chapter 29 -Morning-

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Levi seguì il ragazzo dentro, che intanto era andato in salotto e si era accucciolato in un angolo, con la gatta tra le braccia.
Gli si sedette affianco.

Levi non sapeva che dire o fare.
Era colpa sua. Sapeva che era colpa sua.

-Com'è stata subito dopo che sei uscito? Ti ha inevitabilmente cambiato, la prigione. No?-
Non se l'aspettava una domanda del genere, onestamente. Forse era quello il modo di distrarsi, del ragazzo.
-È stato un colpo pesante. Ricordo di aver perso fin troppo peso lì dentro, e stando da solo chiuso in una cella...beh, pensi molto.-
-Dev'essere stato un inferno per te.-
-Mhm.- Levi poggiò le braccia sulle cosce, incurvandosi in avanti.
-Quando sono tornato a casa mi sentivo quasi un estraneo. Mi guardavo allo specchio e non ero più io.
Eren lo guardò.
-Per la prima volta vidi un uomo insicuro ed esausto della vita che aveva.-
Eren lasciò andare la gatta e si avvicinò all'uomo, infilandosi tra le sue braccia.
Levi lo strinse forte, mentre delle lacrime gli bagnavano i vestiti.
Però, stavolta, Eren piangeva in silenzio. Nemmeno un singhiozzo.
Rimase lì a piangere a lungo, fino ad addormentarsi.

la mattina dopo

Il castano si svegliò infastidito dal sole che arrivava dalla finestra.
Si girò e trovò una piacevole sorpresa: il corvino che dormiva beato al suo fianco.
Si diede un momento per ricordare e arrivare al motivo per cui fosse finito nel letto con lui.
Sorrise al pensiero di Levi che lo metteva a letto.
Si avvicinò piano piano e prese ad accarezzare piano la guancia dell'uomo.

Aveva ragione la signora Louise. Era stupendo.
Era di carnagione molto chiara, ma i capelli di quel nero molto scuro ci si abbinavano benissimo. Faceva risaltare inoltre il rosa delle sue labbra, che non erano troppo carnose e davvero troppo mangiucchiate. Gli avrebbe comprato del burrocacao, questo è sicuro.
Ora che lo guardava, aveva delle belle occhiaie. Che avesse problemi a dormire la notte?
Passò dalla sua guancia al naso, dove iniziò a passare la punta del dito per tutta la lunghezza.
Un vero naso alla francese.

Il corvino strizzò gli occhi, che però non aprì subito.
Il ragazzo poggiò di nuovo le dita sulla sua guancia e riprese ad accarezzarla, facendolo sorridere.
Finalmente aprì gli occhi, ritrovandosi davanti Eren che gli sorrideva.
-Buongiorno.- quasi lo sussurrò.
-Buongiorno.- il corvino poggiò una mano sul suo fianco.
-Dimmelo in francese.- Eren sorrise mordendosi il labbro inferiore centralmente.
-Bonjour.-
Sentire la voce dell'uomo mentre parlava nella sua madrelingua gli fece venire i brividi.
-Dovresti parlare più spesso in francese.-
-Ci capiresti qualcosa?-
-Beh, qualcosa l'ho imparato grazie alla signora Louise.-
-Quella di sopra?-
-Sì. Vuole conoscerti, sai?-
-Mmhm.-
-Andrete d'accordo, vedrai.-

Improvvisamente, il castano si ricordò dell'esistenza del resto del mondo che li circondava, e con questo anche la scuola.
-Cazzo, che ore sono?- si mise subito seduto.
Prese il cellulare per controllare l'ora -Non ce la farò mai.-
-Tu non dovresti essere a lavoro?- si voltò verso Levi, confuso.
-Ci meritiamo un giorno di riposo, non trovi?- si poggiò con la schiena sui cuscini e allungò una mano per accarezzare una guancia di Eren -Soprattutto tu.-
-Sei rimasto a casa per me?- Eren la strinse con entrambe le mani, affondandoci il viso.
-Ne avevi bisogno.-
Si sorrisero.


autrice
Madonna e quanto li amo.
Questi momenti di intimità e dolcezza amo scriverli, e spero di riuscire a trasmettervi tutto l'amore che voglio che trasmettano.

Bye Bibis ✨💜

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