Capitolo 26

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Inizio a vedere sfocato...
Riesco a distinguere la sagoma di Denny che si sta avvicinando, ancora distesa a terra indietreggio con i gomiti, e con la poca forza che mi rimane, non riuscivo a capire: perché Denny vuole uccidermi?
"Sai Emily devo dirti una cosa, ti sconvolgerà un po', il mio compito è quello di ucciderti, io ti seguivo ovunque e so che sei stata a casa 'mia' beh quella non era casa mia era una casa abbandonata dove mi divertivo a rompere gli oggetti e vivisezionare gli animali che capitavano nelle mie mani... So che hai trovato la foto, si quelli erano i miei genitori, se si possono definire così, io sono stato adottato e quando arrivai a casa della mia nuova famiglia; qualcuno durante la notte rapi' la loro figlia è così pensavano che portavo solo guai e mi credevano il figlio del demonio...non avevano tutti i torti la bambina la rapi' Allison, già la babysitter, gli dissi io di farlo quella bambina era insopportabile non c'era spazio per entrambi..."

"Denny perché vuoi uccidermi? Dimmelo chi ti ha dato questo compito?!"

"Aspetta non sono ancora arrivato a quello, partiamo dall'inizio, avevo già tentato di ucciderti diverse volte, quando andammo ad arrampicarci quello non è stato un 'incidente' però lo è sembrato, a volte mi stupisco di quanto possa essere geniale, poi a casa dei vecchietti li avevo 'ingaggiati' per farmi aiutare ma non hanno saputo fare il loro lavoro, non potevo fallire non stavolta così ho preso la situazione in mano, dopo essere finito in un manicomio so bene come deve andare stavolta e tu mia cara morirai una volta per tutte! Questo è il mio compito e io devo portarlo a termine!"

Inizio a correre e vado verso la collina non capisco perché voglia uccidermi.
Arrivo sulla collina ma c'è un burrone, inizia anche a piovere..
"Emily ricordi quando ti dissi 'vedo la gente morta ma loro non sanno di esserlo' beh tu sei una di loro!"
Non capivo feci quello che mi disse la testa corsi nella sua direzione e riuscì' a prendergli il coltello da mano e con un colpo secco lo pugnalai al cuore... Finalmente era morto quel mostro, era un bambino ma non era normale ha procurato soltanto danni, mi ha quasi ucciso...Appena realizzai ciò che avevo fatto iniziai a tremare e a sentirmi strana...Iniziò a girarmi la testa e vedevo una specie di luce e d'un tratto svenni...
Apro gli occhi e mi ritrovo in un ospedale ho tanti apparecchi collegati al mio corpo, vedo mia madre al mio fianco aveva la testa bassa.. Poi mi guarda stupita come se non potesse credere che io fossi lì.
"Infermiera!!!"
"Mamma cosa succede?" Dissi con un filo di voce
"Emily tu ! Tu! Ti sei svegliata!"
"Si mamma lo so ero svenuta sulla collina per colpa di Denny"
"Denny? Collina? Cosa dici sei in coma da 6 mesi a causa di un incidente stradale... Chi è questo Denny?"
Io non posso crederci... Tutto quello che ho vissuto era solo la mia immaginazione...
"Nessuno mamma lo avrò immaginato"
Arriva l'infermiera che chiama dei dottori che mi visitano, sono un po' incredula forse tutto quello che ho 'sognato' è accaduto realmente, ma che dico ero in coma !

              •DUE MESI DOPO•
"Emily sbrigati che facciamo tardi per la metropolitana!" Dice Alex ormai stanca di aspettarmi
"Si sto scendendo un attimo!"
Dopo alcuni minuti esco e corriamo verso la fermata.
"Hai visto non è tardi il pullman non è ancora arrivato!"
"Si Emily ma se non ti avessi detto che era tardi avremmo fatto tardi!"
C'è molta gente tra le strade di New York; ed io sono qui seduta su una panchina a fissare la gente dell'altro marciapiede... Tra la folla vedo qualcuno immobile che mi fissa... Oh! Non è possibile... È Denny! Mi alzo per andare da lui incredula, passano molte persone davanti a lui, arrivo lì ma non c'è, è sparito forse era solo la mia immaginazione o forse no.

                          FINE

Grazie a tutti quelli che hanno letto il mio libro, anche se breve, fatemi sapere se vi è piaciuto.
L'ho scritto quando ero molto piccola infatti ci sono molti errori grammaticali e mi scuso per questo, sto cercando di riscriverlo senza errori o capitoli troppo brevi.
Grazie ancora.

Un bambino diverso dagli altri (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora