramente per qualche secondo.

"Vi vedo, vi vedo che vi state baciando!"
grida Anna spiandoli girando la testa.
"Tigrotto, sto solo facendo rifornimento per continuare a volare"
Mi lascia e continua a farla volteggiare in giro per casa.

Per fortuna, abbiamo preso una casa più grande non appena otto anni e nove mesi fa, ho saputo saremmo diventati papà e mamma.
Ricordo come fosse ieri. Ne avevamo parlato tempo prima, ed eravamo giunti alla conclusione di aspettare ancora un po', non volevo rinunciare alla nostra intimità, ancora non sapevo che non sarebbe mai stata in pericolo, solo avrebbe dovuto essere un po' più contenuta, perché avremmo dovuto rivolgere le nostre attenzioni a lui o lei.
Davide invece era più propenso a non aspettare più, non voleva essere un papà vecchio, e a 31 anni si sentiva più che pronto.

Era il mio compleanno, e siamo usciti a cena con Emma e, sì, sempre il solito Marco, ed abbiamo trascorso una serata piacevole in loro compagnia. Abbiamo dovuto assistere anche ad un battibecco, sull'età giusta per convogliare a nozze, uno diceva 32 anni, l'altra 28, avendo loro la stessa età, non si mettevano d'accordo. Io e Davide però, non eravamo le persone giuste a cui chiederlo, visto che ormai eravamo sposati già da tre anni.

Quando siamo tornati a casa, Davide mi ha consegnato il suo regalo, due biglietti aerei per l'isola Bora Bora nella Polinesia Francese. Un incanto, con spiagge di sabbia bianca come il borotalco. Abbiamo fantasticato molto su come sarebbe potuta essere questa fantomatica vacanza: fare pic-nic su spiagge private, nuotare con pesci variopinti, sorseggiare mojito alla vaniglia tahitiana e abbuffarci di tonno ahi che è una specialità locale a base di tonno pinna gialla, e dopo esserci viziati e coccolati, fare anche un tour in elicottero per sorvolare il Monte Otemanu.

È sempre stato un nostro sogno e una volta avevamo pensato che se mai fossimo andati, lo avremmo fatto prima di diventare genitori.
In quel preciso istante ho deciso che non avrei più potuto aspettare, non potevo negargli questo suo desiderio, perciò quando abbiamo festeggiato il mio compleanno a modo nostro, ho proibito l'utilizzo del profilattico.

Da quella sera non ne avevamo più bisogno, almeno fino alla nascita di lui o lei. Non ho mai visto Davide così felice, nemmeno quando ho accettato di sposarlo, se non quando, solo poco più di un mese dopo quella sera gli ho fatto trovare sul cuscino del letto, un ciuccio. Non stava nella pelle, mi ha preso in braccio e fatto girare come una trottola fino a cadere sul letto.
Ha affondato il viso sul mio ventre e baciandolo mi ha detto:
"Ti amo Alyssa, ed amo già da morire la nostra bambina."
"O bambino."
Puntualizzo io.

"No, no amore, sarà sicuramente una bambina. Bellissima, e con i capelli come i tuoi."
"Però avrà la tua bocca e perciò il tuo fantastico sorriso."
"Sarà la bambina più amata al mondo."

Non ha mai voluto sapere il sesso durante le ecografie, alle quali immancabilmente non mancava all'appello, perché era convinto di quello che diceva. Io per sicurezza ho comprato tutto il corredino con colori neutri come il bianco, il giallo e il verdino, però aveva proprio ragione, perché il 9 aprile 2002 è nata Anna.

Un battito di aliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora