Superare il sistema

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Era arrivato il giorno degli esami d'ingresso all'università. Sapevo che andarci sarebbe stato rischioso, soprattutto se Light mi avesse vista insieme ad L, però era un rischio che dovevo correre. Dovevo incontrare L a tutti i costi.

Arrivai all'università pochi minuti dopo l'inizio dell'esame. Mi sedetti sui gradini ed aspettai leggendomi un manga. Dopo circa 40 minuti sentì dei passi dietro di me. Mi voltai e vidi L uscire dall'edificio.
"Hey..." dissi per farmi notare.
"Ciao." Rispose in modo freddo e distaccato. 'È il momento di chiedergli come si chiama. Adesso ha lo pseudonimo che userà all'università.'
"Potrei sapere come ti chiami? Ci siamo incontrati più volte ma non ci siamo mai detti i nostri nomi." Gli dissi sorridendo.
"Già, effettivamente hai ragione. Però non mi sembra che a te fosse mai interessato sapere il mio nome. Perché me lo chiedi proprio ora?" Chiese portandosi il pollice alle labbra.
"Perchè me ne sono resa conto solo ora, mi sembra ovvio." Gli dissi guardandolo negli occhi. Non so se aveva capito che stavo mentendo, però ero brava a mentire, quindi è possibile che mi creda.
"Il mio nome è Alice."
"Io sono Ryuga." Rispose lui.
"È un piacere Ryuga." Gli dissi tenendo le braccia lungo i fianchi. So che a lui non piace molto il contatto fisico, quindi non vedo perchè costringerlo ad averlo.

In quel momento sentì qualcuno avvicinarsi a noi. Guardai chi era con la coda dell'occhio e notai che era Light. Guardai il pavimento, facendo in modo che i capelli mi coprissero il volto. L si limitò a guardarlo fin che passava. Appena oltrepassò il cancello è girò l'angolo L iniziò a parlare.
"Non occorre che ti nascondi, molte ragazze sono innamorate di lui, in fondo è un ragazzo molto carino e popolare."
"Lo so che è carino e che è popolare, ma non potrei mai innamorarmi di uno come lui!" Gli dissi guardandolo fisso negli occhi.
"Davvero?"
"È troppo in vista e poi con un ragazzo m devo sentire a mio agio."
"Perchè con lui non ti senti a tuo agio?"
"Quando è passato ho sentito come... una specie di aura negativa..."
"Un'aura negativa dici? Può essere."
In quel momentò mi squillò il telefono. Appena sentì la suoneria sobbalzai dallo spavento. 'Quanto mi mancano gli smartphone, che si possono mettere in silenzioso...' pesai.
"Sì?"
"Aliceeeee! Devi aiutarmi! Domani ho la verifica e non ci sto capendo niente!" Urlò Sharon.
"Che materia è?" Le chiesi.
"Scienze. Dobbiamo fare degli esercizi."
"Ma io faccio schifo in scienze..."
"Ti preeeego~"
"Ok..."
"Grazie!" Disse prima di chiudere la chiamata. Mi misi il cellulare in tasca e sbuffai.
"C'è qualcosa che non và?" Mi chiese L.
"Sharon domani ha la verifica di scienze e mi ha chiesto di aiutarla a studiare, ma io di scienze non so niente. Al corso di pasticceria non ci hanno insegnato scienze."
"Scienze non è una materia difficile." Mi rispose L.
"Davvero per te scienze è facile?" gli chiesi incredula.
"Sì."
"Um... ascolta... non è che potresti venire a casa mia ad aiutare Sharon? Ci salveresti entrambe..." dissi con un sorriso sperzanzoso.
"Va bene, però prima devo fare una chiamata." Mi disse tirando fuori il suo cellulare dalla tasca. Io mi limitai ad annuire. Conoscendolo chiamerà Watari per dirgli di non venirlo a prendere.
"Devo fare una cosa, ti spiego tutto dopo. Sì. Perfetto." Chiuse la chiamata e si rimise il cellulare in tasca.
"Andiamo?" Mi chiese.
"Sì."

Arrivammo a casa mia e appena Sharon vide L sgranò gli occhi.
"Perchè c'è anche lui?" Mi chiese.
"Sarà lui ad aiutarti in scienze. Ha detto che per lui è facile." Le dissi.
"Ok."
L si appollaiò di fianco a Sharon ed io mi sedetti vicino ad L. Appena iniziò a spiegarle le basi per poi fare gli esercizi rimasi in silenzio a seguirlo. Stavo provando la stessa sensazione che provavo quando lo sentivo spiegare i suoi ragionamenti nell'anime. A scuola non riuscivo mai a capire cosa diceva il prof., ma sentirlo dire da lui rende tutto più facile. Penso che questa sia la prima volta nella mia vita nella quale riesco a capire scienze.
"Quindi devo sottrare al numero che mi viene 274 e poi è finito?" Gli chiese Sharon.
"Esatto. Ora prova a fare il prossimo esercizio da sola." Le disse.
"Va bene."

Mi voltai verso l'orologio e notai solo in quel momento l'orario. Erano le 19:30!
"Ryuga stai a cena?" Gli chiesi.
Guardò l'orologio e poi si rivolse a me.
"Se non è un problema va bene."
"Perfetto." Dissi per poi dirigermi in cucina.
Decisi di fare petto di pollo impanato con le patatine fritte. Volevo provare a far mangiare ad L le patatine. Secondo me se ci mette sopra il ketchup le mangia. Dopotutto il ketchup rende le patatine dolci, quindi potrebbero piacergli. Nel caso non gli piacciano gli darò una fetta di torta.

Finì di cucinare e portai tutto in tavola. Sharon rimase scioccata quando vide che nel piatto di L non c'era niente, invece L mi guardò con uno sguardo interrogativo.
"So che mangi solo cose dolci, perciò voglio farti provare le patatine con il ketchup." Gli dissi sorridendo.
"Le patatine sono salate." Mi rispose lui.
"Lo so, ma se ci metti sopra il ketchup diventano dolci." Gli dissi fiduciosa.
Lui continuò a guardarmi sciettico.
"Facciamo così. Metto un po' di ketchup nel mio piatto. Tu prendi una patatina e la inzuppi nel ketchup. Se quando la mangi non ti piace ti porto una fetta di torta."
"Ok..." disse.
Prese una patatina, la mise nel ketchup e ne morse un piccolo pezzetto.
"Effettivamente è dolce..." disse. Finendo la patatina.
"Dopo posso avere anche la torta?" Mi chiese come un bambino piccolo.
"Va bene." Gli dissi io.
Prese il barattolo di ketchup e mise dell'altra salsa nel-
"Perchè stai mettendo il ketchup nel mio piatto?" Gli chiesi.
"In questo modo il mio piatto sarà pulito per dopo. E poi ci avevi già messo del ketchup nel tuo." Mi rispose continuando a mangiare le sue patatine ricoperte di salsa. Io mi misi a ridere.
"Va bene, come vuoi tu." Dissi avvicinandomi a lui con il piatto.

Into Another WorldDove le storie prendono vita. Scoprilo ora