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Ci mettiamo un po' a ricordare il piano della nostra camera ma appena arriviamo in prossimità della porta notiamo che un ragazzo sta cercando di entrare in camera nostra. Io e Claire acceleriamo il passo. "Scusa? Che stai facendo?" dice Claire una volta arrivata di fronte la nostra camera. Il ragazzo si rivela essere molto alto e magro è vestito anche lui in modo abbastanza semplice, porta dei jeans neri, delle converse nere e una felpa verde militare. Ha un taglio corto e noto come i suoi ricci biondi siano ben curati. Si gira verso di noi e a giudicare dal suo sguardo sembra molto irritato "Che volete?" risponde lui in maniera al quanto superficiale e noto che porta un orecchino ma solo nell'orecchio sinistro. "Che vogliamo noi? Che vuoi tu caso mai" dice Claire incrociando le braccia al petto e aspettando una risposta da quello che sembra essere un ragazzo poco cortese che si è perso il primo giorno al college in cerca della sua stanza. Non parlo mi limito a fissare questo individuo che con i suoi modi spavaldi mi sta già irritando. "Scusami, credo che ti sia perso, questa è la nostra stanza." Mi intrometto in fine io e lui mi fissa con uno sguardo di disapprovazione. Mi concentro sui suoi occhi che sono di un castano molto chiaro. Inarca un sopracciglio "Questa è la mia stanza. Lo so perché è quello che c'è scritto su questo foglio ed è la mia stanza dall'anno scorso" Dice guardandomi e porgendomi il foglio che teneva in mano ormai illeggibile, dato che è tutto stropicciato. "Se questa è la tua stanza allora perché abbiamo la chiave noi?' risponde Claire. Lui sbuffa irritato. "Andate a chiedere all'ufficio studenti, di cambiarvi di stanza, allora" Dice lui, e torna a smanettare con la serratura della porta. Ma si può essere più indisponenti di cosi? "Scusami?" Dico "Facciamo che ci vai tu a chiedere di farti cambiare stanza. Dev'esserci stato un malinteso. Ora spostati che devo aprire la porta della mia stanza." Gli dico nel modo più indisponente possibile e lui mi guarda con aria di sfida. Ma che cazzo vuole? Sono qua da quasi cinque ore e già sto litigando con uno sconosciuto. Rimane davanti la porta e si gira verso di me, fa per rispondermi ma veniamo interrotti dalla voce di qualcun altro "Hacker, basta provarci, ho risolto!" ci giriamo tutti e tre e un ragazzo un po' più basso di me si avvicina guardando quel presuntuoso che deduco sia 'Hacker' che fino a pochi minuti fa stava cercando di entrare nella nostra stanza. "Oh, Ciao ragazze, scusatemi, c'è stato un malinteso, ci hanno assegnato la stessa stanza ma adesso è tutto risolto, mi sono accorto di questo problema quando la chiave non entrava completamente nella serratura, ma il mio amico Hacker ha voluto provarci fino alla fine." Dice quest'altro ragazzo, venuto fortunatamente in nostro soccorso. "Io mi chiamo Jeremy comunque" dice ponendo la mano prima a me e poi a Claire. "Piacere, mi chiamo Jackie e lei è Claire" dico in tono pacato a differenza di un paio di minuti fa.
Jeremy al contrario del suo amico sembra un ragazzo molto più simpatico, sicuramente lo è nei modi di fare. Porta dei jeans scuri e una maglietta bianca, è molto più basso del suo amico e ha un taglio rasato. "Beh, tranquillo Jeremy, ti ringrazio, il tuo amico stava quasi per buttare giù la porta" dice Claire tirando un'occhiata a Hacker che adesso è appoggiato al muro con le braccia conserte. "Ma finiscila" dice acidamente lui. Sto quasi per rispondere ma taccio quando noto che finalmente si stacca dal muro e gira l'angolo per andarsene. "Scusatemi ancora, ciao ragazze!" dice Jeremy e noi lo salutiamo sforzando un sorriso mentre anche lui scompare dietro l'angolo in cerca di quello stronzo e viziato del suo amico. Apro la porta, ed entrambe entriamo nella stanza ancora in attesa di essere ordinata. "Ma ci rendiamo conto? Ma che problemi ha quel cretino?" sbotta Claire non appena entriamo. "Ma poi con quanta presunzione?" rispondo io e lei annuisce. "E pensare che inizialmente ho pure pensato fosse un ragazzo carino" Dice Claire in tutta sincerità. È proprio vero. "Pero che gran pezzo di stronzo, mi veniva di dirgliene quattro..." continua lei e io cerco di stroncare questa conversazione invitandola a sistemare la stanza in modo da non doverlo fare domani, una volta tornate dalle lezioni.

A Change Of Heart / Vinnie Hacker Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora