chapter 2 -University-

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-Beh, dopo che abbiamo fatto questo tour inutile, cosa ci tocca?- il castano si piegò di poco per bisbigliare all'orecchio del biondino che camminava poco più avanti di lui.
-Shh.- Armin lo zittì e tornò a guardare il ragazzo che stava facendo da cicerone per un giro veloce dell'università ai primini.
Eren roteò gli occhi in risposta lasciando andare una risatina e riportò la cuffietta all'orecchio.

Si guardava intorno non troppo interessato.
I giri turistici non gli interessavano granché. Sapere dove si trovassero i suoi corsi e la caffetteria gli bastava.
Tutto il contrario del biondino, che scrutava ciò che lo circondava con occhio attento e curioso, eccitato dal nuovo ambiente in cui sognava di passare le proprie giornate da anni.

Mentre osservava le varie targhe sulle pareti del corridoio che stavano attraversando si ritrovò affianco una ragazza. Era poco più bassa di lui e lo guardava con quei suoi grandi occhi azzurri in parte coperti dalla frangetta castana.
Anche lei al primo anno, gli sorrideva standogli affianco.
Eren tolse, a malincuore, le cuffiette dopo aver messo in pausa la canzone che stava ascoltando.
-Hai bisogno di qualcosa?-
-È che ti sei isolato. Stavamo per perderti.- la castana spostò lo sguardo da lui al gruppetto qualche metro più avanti.
-Ho pensato di recuperarti e distrarti da qualsiasi problema ti stesse affliggendo.- tornò a guardarlo sorridendo.
-Chi te l'ha detto che ho un problema?- Eren sorrise divertito, sistemandosi le cuffiette e il cellulare in tasca.
-Non sembravi così contento mentre guardavi il muro.-
-Perché dovrei essere contento mentre guardo un muro?- il castano ridacchiò.
-Beh, il tuo amico è tutto l'opposto.- la ragazza spostò l'attenzione al biondino.
Eren la imitò, prendendo a guardare Armin.

Il biondino sembrava un bambino; sorrideva felice mentre faceva domande e ascoltava le risposte che gli venivano date.
Eren sorrise dolcemente, sentendo il suo cuore quasi saltare un battito.

-Com'era il test d'ingresso?- la ragazza lo distrasse, facendosi guardare.
-Beh, mi sono dovuto impegnare abbastanza.-
-Era così complicato?-
-Perché sembra che tu non l'abbia fatto?- Eren alzò un sopracciglio.
-Mio fratello maggiore lavora qui.-
-Oh.-
-Molta gente è qui per raccomandazione o semplicemente pagando una bella somma di denaro.-
-Non c'è nulla di male ad avere una spintarella. Non che faccia poi tanto differenza.- Eren tornò a guardare davanti a sé tenendo le mani nelle tasche del giubbotto che portava.
-Sei strano, ma simpatico.-
-Lo sento spesso.-
La ragazza sorrise. Fece per parlare ma fu fermata dalla voce del biondino, che si stava avvicinando a loro in fretta.
-Eren!- Armin arrivò al castano.
-Non ti vedevo più. Pensavo fossi rimasto all'ingresso.- lo prese per il polso.
-Addirittura?- il ragazzo rise mentre veniva trascinato dal biondino, che gli faceva intanto la solita ramanzina.
"Non ascolti mai", "Stai sempre con la testa tra le nuvole", Ma cosa devo fare con te?".

Era così da anni ormai.
Eren viveva la vita come se non fosse nemmeno la sua, e Armin gli stava dietro passo passo.
Da piccoli era il castano quello che proteggeva l'altro dai bulli e litigava con chiunque, invece ora Armin gli faceva da babysitter.
Non che la cosa li infastidisse. Voglio dire, erano amici dai tempi dei biberon e pannolini.

Amici, già.
Solo amici.


autrice
Salve.
Se avete capito qualcosa tra Eren e Armin, no, non lo avete capito.
Regalino di Pasqua ✨ Auguri

Bye Bibis ✨💜

i like 𝓂𝑒 better when i'm with 𝓎𝑜𝓊Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora