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Siamo già a giovedì e oggi è il giorno della proiezione di un "tram che si chiama desiderio" un classico degli anni 50 che avró visto più di due volte ma che sinceramente rivedo con piacere. Voglio partecipare a tutte le attività che propone l'università e questa non mi sembra affatto male. La conversazione che ho avuto con Vinnie mi ha lasciato molto a cui pensare, dice che mi rispetta, ha detto tante cose e io non so cosa pensare perché non riesco a capire se fosse sincero o se fosse un altro dei suoi giochi. Non ne ho idea. Vorrei sapere cosa ne pensa, se anche lui si sta facendo tutte le domande che mi faccio io. "Comunque stavo pensando di ritornare a New York per prendere una macchina, così che quando siamo qui non abbiamo problemi, che ne pensi?" Mi dice claire e io annuisco. "Tu non vieni?" Mi chiede e io ci penso per un po' "Non credo, sinceramente vorrei rimanere qui. Per adesso non mi va di tornare, magari torno tra due settimane, ancora ho tanto da studiare" le dico e lei annuisce, è meglio così..già per il mio corso è iniziata la sessione invernale e mi devo sbrigare se voglio arrivare a fare almeno quasi tutti gli esami. "Hai ragione, va be non ti preoccupare io tornerò settimana prossima comunque" mi dice e io le sorrido. Devo ammettere che in questo periodo non stiamo avendo tante conversazioni, diciamo che la sento distante, non so perché anche se abitiamo nella stessa stanza a volte non parliamo molto. Ultimamente lei è sempre con Jeremy e io sempre con Francy e Mona. Gliene parlerò una volta che tornerà da New York. "Quando parti?" Le chiedo "Pensavo oggi" mi dice e io annuisco. "È successo qualcosa che ti sta spingendo a tornare a New York?" Le chiedo ad un certo punto, come mai tutta questa fretta? "No è solo che voglio tornare lì per un po, niente di che..devo ancora abituarmi a questa vita" mi dice mentre finiamo di mangiare e ci dirigiamo verso l'uscita della mensa. "Ah okay" le dico, sembra che mi stia nascondendo qualcosa. "Ti serve una mano per sistemare le cose?" Le chiedo e lei mi fa cenno di sì. "Si per favore, prendo il treno delle quattro e mezza, quindi tra un po'"mi dice e io annuisco mentre arriviamo davanti l'ascensore del dormitorio, non capisco perché non me lo abbia detto prima. Conosco bene Claire e sinceramente mi turba il fatto che non mi stia dicendo cosa sta succedendo, ma appunto perché la conosco troppo bene so che se non mi vuole raccontare qualcosa è solo perché non ha voglia di parlarne. Arriviamo in camera e per tirarla su decido di mettere un po' di musica, iniziamo a cantare, senza disturbare gli altri ragazzi del dormitorio e nel frattempo l'aiuto a fare la valigia, stará via solo una settimana quindi so che me la caverò, mi servirà per mettere in ordine i pensieri, stare un po' sola forse. "Ho chiesto a Jeremy se poteva accompagnarmi alla stazione visto che è lontano da qui" mi dice e io annuisco "Vieni anche tu in stazione?" Mi chiede e io le sorrido "Ma certo che vengo" e insieme usciamo dalla stanza, sono già le tre e mezza e vediamo Jeremy arrivare nel parcheggio, seguito da Vinnie, alzo gli occhi al cielo. "Ciao ragazze!" Dice Jeremy e ci avviciniamo a lui, aiuto Claire a trainare la valigia, poi vinnie mi viene incontro "Ci penso io" mi dice, mentre claire scappa a salutare Jeremy. Vinnie mi prende la valigia e le nostre mani si toccano per un momento, ma per l'ennesima volta ignoro le sensazioni che mi fa sentire. Chiudiamo la portiera del cofano e io e Vinnie ci accomodiamo dietro, dato che già Claire e Jeremy si sono accomodati davanti. Vinnie non sembra disturbato da questa cosa e io neanche, anche se devo dire che sembra proprio che Jeremy sappia cosa turba Claire, è ovvio che lo sa. Forse ho sbagliato io a non raccontarle più nulla e a non chiederle più nulla. Non lo so. Le parlerò quando tornerà.
Io e Vinnie siamo seduti molto distanti, si vede che siamo in imbarazzo e io in particolare ho la testa rivolta verso il finestrino mentre Claire e Jeremy parlano ininterrottamente. Io e Vinnie stiamo in silenzio, così ho il tempo di ripensare alle sue parole di ieri e mi rendo conto che forse è vero, forse siamo simili, anche se io non voglio ammetterlo, è effettivamente troppo presto per dirlo, non lo conosco ancora. "Tu non torni?" Mi chiede Vinnie tutto ad un tratto, si gira verso di me e si appoggia con la testa al finestrino. Oggi ha una felpa rossa e un paio di jeans larghi, sta bene. "No" gli dico e lui annuisce poi si gira, continuo a guardarlo mentre guarda fuori dal finestrino, vorrei sapere a cosa sta pensando lui in questo momento, a dirla tutta vorrei sapere cosa pensa sempre, vorrei sapere se ha pensato alla nostra conversazione o cosa ha pensato la prima volta che mi ha conosciuta, la prima volta che abbiamo parlato o che abbiamo "Litigato" mi faccio fin troppe domande quando c'è lui e questo non va bene perché sta mettendo in dubbio tutte le domande alla quale avevo già dato una risposta. Sbuffo silenziosamente, mentre finalmente arriviamo alla stazione. Scendiamo tutti dalla macchina mentre Vinnie rimane appoggiato allo sportello anteriore. Io e Jeremy accompagniamo Claire al binario mentre Vinnie la saluta con la mano.
"Ciao ragazzi" dice Claire e mi avvicino per darle un bacio, mentre Jeremy l'abbraccia, qui ho la conferma del fatto che Jeremy sa qualcosa e io no. Non me lo aspettavo da lei, sinceramente. Se è vero che ne ha parlato prima con Jeremy ci rimarrei davvero male. Evito di pensare a questo mentre mi dice che ci sentiremo per messaggi durante la settimana e la salutiamo. Mentre io e Jeremy ci incamminiamo sono quasi tentata dal dirgli se sa cosa sta succedendo ma evito di farlo, rispetto la scelta di Claire, forse me lo dirà in un secondo momento. Torniamo alla macchina e Vinnie è già seduto al posto del guidatore, non ho mai capito di chi è questa macchina, dato che ogni tanto la guida Vinnie e ogni tanto la guida Jeremy, comunque io mi accomodo dietro anche se Jeremy mi offre il posto davanti e partiamo per tornare al campus, quando ad un certo punto Vinnie imbocca un'uscita diversa. "Dove stiamo andando?" Chiedo ai ragazzi "Devo passare un attimo dall'ufficio di mia mamma, avevo un'appuntamento con lei" mi dice Jeremy e io annuisco. Dopo 20 minuti siamo arrivati, Boston è davvero molto grande non me la ricordavo così, non ci vengo da quando ho tipo 5 anni. Jeremy scende dalla macchina dicendoci che sarà qui tra mezz'ora mentre io e Vinnie rimaniamo in silenzio. Rimango dietro, non saprei che fare, lui è ancora con le mani sul volante. "Ti va un caffè?" Gli dico e lui annuisce. "Si, conosci qualche bar da queste parti?" Mi dice " A dire il vero no.." dico io e lui soffoca una leggera risata. "Vieni c'è un bar qui nei paraggi" mi dice ed entrambi scendiamo dalla macchina. "Non sei mai stata a Boston?" Mi dice mentre camminiamo tra i soliti palazzi altissimi alla quale sono ormai abituata. "In realtà si, sono venuta qui quando avevo 5 anni" gli dico "Tu?" Gli chiedo mentre lo seguo tra una strada e l'altra "Sono nato e cresciuto qui" mi dice e io annuisco è molto secco nelle risposte, quasi come se volesse sempre tagliare il discorso li. Entriamo in uno starbucks e ci accomodiamo nel piccolo tavolino. "Cosa prendi?" Mi chiede mentre io poso la borsa. "Un americano va bene" gli dico. "Ti accompagno?" Gli chiedo mentre lui è in piedi vicino al tavolo. "No tranquilla vado io" mi dice e io annuisco sedendomi sulla sedia. Dopo neanche 5 minuti torna con due caffè. "Ecco qui" dice lui passandomi il caffè, per poi prendere posto davanti a me. "Grazie" gli dico e mi tolgo la giacca, spero che non abbia pagato lui, anche perché sono stata io a proporre di prendere un caffè. "Ho visto un negozio di dischi li vicino secondo te ci arriviamo a passarci prima che Jeremy finisca?" Gli chiedo e lui mi accenna un sorriso. "Si, credo che potremmo arrivarci. Quello comunque è il negozio più antico di Dischi della storia di Boston, pensa che risale agli anni 60" mi dice, che meraviglia. "Davvero?" Gli dico "Si, andavo sempre lì da piccolo" mi dice e anche io gli sorrido, sembra sereno. "E che dischi ci hai comprato?" Gli chiedo, sono curiosa. "Di tutto, letteralmente di tutto , appena riuscivo a conservare qualche soldo andavo sempre lì a spenderli" mi dice e io sorrido, mi piace vederlo così, sereno, mi piace poterci parlare e in un certo senso cercare di conoscerlo meglio, anche se Vinnie è di poche parole, non parla tanto, ma quando lo fa e quando non si comporta da stronzo gli riesce anche una conversazione gradevole. "Comunque dovremmo andare ora, tra 20 minuti Jeremy sarà fuori" mi dice e io annuisco "Va bene vado a pagare prima" gli dico ma lui mi ferma subito "Ci ho pensato io" mi fa "Perché? Sono stata io a proporti di prendere un caffè" gli dico. "Comunque grazie, non dovevi" e lui mi fa cenno che non devo preoccuparmi. Usciamo dal locale e attraversiamo la strada per poi arrivare al negozio di dischi. Appena entriamo, davanti a me quattro lunghe pile di vinili, Vinnie va avanti mentre io mi fermo e scorro con le dita tra i dischi. "Ciao Vinnie, sei tornato?" Gli dice il cassiere. "Sono passato per un saluto mi trovavo da queste parti" dice lui, continuo a guardare i vinili e cammino in mezzo alle pile. "Dove l'hai lasciata Liz?" Gli dice ad un certo punto il cassiere 'Liz?' Penso tra me e me "non c'è" dice lui, molto secco. Chi è Liz? "Quindi con chi sei venuto?" Dice il cassiere e immagino che sia sceso dal bancone, perché sento la sua voce farsi più vicina. "Hey" mi dice e mi giro immediatamente. "Ciao" gli dico io. "Stavi cercando qualcosa in particolare?" Mi chiede e Vinnie lo segue, infatti è dietro di lui che mi guarda. "No stavo solo guardando" gli dico e lui fa un cenno con la testa. "Se stai cercando I cd di Shawn Mendes li trovi dall'altra parte" mi dice lui. Si crede divertente? "Beh per quanto mi possa piacere Shawn Mendes stavo cercando in realtà qualcosa di Marvin Gaye" gli dico e lui sorride. "Beh questa si che è una sorpresa, solitamente le ragazze che Vinnie porta qua ascoltano tutte sempre le stesse cose" mi dice e io lo ignoro, ma chi lo conosce esattamente? Non c'è niente di male nell'ascoltare Shawn Mendes, ah, i ragazzi. "Dove posso trovare il Vinile di Marvin Gaye?" Gli chiedo, cerco di non pensare al fatto che Vinnie porta tutte le "ragazze" qui, alzo gli occhi al cielo dovevo immaginarmelo, più banale di così non si può. Il cassiere mi indica una pila più in fondo e io vado lì in cerca del vinile, Vinnie mi segue a ruota. "Lascialo stare fa lo scemo alcune volte" mi dice, mentre sono intenta a cercare il vinile, lui è molto vicino a me. "Che ne pensi di questo?" Gli dico, sto evitando di parlare con lui di cose che francamente non mi riguardano, può portarsi chi vuole. "Questo mi piace molto, vuoi ascoltarlo?" Mi chiede e io annuisco. "Vieni, c'è una cabina d'ascolto al piano superiore" mi dice e sfila l'album dalle mie mani, poi lo seguo. Porta le ragazze anche lì sopra? Sbuffo mentre ci penso e lo seguo dritto per le scale. Appena arriviamo al piano superiore si fionda subito all'interno di una cabina, dove a malapena ci entrano due persone. Entro con lui, non voglio fargli capire che mi irrigidisce stargli vicino . Mette il vinile nel lettore e prende posto nello sgabello vicino al mio "Quale vuoi ascoltare?" Mi chiede. "Non lo so metti la prima" gli chiedo e come immaginavo parte Sexual Healing, una canzone che ormai so a memoria. "Non sapevo ti piacesse Marvin Gaye" mi dice e io annuisco. "Guarda il lato positivo, sta volta non sei obbligato ad ascoltare Shawn Mendes" gli dico e lui mi guarda con un mezzo sorriso. "Veramente è la prima volta che entro qui dentro con qualcun altro" mi dice. Non rispondo, perché?  La canzone continua ad andare avanti e stiamo un attimo in silenzio. Lui tamburella con le mani sul suo ginocchio mentre canticchia, ha delle mani lunghe e oggi porta qualche anello. Mi sfiora la gamba con la mano, poi mette la sua mano sul mio ginocchio. Dove vuole arrivare?. Istintivamente metto la mia mano sulla sua e lui la toglie subito, poi si gira verso di me, io faccio lo stesso. Mi scruta con quei suoi grandi occhi castani, i suoi ricci gli ricadono sul viso, ha la testa appoggiata al muro e continuiamo a guardarci, senza vergogna, senza imbarazzo, fino a quando "Let's get it on" risuona nelle casse ed entrambi ci mettiamo a ridere. "Avrei dovuto scegliere George Michael" gli dico e lui continua a ridere. Ci alziamo entrambi e Vinnie estrae il vinile dal lettore "Andiamo, Jeremy mi ha mandato un messaggio, ci sta aspettando da 10 minuti" mi dice ed entrambi usciamo dalla cabina. "Pensi di comprarlo?" Mi chiede "magari in altra volta, c'è troppa fila alla casa" gli dico e una volta arrivati al piano inferiore, Vinnie saluta il cassiere, mentre io lo saluto con la mano, devo dire che non è particolarmente simpatico. Usciamo dal negozio e ci dirigiamo verso la macchina. Jeremy ci aspetta sul ciglio della strada vicino alla macchina, entriamo tutti e io mi accomodo nuovamente dietro. "Com'è andata?" Chiede Vinnie a Jeremy. "Abbastanza bene, mi ha chiesto di rimanere" dice Jeremy. "Quindi cosa pensi di fare?" Dice Vinnie, io sto in silenzio. "Penso che rimarrò qui con lei, ha bisogno di me, tornerò tra un paio di giorni all'università...sono sceso solo per salutarvi e per proporvi di venire a cena da noi sta sera" dice Jeremy e io ascolto le sue parole, non ho idea di che cosa stia passando..non credo sia lecito chiedere. "Ormai sono le cinque e mezza, potreste fermarvi a cena e poi tornare al campus" Vinnie ci mette un po' a rispondere. "Mi piacerebbe molto, ti ringrazio per l'invito" dico io, forse senza pensarci. "Va bene" dice Vinnie, anche se a giudicare dal suo tono non sembra molto entusiasta, forse perché ci sono io? Non ne ho idea. "Va bene ragazzi, sono contento! allora ci vediamo a casa mia, io torno con mia madre che smonta alle sei. Vinnie tu sai la strada, a dopo ragazzi!" Dice Jeremy ed esce dall'auto. Vinnie sta in silenzio "Se hai da fare possiamo anche tornare al campus" gli dico ad un certo punto. "Non è questo" mi dice, sono ancora seduta dietro. "È perché ci sono io?" Gli chiedo ad un certo punto e lui sta in silenzio. È questo, ci sono io, non vuole che entri a far parte della sua cerchia d'amici o della sua vita, questa è la storia. "Esco un attimo a fumarmi una sigaretta" gli dico, e apro la portiera, la chiudo e mi allontano un po' dalla macchina. Ma che problemi ha? Prima sembra andare tutto bene e poi ad un certo punto i suoi soliti problemi inutili che tira fuori a caso quando non sa dare spiegazioni. Mi da fastidio. Se prima ero contenta di questa giornata, di andare a casa di Jeremy, ora so che non mi passerò una bella serata a vedere il broncio di Vinnie. Non è colpa mia, io ero venuta solo ad accompagnare Claire, loro mi hanno portato qui. Penso mentre aspiro, Vinnie non è ancora uscito dalla la macchina e vedo che sta smanettando con il cellulare. Butto la sigaretta e mi avvicino alla portiera posteriore, devo cercare di non far notare il fatto che io ci sia rimasta male per questa cosa, faró finta di niente, non gli darò questa soddisfazione. Appena entro in macchina Vinnie alza lo sguardo dal telefono, poi si gira verso di me. "Puoi passare anche davanti" mi dice, ci penso un po' non voglio litigare con lui, né tanto meno avere spiegazioni da lui. Esco dalla macchina e prendo posto nel lato del passeggero , adesso siamo molto vicini. Vinnie mette in moto e partiamo. "Devo comprare un attimo le sigarette" mi dice e comincia a rallentare vicino a una stazione di servizio. Esco con lui "vado in questo mini market" gli dico e lui annuisce, poi entrò dentro il negozio, non mi va di presentarmi a mani vuote a casa di Jeremy, quindi decido di comprare una bottiglia di vino. Esco dal negozio e Vinnie è intento a fumare. "Cosa hai comprato?" Mi chiede. "Una bottiglia di vino, non mi piace presentarmi a mani vuote a casa di chi non conosco" gli dico. "Ma come sei prudente" mi dice mentre continua a fumare. "È semplice educazione" gli dico e sto davanti a lui mentre fuma. "Non sono abituato a queste cose" mi dice. "Quali cose?" Gli chiedo, non capisco cosa vuole dire. "A questo cioè, io e tu che litighiamo, tu che vuoi dimostrazioni e tu che inizi a far parte della mia vita così, non ci sono abituato." Mi dice, ma che vorrebbe significare? "Vinnie è solo una cena, mi fai sentire sempre fuori posto" gli dico e lui mi guarda ancora, non so cosa dire. "E tu mi fai sentire sempre sbagliato" mi dice. Io? Io lo faccio sentire sbagliato, questa è bella. "Vinnie tu mi fai sentire fuori posto esattamente dal primo momento in cui ci siamo conosciuti, il modo in cui mi parli, in cui mi guardi, in cui ti rivolgi a me" gli dico, non se ne rende conto. "Tu fai esattamente la stessa cosa" mi dice. "Non voglio litigare adesso" gli dico, sono sincera, non voglio litigare con lui, non mi va, questa giornata sta andando già male, non voglio peggiorare le cose. "Andiamo a questa cena e torniamo al campus, e basta, si tratta solo di questo, di un cena" gli dico, deve imparare a calmarsi, a non farsi troppe domande.

A Change Of Heart / Vinnie Hacker Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora